Assunzioni, maxi-sgravio del 60% per i "Neet": posto per 35 mila giovani

La norma nel decreto del primo maggio. L’incentivo potrà essere fruito per un anno

Assunzioni, maxi-sgravio del 60% per i "neet": posto per 35 mila giovani
Assunzioni, maxi-sgravio del 60% per i "neet": posto per 35 mila giovani
di Andrea Bassi
Domenica 23 Aprile 2023, 00:19 - Ultimo agg. 28 Aprile, 18:41
4 Minuti di Lettura

La missione è di quelle difficili. Provare a far entrare nel mondo del lavoro i giovani “Neet”. Acronimo inglese che sta per «Not in Education, Employment or Training». Tradotto significa banalmente che si tratta di ragazzi che non studiano più, che non lavorano e che non si stanno nemmeno formando per provare a cercare in futuro un’occupazione. Si potrebbe pensare che si tratta di un fenomeno marginale, ma non lo è. In Italia i “Neet” sono circa 3 milioni, per la maggioranza donne. Nel decreto lavoro che il primo maggio sarà esaminato dal consiglio dei ministri, ci sarà una norma per tentare di iniziare a scalare questa montagna di ragazzi che hanno rinunciato al mondo del lavoro. Le aziende che assumeranno un “Neet” avranno un maxi sgravio per un anno che potrà arrivare fino al 60 per cento del costo del lavoro. Significa che se per l’impresa un lavoratore costa 1.500 euro, ne otterrebbe indietro dallo Stato 900. 

Stipendi, taglio del cuneo fiscale nel giorno della Festa del lavoro. Reddito di cittadinanza, sgravi per chi assume

I CONTEGGI

Secondo la relazione tecnica che accompagna la bozza del decreto che sarà esaminato nel giorno della festa del lavoro, questa misura dovrebbe consentire l’assunzione di circa 35 mila “Neet”.

Ma come funzioneranno questi sgravi? Il primo requisito, è che il ragazzo assunto non dovrà aver compiuto ancora i 30 anni di età. Il secondo requisito, è che non deve essere impegnato in nessun percorso di studio o di formazione. E, infine, che si sia iscritto al programma operativo nazionale «Iniziativa occupazione giovani». Si tratta del piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Prevede, nei Paesi con un tasso di disoccupazione superiore al 25% (come l’Italia), appositi stanziamenti per la realizzazione di misure di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo. I “Neet” appunto. 

Per quanto riguarda le aziende, l’incentivo potrà essere richiesto soltanto a fronte di un’assunzione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in somministrazione. Vale anche per i contratti di apprendistato professionalizzante o di mestiere, mentre non è utilizzabile per i rapporti di lavoro domestico. 
L’altra condizione è che l’assunzione dovrà essere effettuata tra il primo giugno e il 31 dicembre di quest’anno. E comunque la riduzione del costo del lavoro del 60 per cento potrà essere goduta dall’azienda soltanto per i primi dodici mesi di lavoro. Lo sgravio, spiega la bozza del decreto del governo, potrà essere cumulato anche con altri incentivi che spettano al neo-assunto, ma in questo caso l’importo sarà più basso: non più del 60 per cento ma del 20 per cento. 

LE REGOLE

Lo sconto per un anno sull’assunzione dei “Neet” non è l’unica novità rilevante del decreto lavoro. Il provvedimento riscriverà anche le regole sui contratti a termine, ammorbidendo la stretta sulle causali che era stata introdotta nel cosiddetto «decreto dignità» durante il governo giallo-verde (il primo governo Conte sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega). La bozza del decreto di fatot libera dall’obbligo delle causali i contratti sotto i 12 mesi, mentre per quelli tra 12 e 24 mesi introduce tre causali considerate più accessibili. Sarà possibile in questo caso motivare con specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di lavoro, per esigenze specifiche di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalla parti in assenza di previsioni contrattuali (ma con il visto di una apposita commissione di certificazione), oppure per esigenze di sostituzione di altri lavoratori. 

Il provvedimento contiene anche l’attesa riforma del Reddito di cittadinanza che sarà sostituito da tre diverse misure, la principale delle quali è la nuova «Garanzia per l’inclusione». Si tratta di un assegno di 500 euro, che può salire a 780 euro nel caso in cui non si abbia una casa di proprietà ma si viva in affitto. E anche in questo caso la bozza di provvedimento del governo prevede degli incentivi alle aziende che assumeranno dei percettori della nuova “Gal”. Si tratta di uno sgravio contributivo totale per due anni. Anche in questo caso, insomma, un incentivo molto forte ad assumere persone che, al momento, sono completamente fuori dal mercato del lavoro. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA