Supporto formazione lavoro (da 350 euro), oltre 90mila adesioni sulla piattaforma Inps: requisiti e domanda

In crescita il numero di ex percettori del Reddito e disoccupati che entrano nei corsi di formazione

Supporto formazione lavoro (da 350 euro), oltre 90mila adesioni sulla piattaforma Inps: requisiti e domanda
Supporto formazione lavoro (da 350 euro), oltre 90mila adesioni sulla piattaforma Inps: requisiti e domanda
di Giacomo Andreoli
Sabato 7 Ottobre 2023, 21:50 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 09:57
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Cresce il numero di persone che si iscrive ai corsi di formazione nella nuova piattaforma dell’Inps. Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) è partita appena un mese fa, per formare i disoccupati e incrociare domanda e offerta di lavoro, in primis per gli ex percettori del Reddito di cittadinanza, che riceveranno un Supporto da 350 euro. Le domande arrivate all’Istituto di previdenza, secondo il ministero del Lavoro, sono 92mila e si punta a quota 100mila nei prossimi giorni. Finora i corsi caricati da tutte le Regioni sono oltre 70mila, che corrispondono ad almeno 700mila posti disponibili. L’obiettivo è arrivare a 1 milione entro fine anno, quando l’utilizzo della piattaforma verrà esteso a tutti i disoccupati, anche senza il Supporto, che prevede requisiti precisi: età tra i 18 e i 59 anni, 6mila euro di Isee e nessuna condizione di fragilità.
Per chi non ha un lavoro saranno a disposizione i corsi e le decine di migliaia di offerte di occupazione (oggi sono 70mila) che stanno comparendo sulla piattaforma, per lo più per profili poco qualificati, come sono gli ex percettori del Reddito. 

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I PROSSIMI STEP

Cresceranno anche le opportunità di partecipazione ai lavori sociali utili alla collettività (già in questo momento ci sono 100mila percorsi attivi).

Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, poi, da inizio 2024 i tecnici dell’Inps puntano poi ad offrire posizioni lavorative geolocalizzate provincia per provincia, incrociando in maniera più efficace le richieste delle imprese e le competenze contenute nei curricula presentati. La maggior parte dei 92mila soggetti che hanno fatto domanda sono proprio coloro che fino a luglio prendevano il sostegno voluto dal governo Conte I, ma in oltre 30mila non lo hanno mai preso. Si tratta per lo più stranieri, visto che per il nuovo Supporto si è abbassata la soglia minima di anni di residenza in Italia, da 10 a 5. A scendere, però, è stato anche il tetto massimo Isee per accedere al sostegno da 350 euro (contro i 500 in media del Reddito), da 9.360 a 6mila euro, lasciando fuori circa 15mila ex percettori del vecchio sussidio. 

Inps e ministero del Lavoro stanno studiando come avviarli al lavoro il prima possibile, anche favorendone l’ingresso nel programma Gol (sempre per i disoccupati) del Pnrr. Più in generale, però, si punta a recuperare tutti gli ex “redditisti”, visto che solo una minoranza finora si è iscritta alla piattaforma. La platea di chi progressivamente sta perdendo il Reddito ed è considerato dal governo “occupabile” corrisponde a circa 328mila persone. A questi vanno sottratti gli oltre 60mila fragili che dovrebbero essere aiutati dai servizi sociali e riprendere a ricevere il sussidio fino a dicembre. Poi a gennaio sarà sostituito dal nuovo Assegno di inclusione.

In molte Regioni, però, diverse classi non si sono ancora formate e, finché non si completano, le lezioni non partono e non arrivano i 350 euro. Si rischia di aspettare fino a novembre, dicembre o addirittura inizio 2024, soprattutto in Sicilia. Ma i corsi sono in ritardo anche in Sardegna, Puglia, Molise e Calabria, mentre ci sono ancora pochi iscritti alla piattaforma in Lombardia. «Il confronto con le amministrazioni regionali - fanno sapere dal ministero del Lavoro - è costante e proficuo. Stiamo fornendo gli strumenti digitali per accelerare il percorso, ma non ci sono situazioni di emergenza». L’obiettivo è anche migliorare la qualità delle offerte sulla piattaforma, evitando altri casi “ballerina di lap dance”, come denunciato da una ex percettrice del Reddito alla trasmissione “Dritto e Rovescio”, su Rete 4. Non solo: da qui a gennaio arriveranno tutti i decreti attuativi per arginare i “furbetti” e sbloccare gli incentivi per far trovare lavoro anche ad alcuni fragili che a gennaio inizieranno a prendere l’Assegno di inclusione.
 

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