Giuliana Sgrena candidata alle europee, per lei insulti e minacce di morte sul web

Giuliana Sgrena (LaPresse)
Giuliana Sgrena (LaPresse)
Mercoledì 21 Maggio 2014, 18:02 - Ultimo agg. 18:21
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ROMA - «C'è un vero e proprio clima d'odio nei miei confronti da parte della destra, un partito come Fratelli d'Italia ha anche organizzato una manifestazione contro di me, e tutto a partire da mie presunte dichiarazioni, ovviamente false». Non ci sta Giuliana Sgrena, la giornalista divenuta famosa per essere stata sequestrata e poi liberata da Nicola Calipari, che perse la vita in quell'occasione in circostanze mai chiarite ufficialmente.



L'ex giornalista del Manifesto ha raccontato a Globalist di non poter più sopportare gli insulti e le minacce. Frasi come "Ucciditi", "Dovevi morire tu in Iraq al posto di Calipari", accompagnate da minacce e immagini di pistole, sono diventate in breve tempo il pane quotidiano della Sgrena, che spiega: «È nato tutto da un articolo, su un sito di destra per nulla attendibile, Falce e Martello, in cui si sosteneva che io avrei attaccato i Marò detenuti in India. Da allora, importanti giornali nazionali come Libero o Il Giornale hanno usato quelle false dichiarazioni per attaccarmi e per aizzare la gente contro di me».



Oggi Giuliana Sgrena, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, è candidata alle elezioni europee nella Lista Tsipras. La situazione è divenuta insostenibile e la giornalista è ricorsa alle vie legali: «Ho già denunciato tutto alla polizia postale, ma a quanto pare i facinorosi di destra si sentono legittimati a farlo perché sul web ognuno può dire quello che vuole. La Lista Tsipras ha espresso solidarietà nei miei confronti, ma tutto questo forse non basta».



La Sgrena ha poi aggiunto: «Mi attaccano per questa storia dei Marò, ma l'ultima volta che ho affrontato la questione è stata in un articolo del 4 febbraio scorso. Per il resto, sono tutte falsità. Il problema non sono solo i facinorosi, ma anche i giornalisti che usano deliberatamente fonti non attendibili e contribuiscono a creare un clima di tensione».



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