Un caffè con il Csf live: 'na tazzulella 'e café

Borbone, Toraldo, Motta, Passalacqua, Barbera a confronto nel forum su ilmattino.it

'Na tazzulella 'e café: la magica tazzina al Caffé con il Csf
'Na tazzulella 'e café: la magica tazzina al Caffé con il Csf
Venerdì 26 Maggio 2023, 12:30 - Ultimo agg. 17 Aprile, 12:33
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Forse, come la pizza, anche il caffè espresso, italiano o napoletano, merita di diventare patrimonio immateriale dell'umanità Unesco. Le candidature sono state già presentate, una a Treviso dal Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale a sostegno del caffè italiano e una della Giunta regionale della Campania a sostegno dell'espresso napoletano.

Il riconoscimento non è ancora arrivato, perché la commissione ha chiesto al consorzio trevigiano e alla Regione Campania di trovare un punto di incontro e unificare la candidatura, questo accordo al momento non è stato ancora raggiunto.

Ma entrambe le realtà sono consapevoli che, se più comunità collaborano per raggiungere lo stesso obiettivo, il successo è più probabile.

Tutto questo a dimostrare quanto il caffè è importante nella nostra cultura e nelle nostre vite quotidiane.

Alla tazzulella 'e cafè i napoletani sono afffezionati non solo alla bevanda in sé, ma anche al rito, al bicchiere d'acqua da sorseggiare prima, alla chiacchierata con il barista, alla macchina a leva , al caffè sospeso per condividere il piacere con un'altra persona. L'espresso a Napoli è una scusa per stare insieme, e  si beve sempre in compagnia: "prendiamoci un caffè" è come dire "vediamoci". 

Per capire quanto il caffè significhi per i napoletani, basta pensare che quando c'è un lutto, si porta il caffè ai familiari del defunto. È un rito che si chiama "cuonzolo". La caffeina dà la forza per affrontare la veglia notturna. L’espresso ha anche un numero tutto suo nella Smorfia, il libro napoletano dei sogni: è il 42, «o’ cafè». Che a Napoli si serve nella tazzina bollente, e si prepara con una miscela dalla tostatura più scura, con una percentuale di robusta.

Espresso napoletano che ha origini antiche e nobili, fu infatti la regina Maria Carolina, sposa di Ferdinando di Borbone, a volere che diventasse la bevanda ufficiale del Regno di Napoli. Un amore quella dei napoletani per il loro espresso che gli è valso il ruolo di protagonista nel teatro, nel cinema e nella musica. Basta ricordare il grande Eduardo De Filippo che spiega come prepararlo con la cuccuma. Anche Totò ne ha parlato in moltissimi film, è sua la famossissima battuta "Questo caffè è una ciofeca!". Nel "La banda degli onesti", spiega la metafora del caffè senza zucchero a Peppino De Filippo. Come dimenticare poi un'altra napoletana verace Sofia Loren che, in "Questi fantasmi" spiega a Vittorio Gassman la ricetta del caffè perfetto.... e nella musica? Pino Daniele e Domenico Modugno hanno dedicato una loro canzone al caffè.

Nel pieno spirito della bevanda più amata dai napoletani, venerdì 26 maggio alle 13 prenderemo "Un caffè con il CSF", in compagnia di Fulvio Scarlata de Il Mattino e Tommaso Marrone del CSF Centro Servizi e Formazione srl, per parlare appunto di caffè con:
Massimo Renda - presidente e founder di Caffè Borbone
Marco Simonetti - ceo di Caffè Toraldo
Elio Barbera - ceo di Caffè Barbera
Francesco Lo Vasto - chief financial officer & Strategy Director di Passalacqua Caffè
Camilla Mastromartino - responsabile marketing di Caffè Motta
Stefania Simonetti - amministratore delegato di LENA (Leva Napoletana)

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