Sara Penelope Robin, dai video su TikTok al romanzo “Tarantelle condominiali”

Al secolo Sara Genevieve Mormile, è nata a Caivano 32 anni fa

Sara Penelope Robin
Sara Penelope Robin
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 13:00 - Ultimo agg. 16:20
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Penelope è una vomerese sofisticata e attenta all'italiano, Saverio viene da Caivano, parla in dialetto e ha modi spicci. Ereditano un condominio ai Quartieri spagnoli occupato da inquilini abusivi: una coppia di gay vegani, l'«hikikomori» Kombo, un'attrice senza speranze e l'ex influencer Claudia Ferrigno con la figlia Benedetta Balensiaga, a 6 anni già un mito del web; i condomini non intendono lasciare il palazzo in cui aleggiano gli spiriti di Fellini e la Magnani. Ne vengono fuori Tarantelle condominiali (Rizzoli), il romanzo/testo teatrale scritto da Sara Penelope Robin, in libreria dal 24 ottobre.

Al secolo Sara Genevieve Mormile, nata a Caivano 32 anni fa, è una «youtuber, tiktoker e instagrammer e altre cose che finiscono in er», dice la fascetta del libro.

Caschetto nero e occhi azzurri, penetranti, mimica e parlata da scugnizza che ha studiato, miete numeri altissimi sui canali social con monologhi scorretti e urticanti, recitati anche - in napoletano e pieni di provocazioni sui tic della contemporaneità. Come l'ultimo sul contouring, ovvero il correttore per il viso, che ha avuto milioni di visualizzazioni, conquistando Alessandro Gassman e Fiorella Mannoia. Da un anno è sulla cresta dell'onda: ha partecipato alla serie dei The Jackal «Pesci piccoli», i suoi video sono finiti su «Propaganda live». La sua comicità è un tramite per analizzare i tempi di oggi in una chiave quasi apocalittica, come accade nel romanzo, introdotto dall'accenno a una ricerca teologica segnata dalla convivenza di 3 entità: Sara, la mente, Penelope, l'anima, Robin, lo spirito.

Un condominio, in pratica.
«Sono stata iscritta a Teologia ed essere giunta alla conclusione della compresenza di varie "me" è stato ciò che mi ha sbloccato; il successo è arrivato anche da questa consapevolezza. Prima non parlavo in napoletano ma l'aver capito che in me c'è pure un uomo, Robin, mi ha portato a recitare con scioltezza in dialetto».

Qualche volta il maschio la mette in difficoltà?
«Recentemente sono stata chiamata a un sinodo della Cei per un intervento comico e interpretando Robin, che in realtà si chiama Saverio, ho messo in discussione Dio davanti ai vescovi. Il politicamente scorretto mi piace».

Il romanzo e i suoi video prendono di mira le derive della modernità.
«Prendo in giro i vegani anche se sono d'accordo con un'alimentazione attenta. Critico una simil Ferragni ma solo per riflettere sulle donne che nell'hinterland napoletano "vendono" le figlie per un like sui social. Sfrocoleo le femministe con in camera i poster di Frida Kalo, che poi del femminismo è un simbolo relativo dato che fu sottomessa a un amore tossico. Lo faccio perché i pensieri più giusti e le libertà più legittime non diventino ideologismi».

Che effetto le fa essere una stella del web e non solo?
«Sono stranita e divertita. Nell'ultimo anno sono diventata amica dei 99 Posse che mi hanno invitata sul palco a un concerto, di Marrakash e Sabrina Ferilli, Manetti bros e Paolo Ruffini. E io che non mi sentivo tagliata per stare al centro dell'attenzione, anzi, da piccola ero considerata alla stregua di Mercoledì della famiglia Adams per le occhiaie e i capelli neri. Ora esco di casa e vogliono un selfie, non sono più padrona di scendere in pigiama. Insomma, è bello e a volte imbarazzante essere riconosciuti».

Ironizza sul contemporaneo ma è ciò che la sta premiando.
«Non ho paura dei contrasti: non sono una tradizionalista, il progresso va bene, ma deve essere costruito con una riflessione costante perchè realizzi una vera evoluzione. Come con l'eros, non mi sento una bomba sexy ma sfrutto, con ironia, anche le pose ammiccanti per arrivare al pubblico. Ogni componente di una persona, anche quelle in opposizione, sono importanti».

Come nascono i suoi video virali?
«Spesso da improvvisazioni, altre volte da canovacci, alcune invece li scrivo, come quello per Propaganda. Diciamo che le idee esistono in me da tempo, ora posso esprimerle».

Di quale va più fiera?
«Quelli a taglio femminista, seppur leggero, sono quelli che attirano di più e che in qualche modo possono essere utili».

La vita le è cambiata?
«Fino a poco più di un anno fa avevo problemi a fare la spesa, ora lavoro molto. Ho presentato le serate di spettacoli comici all'Arena Flegrea con Vincenzo Comunale, ho recitato in “Uccellini di Scampia” al Campania teatro festival, ho appena finito di girare un cortometraggio, sto avendo proposte cinematografiche importanti,. Un giorno vorrei scrivere e girare un mio film». 

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