Autonomia differenziata, la stoccata dell’arcivescovo Battaglia: «Favoriti i territori ricchi»

Dopo la conferenza episcopale regionale contro la legge l’anatema di don Mimmo

Don Mimmo Battaglia
Don Mimmo Battaglia
di Dario De Martino
Domenica 28 Gennaio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 07:25
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Don Mimmo Battaglia si schiera nettamente contro l’autonomia differenziata. L’arcivescovo di Napoli prende posizione, come già fatto anche a livello nazionale dal mondo della Chiesa, contro il ddl Calderoli approvato settimana scorsa al Senato e che dovrà passare ora all’esame della Camera. E le parole di Don Battaglia solo fortissime. L’arcivescovo parla di «volontà egoistica dei ricchi di dividere l’Italia».

E chiede l’attenzione di tutti: «Che il Vangelo e la Costituzione ci tolgano il sonno fino a che ogni riforma non sia orientata al bene di tutti». Il tutto accade mentre, sui fondi per il Sud e la Campania, va in scena la nuova lite tra Vincenzo De Luca e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il governatore chiama a raccolta il mondo della cultura contro l'autonomia, il consigliere del ministro giudica «eversiva» la riunione convocata dal presidente della Regione.

Ma partiamo dalle parole di Battaglia. L’arcivescovo parla dell’autonomia differenziata come di un «progetto, antico di poco più di quarant’anni fa, di dividere l’Italia, separando il suo Nord», legando quindi le vecchie istanze autonomistiche della Lega nord a quelle dell’attuale partito guidato da Matteo Salvini.

Non solo. Battaglia cita anche rivendicazioni storiche parlando di un «Nord divenuto opulento con le braccia e l’intelligenza dei meridionali» e un «Sud impoverito dalla perdita di risorse, di forze fisiche e intellettuali, svuotato progressivamente di fondamentali sue ricchezze al posto delle quali sono arrivati a fiumi inganni e false promesse». 

Battaglia entra nel merito della vicenda affrontando la questione sul piano lessicale: «Lo dice la stessa parola, “autonomia differenziata”. È evidente che essa significhi che l’autonomia non è uguale per tutte le regioni, che essa, appunto, si differenzia tra quelle forti, che con l’autonomia diventeranno più forti, dalle regioni deboli, che paradossalmente diventeranno più deboli. Insomma si legittima l’ingiustizia». Don Battaglia bacchetta tutto il mondo politico: «Questa trasformazione nel Paese avviene quando due debolezze si intrecciano pericolosamente, quella della politica e quella del Meridione». Per l'arcivescovo è necessaria una nuova direzione della politica nazionale: «Occorre cambiare il nostro sguardo e quello delle istituzioni, invertendo la sua direzione. Il vero inizio del buon cambiamento si avrà quando tutti partiremo dal Sud. È uno sguardo culturale prima che politico. Muove dal cuore». L’arcivescovo si fa portavoce di tutto il Mezzogiorno: «Idealmente si diventi tutti insieme Sud per coglierne tutto il dolore e insieme tutta la sua grandezza». Infine ecco il legame tra la battaglia politica e l’aspetto religioso: «Che il Vangelo e la Costituzione ci tolgano il sonno, rendano inquieti i nostri riposi, divengano un peso sulla nostra coscienza, fino a quando ogni riforma e ogni legge, anche la più piccola, non sia orientata al bene di tutti». 

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Intanto, ieri una nuova puntata dello scontro tra Gennaro Sangiuliano e Vincenzo De Luca. Tutto inizia venerdì scorso quando il presidente Vincenzo De Luca è tornato con i suoi affondi contro l’autonomia differenziata e i suoi attacchi al ministro del Sud Raffaele Fitto per il mancato accordo tra Governo e Regione per sbloccare 6 miliardi di euro destinati alla Campania (fondi sviluppo e coesione). Risorse che sono destinate anche al mondo della cultura. E in questo senso, il presidente della Regione era andato all’attacco: «Hanno bloccato tutto. Significa un colpo al Teatro San Carlo, al Giffoni Film Festival, al Mercadante a decine di teatri e compagnie teatrali, al mondo della produzione cinematografica. È qualcosa di assolutamente vergognoso e irresponsabile». E ancora, in quel contesto, aveva annunciato «una prima iniziativa a difesa del Sud col mondo della cultura». E per domani è in programma, come annunciato già venerdì dallo stesso De Luca, «una riunione organizzativa: prepariamo la prima manifestazione del mondo della cultura e dello spettacolo».

È a queste parole che ha risposto ieri Sangiuliano, attraverso le dichiarazioni del suo consigliere Luciano Schifone parlando addirittura di «riunione eversiva». In particolare Schifone va all’attacco di De Luca sul taglio dei finanziamenti ad alcuni istituti culturali campani: «Dopo aver tagliato 8 milioni di euro al San Carlo e 2 milioni di euro al Teatro Mercadante, De Luca si permette di denunciare pericoli per lo spettacolo in Campania e addirittura convoca una riunione eversiva per mobilitare la protesta degli operatori». Il consigliere del ministro della Cultura, quindi, risponde ai numerosi attacchi arrivati da De Luca: «Sappiano gli operatori culturali indipendenti che, come sta avvenendo in tutte le regioni d’Italia, compresa la Puglia del governatore Emiliano, gli accordi con il governo sono stati o stanno per essere sottoscritti e dunque per la Campania osta solo il rifiuto di De Luca a definire l’accordo». La chiosa di Schifone è un attacco sulla gestione precedente dei fondi gestiti dalla Regione: l’intesa con le Regioni è «necessaria proprio per evitare che i fondi, come già accaduto in passato, siano spesi in modo discrezionale per favorire o punire teatri e compagnie sulla base della amicizia del “cacicco” di turno».

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