Un annuncio che fatto stringere il cuore, permeato da una determinazione pari soltanto alla sofferenza che l'ha spinta a prendere la decisione fatale: Lauren Hoeve aveva 28 anni e soffriva di encefalomielite mialgica, spesso indicata come sindrome della stanchezza cronica, una definizione che però la ragazza non ha mai apprezzato perché troppo riduttiva rispetto a ciò che è stato viverla sulla sua pelle.
La sua condizione l'aveva spinta a richiedere l'eutanasia nel 2022 dopo un percorso di dolore insopportabile che ha documentato sul suo canale Youtube.
La vita di Lauren è finita, proprio come lei stessa aveva deciso, eppure la sua storia continua a viaggiare, a portare commozione, ma soprattutto a fare luce su cosa voglia dire scegliere l'eutanasia e su cosa significhi per tutti coloro che, in maniera diretta o indiretta, sono coinvolti e influenzati dalla decisione più definitiva che ci sia.
Prima di quel giorno, Lauren ha deciso di utilizzare il suo blog personale per lasciar fluire un po' dei suoi pensieri riguardo la sua decisione. Il post si chiama The Date, vale a dire la data, ed effettivamente è in primo luogo una sorta di annuncio, quasi un promemoria di un appuntamento: «La consultazione multidisciplinare (MDO) ha avuto luogo», scriveva la ragazza, «ho parlato con il mio team del Centro di consulenza sull'eutanasia e ora posso finalmente annunciare il mio ultimo giorno. Sabato 27 gennaio la mia squadra verrà a casa mia e l'eutanasia avrà luogo tra le 13:30 e le 14:30».
La decisione di rendere pubblica questa informazione è stata presa da Lauren con l'intento di facilitare le persone che la pensano, che le vogliono bene e che in qualche modo si sono interessate alla sua vicenda. Non un grido d'aiuto e, in realtà, per niente un grido e più un dolce sussurro: «So per esperienza quanto può essere di aiuto sapere quando sta accadendo in modo da poter riflettere per un momento o accendere una candela, se lo si desidera».
Pensava che The Date sarebbe stato il suo ultimo pensiero, eppure Lauren ha deciso di aprirsi di nuovo e questa volta lasciare quelli che effettivamente sembrano - se non le ultime volontà - gli ultimi consigli, «alcune cose che ho imparato nella mia vita», ciò che forse avrebbe voluto dire in circostanze diverse, in tempi diversi, con calma e nel corso di tanti anni. Invece, la necessità di «buttarle semplicemente nel mondo», prima che vadano sprecate.
«Non aver paura di essere vulnerabile», scrive, e poi: «Va bene anche ammettere quando hai fatto qualcosa di sbagliato». Tante nozioni sulla vita, sulle qualità che apprezza nelle persone, sulla sincerità e l'apertura rispetto a ciò che è fuori da noi... e comprensione rispetto a ciò che è dentro di noi. Poi, consigli pratici: «Investi in un buon materasso e un buon cuscino», e «non dimenticare di salvare i messaggi che ami per poterli rileggere» quando sei giù.
«Sii te stesso», «Non giudicare», parole profonde e intense che si alternano a pensieri col sorriso, «Calzini allegri con stampe pazzesche aiutano a iniziare bene la giornata». Lauren ha deciso di lasciare un pezzetto di sé, pensieri di pixel ma non per questo meno sinceri. Il suo viaggio è giunto alla fine, assieme alla sua sofferenza. Ora, l'aspetta «la pace definitiva», quella in cui nuotava prima di nascere e a cui è tornata sabato, 27 gennaio.