Settimo anno di decrescita, tutti i nodi del Mezzogiorno

Settimo anno di decrescita, tutti i nodi del Mezzogiorno
di Nando Santonastaso
Domenica 28 Dicembre 2014, 10:15
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Quello che sta per chiudersi è il settimo anno consecutivo di crescita negativa per il Mezzogiorno. È un record europeo dal momento che nessuna altra regione del Sud può vantare - si fa per dire - un periodo così lungo di Pil con il segno meno. Basta solo questo dato, che di qui a pochi giorni sarà confermato da una decrescita non inferiore all’1,5% secondo le previsioni della Svimez (e non solo), per ribadire ancora una volta quanto resti urgente ormai indifferibile una strategia di sviluppo del Mezzogiorno.



Nel Sud la desertificazione demografica e industriale è ormai una certezza, non più soltanto un rischio. Già, strategia: perché al di là dell’oscillazione di questo o quell’indicatore, è proprio di essa che si avverte la necessità. La speranza di un effetto-shock per il rilancio dell’economia meridionale sembra, però, se non svanita del tutto quanto meno attardata da scelte parziali, incertezze, ritardi e inadempienze che coinvolgono sia il governo sia la classe politico-amministrativa locale, sia ancora i corpi intermedi della società, dagli imprenditori a sindacati. Ecco i nodi irrisolti che l’anno morente consegna al 2015, in uno scenario, peraltro, che non induce all’ottimismo e che lascia presagire una crescita ancora negativa per il Mezzogiorno sia pure in proporzioni e dimensioni inferiori rispetto al 2014.



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