«In pensione a 29 anni e ora viaggio, come ho fatto? Ho investito il mio stipendio, ma non è tutto: ecco i miei 5 consigli»

Secondo Daniel è bene imparare a negoziare, investire sin da giovani, evitare di vivere nelle grandi città, non indebitarsi per una buona istruzione e trovare il giusto partner

«In pensione a 29 anni e ora viaggio, come ho fatto? Ho investito il mio stipendio, ma non è tutto: ecco i miei 5 consigli»
«In pensione a 29 anni e ora viaggio, come ho fatto? Ho investito il mio stipendio, ma non è tutto: ecco i miei 5 consigli»
Sabato 30 Marzo 2024, 07:21
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Ai giovani d'oggi si dice che la pensione la possono solo sognare e la maggior parte di loro ci ha ormai messo una pietra sopra; tuttavia, per qualcuno (forse l'eccezione che conferma la regola, una persona fortunata o magari molto ben organizzata) il sogno è diventato realtà prima ancora di compiere trent'anni. Si tratta di Daniel George, co-fondatore della startup ThirdEar AI, che a soli 29 anni ha raggiunto l'indipendenza finanziaria che gli ha permesso di andare in pensione e godersi la vita viaggiando in giro per il mondo.

Secondo quanto riportato dal Business Insider, Daniel ha ottenuto i suo dottorato nel 2018 e negli anni successivi ha lavorato per Google X nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Poi, si è dimesso per accettare una posizione da vice presidente presso JP Morgan, dove è rimasto fino al 2023.

Un buon lavoro, però, non è abbastanza per andare in pensione a quell'età e, come spiega Daniel, ci sono cinque suggerimenti che è bene seguire per avere la possibilità di spendere i propri anni migliori in cerca della felicità anziché dello stipendio. 

I consigli per la pensione anticipata

Daniel George ha iniziato il suo percorso di investimenti già nel 2017 con 1.000 euro, per poi diventare man mano più aggressivo e devolvere quasi la totalità del suo stipendio in azioni, «superando il mio primo milione alla fine dei vent'anni. Entro il 2023, le mie spese annuali, negli Stati Uniti, erano diventate meno del 2% dei miei investimenti, quindi mi sono licenziato. Non ho bisogno di preoccuparmi di avere uno stipendio e posso lavorare su quello che mi piace. Al momento passo il tempo a costruire la mia startup, ThirdEar AI, un'intelligenza artificiale che dà aiuti e suggerimenti in tempo reale, senza alcun input». 

Poi, Daniel spiega come è stato capace di fare tutto ciò.

Il primo passo è di evitare di indebitarsi per ottenere la propria istruzione, un obiettivo decisamente più difficile da raggiungere negli Stati Uniti rispetto all'Europa o in India, dove lui ha frequentato l'università. I successi accademici gli hanno permesso di accedere a istituti prestigiosi anche senza dover spendere migliaia e migliaia di euro ogni anno. «Anziché continuare a pagare per ottenere una laurea magistrale, ho fatto direttamente richiesta per un dottorato all'Università dell'Illinois - dice Daniel -. Negli Stati Uniti non c'è bisogno di avere una laurea magistrale per fare un dottorato e di solito gli studenti non devono pagare le tasse e ricevono uno stipendio dal primo giorno».

Il secondo consiglio è di investire in azioni in maniera particolarmente aggressiva e, soprattutto, quando si è giovani. «Durante il dottorato ho anche lavorato part-time e fatto stage estivi in aziende tech. La maggior parte dei soldi li ho messi in banca, da parte, e ci ho guadagnato in interessi. L'ultimo anno di dottorato ho iniziato a comprare le azioni e ho imparato sempre di più sugli investimenti. Quando ho cominciato a lavorare full-time da Google X ho speso meno del 10% del mio stipendio e investito i risparmi e il resto dei soldi (fino all'ultimo centesimo), soprattutto in azioni tech. Quando si è giovani e si lavora si può gestire il rischio e la volatilità del mercato dato che si ha un guadagno fisso e costi di vita più bassi». 

Dove vivere

Il terzo consiglio di Daniel è quello di lavorare nelle grandi città ma di non stabilirsi lì: «Gli stipendi di solito sono più alti, ma questo non aiuta a risparmiare perché è più alto anche il costo della vita. Ha senso trasferirsi lì all'inizio della propria carriera perché non si hanno tante spese. Quando ho iniziato a lavorare da Google X, in California, facevo 270mila euro l'anno, condividevo l'appartamento con degli amici e mangiavo quasi sempre in ufficio, senza avere altre grosse spese. Quindi, spendevo meno del 10% dello stipendio». Più avanti, però, conviene cambiare aria.

Il quarto consiglio è relativo alla necessità di imparare a negoziare sul proprio stipendio: «Quando mi hanno offerto il primo lavoro, da Google X, ho accettato immediatamente - spiega Daniel - Poi ho scoperto che alcuni amici erano entrati con ruoli più bassi e senza un dottorato ma venivano pagati tre volte il mio stipendio perché avevano mostrato diverse offerte da parte di altre aziende. Quando, un paio di anni dopo, sono stato contattato da JP Morgan, avevo pronte un ventaglio di offerte su cui fare leva e avevo investito del tempo a imparare tecniche di negoziazione. Ho ottenuto il doppio di quello che mi era stato proposto inizialmente». 

L'ultimo, prezioso suggerimento è relativo alla vita privata: «Trovate un partner che condivida i vostri stessi obiettivi. Io e mia moglie ci siamo conosciuti da Google X e abbiamo la stessa mentalità per quanto riguarda le spese, gli investimenti. Ci piace uno stile di vita minimanlista, da nomadi digitali, diamo importanza ai viaggi e alle esperienze rispetto al possesso e alle cose materiali. Avere accanto la giusta persona è uno dei fattori più importanti per raggiungere la felicità e il successo a lungo termine».

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