Schiacciato sotto il camion mentre riparava una gomma, il titolare dell'officina rischia il processo

La tragedia lo scorso 14 gennaio sull'asse attrezzato: costò la vita a Cristian Marchesini, 38 anni, di Supino

Il luogo della tragedia e Cristian Marchesini
Il luogo della tragedia e Cristian Marchesini
di Marina Mingarelli
Sabato 8 Ottobre 2022, 08:52 - Ultimo agg. 15:22
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Operaio morto schiacciato da un camion mentre stava cambiando uno pneumatico davanti al piazzale del centro commerciale Carrefour, il titolare dell'officina in cui lavorava la vittima - Cristian Marchesini, un 38enne di Supino - ora rischia il processo. Nei giorni scorsi c'è stata la chiusura delle indagini, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Adesso il suo avvocato di fiducia avrà venti giorni di tempo per presentare le sue memorie difensive.

L'indagato - un imprenditore romano di 77 anni che possiede officine meccaniche nella Capitale e a Frosinone, è accusato ddi no aver garantito tutte le misure per la sicurezza sul lavoro.

I fatti risalgono al 14 gennaio scorso, quando l'operaio vittima del tragico incidente, era stato inviato sull'asse attrezzato per eseguire un intervento di sostituzione dello pneumatico di un autocarro carico di circa 80 quintali di acqua.

Ma proprio mentre il lavoratore si trovava disteso a terra sotto la motrice, a causa di uno scoppio improvviso, era rimasto schiacciato sotto il camion del peso di 10 quintali. Dopo l'incidente mortale si è aperta un'inchiesta che ora è arrivata a conclusione.

LE CONTESTAZIONI

Secondo la Procura il datore di lavoro di Marchesini avrebbe omesso di valutare i rischi relativi all'attività svolta dai propri lavoratori , con l'officina mobile in caso di riparazioni da eseguirsi al di fuori dell'officina su richiesta dei clienti autotrasportatori, attività di pronto intervento per la quale non sarebbero state individuate le misure di prevenzione e di protezione. Inoltre, sostiene l'accusa, il titolare dell'officina avrebbe omesso di descrivere Documento di Valutazione Rischi le misure organizzative e procedurali per interventi all'esterno; le attrezzature necessarie per effettuarli in sicurezza ed i dispositivi di protezione individuali. L'imprenditore inoltre avrebbe omesso di fornire al lavoratore le necessarie informazioni sui rischi cui era esposto con le attività di lavoro all'esterno da eseguirsi con l'officina mobile.

L'operaio morto, insomma, avrebbe dovuto ricevere l'adeguata formazione per l'attività di lavoro da prestare fuori dell'officina. Secondo la procura, se il 38enne avesse ricevuto una preparazione professionale appropriata, nel corso dell'intervento sull'asse attrezzato, avrebbe adottato tutte le cautele per evitare un incidente. L'indagato è difeso dall'avvocato Paolo Arduini, mentre la madre, il fratello e la compagna del 38enne di Supino sono assistiti dall'avvocato Giampiero Vellucci.
 

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