Ucraina, accordo con gli oppositori, libertà più vicina
per la Timoshenko

Ucraina, accordo con gli oppositori, libertà più vicina per la Timoshenko
di Giuseppe D’Amato
Sabato 22 Febbraio 2014, 08:14 - Ultimo agg. 13:37
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Accordo dopo il bagno di sangue. I l presidente Janukovich e le opposizioni parlamentari hanno definito una “road map” per uscire dalla crisi dopo ore di discussione con la mediazione dei tre ministri degli Esteri polacco, tedesco e francese (Sikorski, Steinmeier, Fabius) e alla presenza dell’inviato di Putin, Lukin. I punti salienti sono: il ritorno alla Costituzione del 2004, la riforma dei poteri esecutivo e legislativo, definizione di un governo di unità nazionale, elezioni generali anticipate non oltre il dicembre 2014, inchiesta con la partecipazione del Consiglio d’Europa sulle violenze di questi mesi.

Il lavoro del Parlamento Mentre le unità speciali lasciavano il quartiere governativo e venivano tolti i cordoni di sicurezza intorno a Kiev, la Rada, il Parlamento ucraino, ha iniziato ad approvare tutte le leggi necessarie per rendere immediatamente attivo l’accordo. Subito è passato il ritorno alla Legge fondamentale del 2004, su cui le forze filo-presidenziali e le opposizioni avevano litigato per circa due settimane. Quindi il ministro degli Interni Vitalij Zakharchenko, considerato l’“uomo forte” del potere, è stato licenziato. Nell’arco di pochi minuti ben 28 deputati del partito delle Regioni hanno deciso di lasciare la formazione del presidente Janukovich. A questo punto è stato messo in discussione il cambiamento di normativa - uno degli scogli di dissidio con l’Unione europea - che porta alla liberazione dell’ex premier Julija Timoshenko. Come si ricorderà, l’acerrima nemica di Janukovich è in carcere, condannata a 7 anni di detenzione per reati finanziari. L’ex premier sarà presto libera.

Il presidente, il cui mandato sarebbe comunque scaduto nella primavera 2015, ha ottenuto che nuove elezioni vengano tenute non prima di dicembre. Avrà così il tempo per riorganizzare una possibile sua nuova candidatura. Stando agli osservatori, il suo principale avversario dovrebbe essere l’ex pugile, Vitalij Klitschko. L’accordo prevede, inoltre, che entro 24 ore chiunque sia in possesso di armi le debba consegnare. Gli edifici governativi devono essere immediatamente sgomberati (questo vale per la capitale, ma anche per le regioni).

Ieri mattina, mentre le parti discutevano, si sono registrati ancora scontri. Secondo gli ultimi dati del ministero della Sanità i morti tra il 18 ed il 20 febbraio sono stati 77. Un sito del cosiddetto “EuroMaidan” ha pubblicato le loro foto e alcuni dati biografici. La maggior parte di loro sono giovani originari delle regioni occidentali dell’Ucraina. I poliziotti morti, invece, sono in prevalenza dell’Est.

Piazza Maidan Ieri sera al Maidan (piazza Indipendenza) nuova veglia di preghiera con la gente che urlava “eroi”, “eroi” e “Gloria all’Ucraina”. Alcune bare sono passate sotto al palco degli oratori tra mille luci di torce e telefonini. Oggi e domani è lutto nazionale. L’infermiera ferita, diventata famosa per un suo tweet, è viva e si sta riprendendo.

L’Unione europea si augura che adesso la situazione si calmi. La Russia, invece, ha bloccato la consegna della nuova tranche sul prestito da 15 miliardi di dollari di aiuti a Kiev nel timore che la somma non venga più restituita.

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