Non si viaggia sempre in due. Non sempre si vuole essere accompagnati. Non Valentina Lodovini.
Il suo viaggio l’ha cominciato da bambina inseguendo un palloncino rosso con dentro un grande sogno. E quel grande sogno chiamato cinema non è ancora finito. Un viaggio da fare a piedi, «assaporandolo in ogni cosa. A volte con un passo più lento, altre più veloce. Ma sempre a piedi». Perché anche lei può cadere ed è caduta. Può inciampare, rialzarsi e proseguire. Valentina sa nascondersi, difendersi e raccontarsi. Non le piace. Ma lo fa con un sorriso sincero. Spontaneo. Per nulla scontato. Complice forse un calice di Carignano del Sulcis, il tramonto su porto Flavia e la musica di Ilaria Porceddu. L’Andaras Traveling Film Festival dove è stata giurata d’eccezione trasmette la stessa sua passione. Te la regala in ogni cosa che fa. Nel lavoro, nella vita, con i suoi nipoti. Ma quello è un viaggio ancora tutto da fare. Iniziamo prima dal suo. «Il viaggio di una persona nata sotto una buona stella». Non si tira indietro. «È come se ci fossi nata dentro questo mondo. Il cinema è diventato il mio primo tutto per il tempo che ci ho trascorso insieme, per le emozioni che mi ha dato». Prima di incontrare il suo amore «niente mi faceva sentire bene». Un viaggio continuo sempre alla ricerca di se stessa. «Una certezza che c’era dentro di me è che io mi sentivo a mio agio sul palco. Molto più che nella vita». Sinceramente «non ho mai trovato “il come mai”. Ma lì sopra ho come una protezione. Una protezione di un altro essere umano, quello che interpreto. La sua vita la scegli, la fai tua senza che lo sia. La tua invece è la tua».
IL PROVINO
E così a 19 anni la vita gli cambia. Merito di un’amica. Il suo viaggio comincia da un provino. «Mi hanno chiesto un monologo». Fatto, presa. Da lì «è cominciato tutto, il mio viaggio.
LE RADICI
Guardandosi allo specchio non si è mai sentita bella. Nemmeno dopo “Benvenuti al Sud”. Nel suo viaggio non ha mai voluto coinvolgere nessuno perché «ci tengo a proteggere la mia intimità e anche le persone che ne sono coinvolte. Lo trovo giusto». Per una come lei che prende l’aereo per andare a Londra a vedere i Blur o vola a Vienna per la prima del film di Nolan non esistono le parole “per sempre” e “mai!”. «Sono due parole a cui non credo, che mi limitano». Ma un per sempre alla fine c’è anche per lei, per Valentina Lodovini che dopo ogni suo “viaggio” torna a casa, a San Sepolcro dove è cresciuta. Lì respira le sue radici. Lì vede la sua famiglia, i suoi nipoti. È lì che c’è l’unico per sempre della sua vita. «È vero: i miei nipoti li amerò per sempre. Sono nel cuore del mio cuore. Loro mi hanno spinta a essere migliore». Ma con i suoi cinque nipoti si sente una zia imperfetta. «Vorrei essere più presente, vorrei fare un viaggio con ognuno di loro. Mi piacerebbe portarli a Parigi, la città dell’amore». E il tuo prossimo viaggio? «Ancora in Irlanda. Questa terra ha qualcosa di misterioso che mi fa stare bene…».