Acerra, veleni sul Consorzio Asi: «Nomina incompatibile per l'ex sindaco Lettieri»

Bufera sui vertici delle aree industriali per il ricorso al Tar di un cittadino

Acerra, veleni sul Consorzio Asi: «Nomina incompatibile per l'ex sindaco Lettieri»
Acerra, veleni sul Consorzio Asi: «Nomina incompatibile per l'ex sindaco Lettieri»
di Pino Neri
Lunedì 22 Gennaio 2024, 07:25 - Ultimo agg. 12:48
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È battaglia sugli assetti direttivi del consorzio Asi di Napoli. Una battaglia che è partita da Acerra, dove un semplice cittadino, Alessandro Cannavacciuolo, noto nel suo territorio per le lotte a difesa dell'ambiente e della legalità, sta mettendo in discussione attraverso un ricorso al Tar la nomina di Raffaele Lettieri nel comitato direttivo dell'ente regionale che gestisce le aree di sviluppo industriale di Napoli e provincia. A causa del ricorso di Cannavacciuolo, il direttore generale dell'Asi, Salvatore Puca, ha infatti avviato un procedimento nei confronti del presidente del consiglio comunale di Acerra, nonché sindaco della città dal 2012 al 2022, finalizzato alla revoca dell'incarico di componente del comitato direttivo del consorzio in rappresentanza della Regione.

Un incarico conferito a Lettieri con un decreto del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca il 13 settembre del 2023, cioè quando il politico acerrano era già da più di un anno presidente del Consiglio comunale.

Ora però il direttore Puca contesta a Lettieri l'incompatibilità dell'incarico occupato nel consorzio ai sensi del decreto legislativo numero 39 del 2013, che impedisce a chi già ricopre un incarico politico di ottenere altre cariche nell'ambito di enti privati in controllo pubblico. Nell'avvio del procedimento di contestazione trasmesso l'8 gennaio, Puca, in qualità di responsabile dell'anticorruzione e trasparenza nel consorzio, specifica che Lettieri ha un mese di tempo per produrre le sue controdeduzioni, cioè fino al 7 febbraio. Puca aggiunge che questa sua iniziativa è stata intrapresa a seguito del ricorso al Tar per l'annullamento della nomina di Lettieri presentato da Cannavacciuolo e curato dall'avvocato Veronica De Michele. 

Un giudizio che il tribunale amministrativo ha sospeso in attesa di una decisione da parte dell'Asi. Nel ricorso non si contesta a Lettieri soltanto l'incompatibilità della carica di componente del comitato direttivo del consorzio. Al vaglio del Tar c'è anche l'autocertificazione del presidente del Consiglio comunale di Acerra firmata al momento della nomina al vertice dell'ente. «Ho avanzato il ricorso al Tar in quanto comune cittadino che non sopporta le ingiustizie - spiega nel frattempo Alessandro Cannavacciuolo - del resto era l'unico modo per sanare una situazione assurda che si trascina da mesi». 

Su questo caso ha un'interrogazione la consigliera regionale Marì Muscarà (misto). Il comitato direttivo del consorzio Asi di Napoli è l'organismo dirigente dell'ente regionale che eroga una serie fondamentale di autorizzazioni per gli insediamenti industriali partenopei e che deve occuparsi di tenere in buono stato le aree produttive. Nella cabina di pilotaggio dell'ente figurano il presidente, in carica dal 2015, Giosy Romano, ex sindaco di Brusciano dal 2013 al 2018, e quattro rappresentanti, Carmine Alfano, Armando Cesaro, figlio di Luigi, ex senatore di Forza Italia, e poi Alessandro Di Iorio, ex assessore del comune di Acerra, e infine, appunto, l'attuale presidente del consiglio di Acerra, Raffaele Lettieri. 

Anche lo stesso Giosy Romano ha avuto problemi con la legge 39 del 2013 sull'inconferibilità degli incarichi negli enti privati in controllo pubblico in caso di occupazione contemporanea di una carica politica. Proprio a causa di questo motivo Romano, eletto nel 2015 presidente del consorzio quando era sindaco di Brusciano, dovette abbandonare la presidenza. La rimozione dal vertice dell'ente regionale fu firmata dal presidente della giunta campana nel febbraio 2018. Poi però Romano, poco più di un anno dopo, ad aprile 2019, tornò alla presidenza. In questo caso, però, nessuna incompatibilità: Romano non era più sindaco. 

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