Alla cassa per pagare una maglietta, la commessa lo guarda e gliela regala: «Pensava fossi un senzatetto»

In alcuni casi sembra che il pregiudizio possa nascere da un istinto positivo, di solidarietà e protezione

Alla cassa per pagare una maglietta, la commessa lo guarda e gliela regala: «Pensava fossi un senzatetto»
Alla cassa per pagare una maglietta, la commessa lo guarda e gliela regala: «Pensava fossi un senzatetto»
di Hylia Rossi
Giovedì 30 Novembre 2023, 18:00
3 Minuti di Lettura

Sappiamo tutti quanto possano essere dannosi i pregiudizi e che sarebbe sempre meglio evitare di farci un'idea sulle persone soltanto in base al loro aspetto fisico e al modo in cui si vestono. A volte succede senza che si faccia a tempo a rendersene conto, e allora ci vuole consapevolezza e, soprattutto, la capacità di fare un passo indietro e non farci condizionare nel modo in cui ci approcciamo agli altri. 

In alcuni casi, tuttavia, sembra che il pregiudizio possa nascere da un istinto positivo, di solidarietà e protezione, come nel caso di Nathan, che dall'errore ha ricavato una maglietta gratis. 

Nathan si riprende con il cellulare appena uscito dal negozio, un cappelletto nero a coprirgli i capelli biondi, un po' spettinati, che arrivano fin quasi alle spalle.

La barba gli copre gran parte del volto, è scura e folta, e ammette di avere un aspetto un po' trasandato: d'altronde, voleva semplicemente acquistare una maglietta.

Il ragazzo, l'espressione corrucciata a causa del sole, comincia a raccontare: «Insomma ero al negozio dell'usato, laggiù, e volevo comprare questa maglietta», dice, mostrando il capo d'abbigliamento. Poi, continua: «Non so se sia stato perché oggi ho un aspetto un po' grezzo, ma mi hanno detto: No no, prendila, ci pensiamo noi, prendila, nessun problema, e io gli ho detto» - a questo punto la sua espressione è tra il confuso e il basito - «va bene, grazie, ma penso proprio che abbiano pensato fossi un senzatetto, e non so se sia un bene o un male». 

Gli utenti sembrano pensare sia decisamente un bene, come sempre quando si riceve qualcosa gratuitamente, specialmente in questo periodo in cui in molti hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. C'è chi, inoltre, racconta episodi di solidarietà (non necessaria) simili a questo: «L'altro giorno ero in bici e passo davanti a questo tipo che stava facendo il barbecue, e mi ha chiesto se volessi un pasto caldo», «Ero al negozio dell'usato e mi hanno messo in mano una busta con calzini, sapone e dentifricio perché credevano non avessi una casa...».

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