Houthi rivendicano attacco a nave cargo americana
Gli Houthi hanno affermato di aver preso di mira con missili una nave cargo americana, la Genco Picardy. Lo riferisce il Guardian online, secondo cui in una dichiarazione del portavoce del gruppo Yahya Sarea si legge: «Le forze navali non esiteranno a prendere di mira tutte le fonti di minaccia nel Mar Rosso e nel Mar Arabico nell'ambito del legittimo diritto di difendere lo Yemen e di continuare a sostenere il popolo palestinese oppresso».
Gb: drone colpisce nave nello Yemen
Una nave a sud-est del porto di Aden, nello Yemen, riferisce di essere stata colpita da un drone. Lo annuncia l'organizzazione United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), ripresa dal Guardian. L'Ukmto ha affermato che il comandante ha riferito che «la nave è stata colpita a babordo da un sistema aereo senza equipaggio. A bordo si è verificato un incendio che ora è stato domato».
Usa reinseriscono Houthi nella lista gruppi terroristici
In risposta agli attacchi nel Mar Rosso, gli Stati Uniti hanno deciso di reinserire gli Houthi nella lista dei 'terroristi globali appositamente designatì (Sdgt). Lo riferiscono due alti funzionari americani. La designazione entrerà in vigore tra 30 giorni. Designati come gruppo terrorista durante la presidenza di Donald Trump, gli Houthi erano stati rimossi dalla stessa lista da Joe Biden nel 2021 per consentire l'ingresso di aiuti in Yemen. «Questa misura non colpirà la popolazione yemenita e il sostegno umanitario continuerà», hanno sottolineato i funzionari.
Crosetto: «L'Italia è la nazione più colpita»
«Il problema non è a breve termine, ma se si prolunga», «può avere ripercussioni. Dipende dai tempi e dall'intensità con cui va avanti». Lo ha detto all'ANSA il ministro della Difesa Guido Crosetto in Transatlantico interpellato sulle dichiarazioni del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta secondo cui «al momento» non si vede «un impatto macro» dalle vicende nel Mar Rosso «ma non possiamo escluderlo». L'economia italiana? «È quella più colpita», risponde Crosetto.
Petroliera colpita da Houthi che trasportava greggio russo, Mosca: non abbiamo informazioni
La Russia «non ha informazioni» sulla petroliera battente bandiera panamense che sarebbe stata colpita dai ribelli Houthi dello Yemen nel Golfo di Aden e che presumibilmente trasportava petrolio russo. Una nave, aveva riferito la società specializzata in sicurezza marittima Ambrey, che non sarebbe stata comunque danneggiata. «Non abbiamo informazioni ufficiali al riguardo», ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri della Federazione Russa, Maria Zakharova secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa 'Tass'. «Sosteniamo la sicurezza delle rotte marittime internazionali, del traffico passeggeri e merci, anche nel Mar Rosso e nello stretto di Bab el-Mandeb», aggiunge Zakharova.
Tajani: «La riduzione del traffico marittimo ci preoccupa»
«La riduzione del traffico marittimo» nel Mar Rosso a causa degli attacchi degli Houthi «ci preoccupa».
Hezbollah annuncia nuovo 'martire', sono 162 da inizio guerra
Un nuovo combattente di Hezbollah è stato ucciso da Israele, secondo quanto riferito dallo stesso movimento armato libanese alleato di Iran e Hamas. Secondo il conteggio dei media libanesi, basato sui comunicati di Hezbollah, sono 162 i miliziani del Partito di Dio uccisi in guerra con Israele dall'8 ottobre a oggi.
Idf: ucciso ufficiale del controspionaggio di Hamas
L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso un ufficiale del controspionaggio di Hamas durante un attacco a Gaza. Il presunto membro di Hamas è Bilel Nofal e secondo l'Idf è il responsabile del gruppo islamico degli interrogatori di sospette spie nel sud di Gaza. Oltre a Nofal, l'esercito ha riferito di aver ucciso altri cinque combattenti palestinesi a Gaza: tre in raid aerei a Khan Younis e due alla periferia del quartiere di Sheikh Ejalin, nel sud della città di Gaza. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, gli attacchi militari israeliani notturni nel centro e nel sud di Gaza hanno ucciso anche più di una dozzina di civili palestinesi, tra cui donne e bambini.
Cina chiede "moderazione" a Iran e Pakistan
La Cina ha invitato Iran e Pakistan ad «esercitazione moderazione» dopo che Islamabad ha accusato Teheran di aver «violato ingiustificatamente il suo spazio aereo» e di aver effettuato attacchi aerei «illegali» sul suo territorio, uccidendo due bambini e ferendone altri tre. È quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano
Iran: attacco in Pakistan contro gruppo militante sunnita
In Iran, è stato riferito che gli attacchi erano mirati alle basi di un gruppo militante sunnita, Jaish al-Adl, ma i riferimenti all'attacco nei media iraniani sono rapidamente scomparsi. Iran e Pakistan hanno da tempo rapporti tesi, in gran parte a causa delle attività dei separatisti Balochi e di altri gruppi militanti nella zona di confine. Tuttavia, ciò segnerebbe una significativa escalation sul territorio del suo vicino dotato di armi nucleari.
Iran, missili sul Pakistan
L’Iran ha lanciato attacchi aerei sul territorio pakistano, apparentemente mirati contro un gruppo militante sunnita, nell’ultimo segno di un’ondata di violenza che si sta diffondendo in tutto il Medio Oriente e oltre. Il ministero degli Esteri pakistano ha affermato che due bambini sono stati uccisi e altri tre feriti in quello che ha definito un attacco aereo "illegale", e ha convocato l'alto diplomatico di Teheran a Islamabad per protestare contro la "violazione non provocata del suo spazio aereo". Il ministero non ha fornito ulteriori dettagli sugli attacchi, ma i resoconti dei social media pakistani affermano che attacchi missilistici e droni erano mirati alla provincia del Balochistan, che si trova lungo il confine di 1.000 km tra i due paesi.
La guerra in Israele e la tensione in Medio Oriente. La diretta.
L'Iran entra in azione. Non più solo attraverso la sua rete di combattenti sparsi per il Medio Oriente, dagli Hezbollah libanesi agli Houthi yemeniti che continuano a sparare alle navi di passaggio nel Mar Rosso scatenando la reazione degli Stati Uniti. Nella notte tra lunedì e martedì le forze aeree dei Guardiani della Rivoluzione hanno lanciato «missili balistici» sull'Iraq e la Siria: il primo raid per mandare un segnale al nemico Israele e al suo alleato Usa che «creano insicurezza nella regione», il secondo per «vendicare» il sanguinoso attentato di inizio gennaio a Kerman rivendicato dall'Isis. In uno scontro incrociato - e per il momento ancora indiretto -, l'esercito americano ha di nuovo colpito i ribelli filoiraniani in Yemen, mentre lo Stato ebraico ha lanciato il più massiccio attacco contro i miliziani del Partito di Dio nel sud del Libano. Nel colpire Erbil, la capitale della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Teheran ha rivendicato di aver «distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad)».
Secondo un comunicato dei Pasdaran, l'obiettivo era «il centro per lo sviluppo di operazioni di spionaggio e la pianificazione di azioni terroristiche nella regione e soprattutto nel nostro amato Paese».