Autonomia differenziata, De Luca annuncia ricorso alla Consulta: «Pronti a difendere il Sud»

«Non è la mia battaglia, ma è di tutto il Mezzogiorno»

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Alessio Liberini
Giovedì 25 Gennaio 2024, 15:09 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 17:01
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«Bisogna innanzitutto fare un’operazione verità: ogni cittadino del Sud riceve come spesa pubblica 5mila euro in meno rispetto ad uno del centro Nord. Il mio appello è rivolto a tutti quelli che hanno a cuore la Nazione. Non è la mia battaglia, ma è di tutto il Mezzogiorno». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si prepara ad alzare le barricate contro il disegno di legge Calderoli sull'autonomia differenziata, approvato dal Senato lo scorso 23 gennaio ed ora in attesa del via libera della Camera. «Una legge truffa» la definisce De Luca presentando a Palazzo Santa Lucia una campagna di mobilitazione straordinaria per ostacolare il ddl che rischia di far sprofondare l’Italia verso un «controrisorgimento che sarebbe davvero una condanna definitiva per le future generazioni dei giovani meridionali». 

L’ex sindaco di Salerno non esclude l’ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale, appena sarà terminato l'iter legislativo della riforma, annunciando nel mentre quattro iniziative rivolte agli amministratori pubblici, al mondo della cultura, a quello delle imprese e del lavoro e una specifica “chiamata alle armi” sul tema della burocrazia zero: «Intendiamo modernizzare l’Italia – motiva – per liberare il Paese dalla palude burocratica che rende un calvario la vita di ogni cittadino». 

De Luca si appella poi a tutti i governatori del Mezzogiorno: «Mi auguro di trovare in questa battaglia al mio fianco anche i colleghi delle regioni meridionali che hanno governi diversi da quello della Campania.

Penso alla Basilicata, alla Calabria e alla Sicilia, spero partecipino a una battaglia che è sui contenuti e non su basi ideologiche». Per il presidente campano si tratta infatti di una lotta «a nome di un altro Sud, di un Sud che è pronto ad accettare la sfida dell'efficienza e del rigore amministrativo». 

Per ribaltare gli antichi stereotipi, Il titolare di Palazzo Santa Lucia sgrana come un rosario, citando dati Svimez e Gimbe, i numeri di una Italia ancora a due velocità che con gli articoli previsti nel ddl Calderoli rischierebbe di trovarsi «di fronte alla secessione».  

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«Al ministro Roberto Calderoli – chiarisce - confermo amicizia e cordialità, ma se parliamo chiaro e se parliamo un linguaggio di verità, altrimenti si combatte. O partiamo tutti dallo stesso punto, o ci stiamo prendendo in giro. Poi, chi è capace produce risultati, chi non lo è va a casa, ma non possiamo andare alla guerra chi con armi termonucleari e chi con le pistole ad acqua».  «L'autonomia differenziata – conclude De Luca - partirà quando alla Campania e al Sud avremo dato le stesse risorse sul Fondo sanitario nazionale, quando avremo recuperato il divario di personale e posti letto nella sanità pubblica e lo stesso numero di dipendenti nella pubblica amministrazione». 

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