Villaricca, arrestati i tre esattori della camorra: «Il racket si paga in tre rate»

Minacciato e picchiato il gestore di una rivendita di carburanti

Villaricca, arrestati i tre esattori della camorra
Villaricca, arrestati i tre esattori della camorra
di Maria Rosaria Ferrara
Giovedì 11 Gennaio 2024, 08:38 - Ultimo agg. 13:22
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«Adesso nel paese comandiamo noi e devi pagarci tre volte l'anno». Si sono presentati così, in due, a un distributore di carburanti chiedendo il pagamento di una tangente. Natale, Pasqua e Ferragosto le rate richieste dai due presunti estorsori che ieri sono stati arrestati. Nel mirino il titolare di un distributore di carburanti di Villaricca, lungo la Circumvallazione esterna, che, senza pensarci su due volte, ha denunciato l'accaduto ai carabinieri. I militari del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Andrea Coratza, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di due giovani.

Si tratta di un 36enne e 25enne che devono rispondere di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Lo scorso 30 settembre i due si sono presentati al distributore di carburanti, hanno chiuso nel gabbiotto il titolare e avanzato la loro richiesta: «Adesso ci siamo noi a Villaricca e devi pagarci tre volte l'anno».

I due non hanno dato modo alla vittima di parlare che l'hanno malmenata sferrando pugni in testa. Una violenza inaudita che è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dell'impianto. Le immagini mostrano chiaramente il momento in cui i due picchiano il proprietario del distributore. Video inequivocabili che sono stati fondamentali alle indagini condotte dal Nucleo investigativo di Castello di Cisterna. I due, uno pregiudicato finito in carcere e l'altro ai domiciliari perché incensurato, hanno preteso il pagamento sostenendo di appartenere al clan. Non è chiaro però l'importo che l'imprenditore avrebbe dovuto versare. 

In città c'è un vuoto criminale a seguito delle retate messe in campo dalle forze dell'ordine nei mesi precedenti e che hanno portato in carcere boss e affiliati. I due, che risultano secondo gli investigatori fiancheggiatori del clan Ferrara-Cacciapuoti, volevano presumibilmente approfittare dell'assenza dei reggenti. Appena un mese prima della tentata estorsione al distributore di carburanti, infatti, era finito in manette Luigi Cacciapuoti, elemento di vertice dell'organizzazione camorristica mentre a giugno furono ben 19 gli arresti. 

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Anche in quella occasione furono accertate estorsioni ai danni di imprenditori della cittadina a Nord di Napoli costretti a corrispondere alle casse della cosca somme che andavano dai 1500 a 5mila euro al mese. Intanto è notizia di ieri che il Comune di Giugliano si è costituito parte civile nel processo contro sei presunti taglieggiatori alla sbarra per estorsione e 416 bis.

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