Acerra, liceo occupato e rabbia del preside: «Colpa di pochi ribelli»

La denuncia del dirigente del de' Liguori

Il liceo occupato ad Acerra
Il liceo occupato ad Acerra
di Pino Neri
Giovedì 11 Gennaio 2024, 08:45 - Ultimo agg. 11:35
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Il liceo di Acerra, città simbolo della Terra dei Fuochi, da lunedi è occupato da un gruppo di studenti che protestano contro l'inquinamento del territorio, la mortalità per cancro, l'inceneritore. E la tensione è altissima. Gli occupanti si sono barricati con catene e lucchetti impedendo lo svolgimento delle lezioni mentre il preside ha chiesto alle forze dell'ordine lo sgombero della scuola denunciando alla polizia «un'occupazione che afferma mi ha deluso e amareggiato». Così, ieri mattina, il dirigente scolastico, Giovanni La Montagna, 62 anni, acerrano doc, ha firmato l'informativa di reato dopo essersi recato nel commissariato locale della polizia di Stato. 

Agli studenti che stanno tenendo in scacco il liceo scientifico, classico e linguistico Alfonso Maria de' Liguori, La Montagna contesta il reato tipico di queste situazioni, l'interruzione di pubblico servizio. «Ma loro non vogliono sentire ragioni, vogliono continuare l'occupazione.

Non comprendono la gravità di quello che stanno facendo», scrive il preside in una lettera aperta indirizzata ai genitori dei manifestanti. E in un altro documento fatto circolare sui social dai responsabili del liceo si scrive di «un manipolo di non più di una cinquantina di studenti che, spalleggiati da alcuni centri sociali di Napoli, stano mortificando la volontà della stragrande maggioranza degli iscritti di andare a studiare in classe». Insomma, lo scontro sta assumendo tutte le caratteristiche di una delicata faccenda politica anche se La Montagna, trascorsi da consigliere e assessore dei Popolari nelle passate giunte locali di centrosinistra, smentisce questa interpretazione.

«La mia presidenza - sottolinea La Montagna - è da sempre impegnata sui temi della tutela dell'ambiente e della salute con una fortissima attenzione all'impatto sul territorio provocato dalla presenza dell'inceneritore e quindi sono rimasto sorpreso quando un manipolo di ragazzi ha voluto interrompere l'attività didattica. Con loro ho un rapporto bellissimo, non me l'aspettavo». Sulla questione della richiesta di sgombero e della denuncia La Montagna chiarisce poi di «aver fatto ciò che purtroppo la legge prevede».

«Del resto aggiunge il dirigente del liceo su questi reati c'è una procedibilità d'ufficio». Peraltro La Montagna afferma che «molti genitori e tanti ragazzi chiedono di poter riprendere le normali attività della scuola». «Rivolgo un appello appassionato le parole del preside - a tutti i ragazzi che sono bloccati dentro con catenacci e catene e che sbarrando l'ingresso stanno dando uno schiaffo alla democrazia: fate riprendere subito le lezioni. Un altro appello lo faccio alle famiglie: fate capire ai vostri figli cosa significa bloccare una scuola e interrompere le lezioni e che devono fidarsi dei professori e del preside».

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La sensazione però è quella del muro contro muro. L'occupazione del liceo di Acerra non è stata pianificata solo dal gruppo di studenti rimasti asserragliati nell'edificio. Dietro quest'azione c'è anche la galassia delle tante associazioni ambientaliste che un giorno si e l'altro pure stanno mobilitando la lotta contro l'inquinamento e le politiche regionali e nazionali. Sabato alle 16. 30, gli occupanti del de' Liguori e i comitati ecologisti della Terra dei Fuochi si ritroveranno in piazza ad Acerra, tre mesi dopo il corteo di protesta contro la costruzione della quarta linea del termovalorizzatore, corteo a cui parteciparono oltre diecimila persone e che spinse la giunta presieduta dal governatore Vincenzo De Luca a dichiarare sospeso l'iter per la quarta linea. Ma la protesta non si ferma. «Sulla questione ambientale non indietreggeremo di un passo - hanno fatto sapere gli studenti in occupazione - dobbiamo tutti reagire ai danni della politica».

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