Reddito di cittadinanza, dagli ex percettori solo 40 mila domande per il nuovo sostegno

Nessuna corsa in piattaforma

Reddito di cittadinanza, dagli ex percettori solo 40 mila domande per il nuovo sostegno
Reddito di cittadinanza, dagli ex percettori solo 40 mila domande per il nuovo sostegno
Mercoledì 27 Settembre 2023, 18:31 - Ultimo agg. 20:10
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Nessuna corsa per il post Reddito di cittadinanza. Meno di un quarto della platea già uscita dall' Rdc, per aver raggiunto il limite delle sette mensilità nel corso dell'anno, ha fatto domanda del nuovo Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) e si è quindi iscritta alla piattaforma Siisl, che prevede una indennità di 350 euro al mese accedendo ai percorsi di formazione e inserimento lavorativo. Finora sono «soltanto 40mila» sui 180mila potenziali soggetti che potrebbero accedervi, sottolinea la stessa ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.

La platea

Una platea potenziale (dopo i circa 150mila interessati dallo stop a fine luglio e i 30mila a fine agosto) destinata ad allargarsi: per domani è atteso il nuovo invio dei messaggi da parte dell'Inps alle ulteriori famiglie - che sono senza minori, disabili o over 60 - che a fine settembre terminano i sette mesi del beneficio nel 2023.

Secondo le ultime stime dell'Istituto fatte ad agosto, la comunicazione dovrebbe ora riguardare altri 17mila nuclei. «Evidentemente stanno facendo anche altre considerazioni», dice la ministra rispetto agli «ex Redditisti» sottolineando che il resto delle 70mila domande acquisite finora dalla piattaforma «è invece di persone che non percepivano il Reddito di cittadinanza ma che hanno creduto in questo strumento per cercare una nuova possibilità».

 

A chi è rivolto

Il Supporto è rivolto ai soggetti occupabili tra i 18 e i 59 anni, con un valore Isee familiare non superiore a 6mila euro annui. Sulla piattaforma sono presenti oltre 700mila posti per i corsi di formazione, 100mila per progetti utili alla collettività e circa 70mila offerte di lavoro. Calderone nega che vi siano ritardi sulla partenza effettiva dei corsi, spiegando che il lavoro va avanti a stretto contatto con le Regioni, e racconta che poco prima del lancio il primo settembre le strutture del ministero e dell'Inps hanno subito «un grosso attacco» informatico: «Eravamo pronti, siamo riusciti a contrastarlo e a partire». Intervendo all'iniziativa della Cisl, «Per un lavoro a misura della persona», la ministra apre anche alla proposta lanciata dal sindacato di via Po di rimodulare il contributo dovuto dal datore di lavoro in modo inversamente proporzionale alla durata dei contratti: «Farò una riflessione attenta», perché «è giusto» che il contratto di breve durata, salvo i casi di stagionalità, «possa avere un diverso trattamento», risponde Calderone. «C'è da incentivare il lavoro a tempo indeterminato, facendo pagare di più quello a termine», rimarca il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Resta aperto il capitolo pensioni: dopo la Nadef, «ci sarà un altro incontro con le parti sociali», assicura, rimarcando che le misure «ovviamente terranno conto dei vincoli di bilancio e della disponibilità di risorse». E poi proprio al leader della Cisl si rivolge direttamente apprezzando «la strada scelta, responsabile e dialogante».

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