Bonus mamme, chi può avere lo sgravio contributivo al 100% e quanto si guadagna in busta paga

In legge di Bilancio c'è uno sconto contributivo che fa alzare gli stipendi delle mamme lavoratrici: vale fino a 3mila euro per tutto il 2024 (non fino al 2026 come inizialmente previsto). Ma non tutte le donne con figli potranno averlo

Una donna lavora in smart working mentre accudisce suo figlio
Una donna lavora in smart working mentre accudisce suo figlio
di Giacomo Andreoli
Lunedì 6 Novembre 2023, 16:24 - Ultimo agg. 8 Novembre, 09:38
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Non durerà tre anni come inizialmente previsto, ma nel 2024 scatterà un nuovo bonus in busta paga dedicato alle mamme lavoratrici. Si tratta di un ulteriore taglio del cuneo fiscale sui contributi dedicato alle donne con figli e un'occupazione. Si tratta di uno sconto corposo, che può arrivare, a seconda del reddito, fino a 3mila euro l'anno (tetto oltre il quale si azzerano i benefici). La misura avrà un carattere «sperimentale», come spiegato dal governo, ma non è escluso che possa essere confermata anche i prossimi anni. Vediamo nel dettaglio chi ne beneficierà e di quanto può aumentare lo stipendio ogni mese.

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Cos'è il bonus mamma e quanto sale lo stipendio

La decontribuzione, o bonus mamma, riguarderà la quota dei versamenti Inps a carico del lavoratore (il 9,19%) e lo sgravio sarà “totale”. Ma ci sarà un tetto massimo. Lo sconto in busta paga dei contributi non potrà superare i 3mila euro l’anno. Questo significa che l’aumento mensile lordo delle retribuzioni non potrà superare i 230 euro mensili per tredici mensilità. Per chi ha fino a 25mila euro di reddito il 7% del carico contributivo è già tagliato con la sforbiciata al cuneo fiscale, per chi ha fino a 35mila euro il 6%.

In questi casi lo sconto aggiuntivo diventa del 2% o 3%, valendo al massimo meno di 100 euro al mese. Lo sconto, in ogni caso, vale solo se si hanno 2 o più figli.

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La modifica alla legge di Bilancio

Inizialmente era previsto per 3 anni a 1 anno il periodo di decontribuzione. Una errata corrige inviata dal governo in Senato cambia, infatti, il comma 2 dell'articolo 37 della manovra riguardante lo sgravio contributivo. L'errata corrige dello sgravio (al 100% fino a 3mila euro e fino al decimo anno di età del figlio più piccolo) per le mamme con due figli è previsto quindi che sia solo fino al 31 dicembre 2024 e non fino al 2026. Resta invece triennale quello previsto per le mamme dipendenti a tempo indeterminato con tre figli fino al 18esimo anno di età del figlio.

Secondo il ministero dell'Economia la misura è sempre stata pensata così, come si legge nella nota del Tesoro al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la manovra. Ma non nel testo approdato a Palazzo Madama: di qui l'errata corrige. L'errore della norma era comunque visibile nella relazione tecnica della Manovra. Il governo ha stimato che le lavoratrici private con tre figli sono 110.470, che guadagnano in media 1.970 euro al mese. A queste si aggiungono 390 lavoratrici agricole con tre o più figli, e che ricevono una retribuzione media di 1.825 euro. Le lavoratrici madri di due figli sono molte di più.

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La platea delle donne coinvolte

Le donne che possono essere coinvolte settore privato, secondo la relazione tecnica, sono 569mila, con una retribuzione media di 2.030 euro, a cui si aggiungono 1.475 lavoratrici agricole a tempo indeterminato con una retribuzione media di 1.818 euro. Con questi numeri, sempre secondo la relazione, nel 2024 lo Stato spenderebbe per assicurare la decontribuzione 746 milioni di euro.

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