Redditi, tassisti, baristi, pasticceri e gioiellieri dichiarano meno di 20mila euro l'anno

Gente seduta al bar (foto d'archivio)
Gente seduta al bar (foto d'archivio)
Venerdì 30 Maggio 2014, 23:09 - Ultimo agg. 31 Maggio, 15:01
2 Minuti di Lettura
Gli studi di settore nel 2012 hanno riguardato circa 3,7 milioni di soggetti, il 6,3% in più rispetto al 2011 ma, nonostante la crescita, il reddito dichiarato, pari a 100 miliardi, registra una diminuzione (-5,8% rispetto al 2011) ascrivibile alla forte contrazione dell'economia. Lo si evince dalle statistiche del ministero dell'Economia, che ha diffuso i dati sulle dichiarazioni fiscali nel 2012 per chi aderisce agli studi di settore.



Il reddito medio dichiarato nel 2012 è risultato pari a 25.700 euro per le persone fisiche (-8,1% rispetto al 2011), 35.900 euro per le società di persone (-6,4%) e 23.600 euro per le società di capitali ed enti, che registrano un notevole calo rispetto all'anno precedente (-26,3%).



Nel confronto tra il reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti e quello dei corrispondenti datori di lavoro emerge che, nel caso di datori di lavoro persone fisiche, il reddito medio è pari a 31.303 euro, che equivale a circa il triplo del reddito medio dei propri dipendenti.



Nel particolare, analizzando i diversi settori, i datori di lavoro persone fisiche di industria, costruzioni e commercio dichiarano circa il doppio dei propri dipendenti, mentre quelli che operano nelle attività professionali dichiarano quasi cinque volte il reddito dei propri addetti. Il reddito medio dei datori di lavoro società di persone (42.390 euro) è invece circa il triplo rispetto al reddito dei propri dipendenti, mentre quello delle società di capitali (175.590 euro) è maggiore di sette volte.



Redditi «mini» nel 2012 per taxi, bar, pasticcerie e gioiellerie, così come oreficerie, parrucchieri, agenzie immobiliari e alberghi. Per tutti le dichiarazioni non arrivano a 20.000 euro l'anno. Di tutt'altro livello invece le «attività degli studi notarili», il cui reddito medio è stato di 233.000 euro. Per le farmacie si è arrivati invece a 90.000 euro.



Sarti, calzolai, corniciai, ma anche estetiste, cartolai e profumieri sono alcune delle categorie che hanno invece dichiarato nel 2012 meno di 10.000 euro. Sotto la soglia dell'incapienza (8.000 euro) figurano anche commercianti di scarpe e abbigliamento e giocattolai.



Nel 2012 il reddito medio più elevato si è registrato per coloro che operano nel settore dell'industria (25.066 euro), mentre i redditi medi più bassi si osservano nelle costruzioni (17.966 euro) e nell'agricoltura (8.389), settori caratterizzati dalla stagionalità.



Ponendo l'attenzione sull'attività esercitata, - si spiega - il reddito medio più elevato, analogamente allo scorso anno, si è registrato nel settore delle attività professionali (43.400 euro) seguito dal settore delle attività manifatturiere (27.200 euro) e dal settore dei servizi (24.100 euro), mentre il reddito medio più basso si è rilevato nel commercio (17.200 euro).



Molto elevata è la differenza tra il reddito medio dei soggetti «congrui» rispetto a quello dei soggetti non «congrui»: escludendo i soggetti di minori dimensioni, si passa complessivamente da un reddito medio di 40.700 euro per i soggetti congrui, a una perdita media di 10.700 euro per quelli non congrui.





Clicca qui e segui Il Mattino su Facebook!