Apple Academy, il Graduation Day con Lisa Jackson: «Napoli è la capitale dello sviluppo d’Italia»

Apple Academy, il Graduation Day con Lisa Jackson: «Napoli è la capitale dello sviluppo d’Italia»
di Alessio Liberini
Martedì 21 Giugno 2022, 19:34 - Ultimo agg. 22 Giugno, 00:02
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«Oggi non è una fine perché la formazione non è la destinazione ma il viaggio e sono molto ansiosa di scoprire dove vi porterà questo lungo viaggio. Congratulazioni». Sono queste le parole con cui la vice presidente Ambiente, Politiche e iniziative sociali di Apple, Lisa Jackson, ha voluto augurare il suo personalissimo “in bocca al lupo” agli studenti della quinta edizione dei corsi della Academy targata mela che dal lontano 2016 ha trovato la sua casa negli spazi del polo universitario federiciano di San Giovanni a Teduccio a Napoli Est. 

«Abbiamo esteso la partenship con l’Università Federico II fino al 2025» ricorda Jackson, parlando dal palco dell’Auditorium, ai circa 300 corsisti che oggi hanno conseguito il diploma di fine corso: «Possiamo dire oggi che Napoli è la capitale dello sviluppo d’Italia. Tempo, studenti e facoltà hanno dimostrato che il coding è davvero un linguaggio universale» ha spiegato la stessa vicepresidente di Apple.

È difatti una giornata di festa e gioia. La commozione si tocca con mano tra gli sguardi emozionati dei tanti studenti della Apple Developer Academy di Napoli che questa mattina hanno concluso il loro percorso di studi annuale e finalmente, dopo i tempi duri dell’emergenza Covid, hanno potuto festeggiare la loro graduation in presenza, fianco a fianco con i propri mentor e compagni di corso.

«Attendevo questo giorno da oltre due anni – racconta Lorenzo Montenero, studente del programma “Pier+” dell’Accademy mentre ci mostra felice il suo diploma - perché a causa della pandemia è saltato tutto e così ci sono voluti tre anni e non più nove mesi per arrivare a questo giorno. Ma è stata ugualmente una giornata bellissima».  «Un’esperienza unica che consiglio a tutti – commenta, invece, la studentessa del primo anno, Matilde Cotroneo – l’emozione di oggi non la riesco neanche a descrivere: è meraviglioso».

A presenziare all’evento, oltre alla numero due della società cofondata dal luminare Steve Jobs, erano presenti Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Giorgio Ventre, direttore scientifico della Apple Developer Academy, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania.

«Siamo molto fortunati per aver istituito questa sorta di matrimonio tra la Federico II e la Apple» ha raccontato il rettore Lorito. «Un anno fa – ricorda il rettore federiciano - eravamo una sorta di fidanzati ma adesso, avendo rinnovato la partenship, possiamo dire che è un vero e proprio matrimonio sperando che ci garantisca un lungo futuro assieme».  

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«È una grande emozione – evidenzia il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, già rettore dell’Università Federico II proprio negli anni che hanno visto la nascita della partenship tra l’Università laica più antica d’Europa e la società tecnologica più nota del globo - Anche perché uno dei grandi limiti spesso dei nostri progetti è che durano solamente per un periodo e non continuano nel tempo: questo è molto solido. La circostanza, che Apple abbia continuato ad investire anche per i prossimi anni, ci dà la tranquillità che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta».

«Napoli – precisa Manfredi - è una città che deve saper coniugare quella che è la sua tradizione, la sua voglia di vivere, anche con la sua capacità di innovare che è un po’ la sfida della contemporaneità: mantenere la propria identità però in una dimensione innovativa delle nostre città e delle nostre comunità».

Allo stesso tempo, osserva il primo cittadino partenopeo: «Bisogna evitare che queste competenze e talenti vadano via ma, come abbiamo visto in questi anni, restino nella nostra città per consentire di creare quell’economia basata sull’innovazione di cui abbiamo bisogno».

A termine dei saluti istituzionali è partita così la vera e propria festa dei giovanissimi studenti. Con tre team di lavoro, selezionati per la loro eccellenza e bravura, che hanno presentato le potenzialità delle loro App create in questi mesi. Spiegandole e raccontandole, dal vivo, alla vice presidente Jackson che li osservava attentamente dalla prima fila dell’auditorium.

Successivamente, in pieno stile Usa, sono saliti sul palco i mentor (docenti dell’accademia) che hanno letto, uno ad uno, i nomi dei diplomati. Ad ogni lettura di un nominativo, manco a dirlo, sono partiti gli applausi della platea festante. A termine della cerimonia, dopo una simpaticissima foto di gruppo, è arrivato il momento più “bizzarro” della giornata. Con un giovane studente, di 22 anni, che si è esibito davanti al pubblico in una performance musicale. Svolta sulle note di un testo scritto appositamente per pubblicizzare un App di musica che ha creato con il suo team di lavoro.

«Ho scritto questa canzone – spiega Vincenzo, meglio conosciuto in Accademy col suo nome d’arte “Sire” – in primis perché volevo festeggiare al meglio questa giornata così importante. Poi perché ultimamente in accademia non è stato un bel periodo, tra la pandemia e le ansie per i compiti da svolgere c’è stato un po’ di malessere, questo brano è un invito per ricordarci che non bisogna arrendersi mai».

Solo in mattinata, prima della cerimonia, Lisa Jackson – accompagnata dal sindaco e dal rettore - ha visitato gli spazi dell’accademia per conoscere da vicino gli studenti ed i loro lavori. «La più grande misura della tecnologia è come usarla al servizio degli altri» ha spiegato la numero due della “mela” durante la graduation. Parole che diventano una solida realtà, osservando i progetti partoriti dai ragazzi di San Giovanni a Teduccio.

«Incontrare Lisa è stato un onore»  racconta lo studente Fabrizio Petrellese, dopo aver illustrato alla stessa l’app partorita insieme al suo team di lavoro. «La nostra app – precisa il giovanissimo – vuole aiutare pazienti con alzheimer che si trovano in una fase iniziale. Al fine di ricordare, o stimolare, il loro cervello attraverso lo scanner di un oggetto o un qualsiasi animale che rapidamente viene riconosciuto dall’app. La nostra applicazione permette, quindi, di far svolgere alla persona affetta da questo morbo un prezioso esercizio cognitivo».

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