Bambina ferita a Sant'Anastasia: Assunta reagisce alle cure

Oggi la Tac per lasciare la rianimazione

L'ospedale Santobono
L'ospedale Santobono
di Ettore Mautone
Venerdì 26 Maggio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 28 Maggio, 10:28
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È ancora sedata, in coma farmacologico, ricoverata nella rianimazione del Santobono, la piccola Assunta, la bambina di 10 anni colpita tre giorni fa alla testa da un proiettile vagante durante una stesa a Sant’Anastasia, messa in atto da due giovani figli della peggiore Gomorra. Sono trascorsi tre giorni da quando la ragazzina era con i suoi genitori e il fratellino a mangiare un gelato durante una serata in famiglia e una festa di bambini davanti alla più nota gelateria di Sant’Anastasia, subito soccorsa da un passante, pronto ad afferrare le chiavi dalle mani del papà e della mamma, anch’essi feriti, per accompagnarla di corsa al polo pediatrico del Vomero, ha subìto due interventi chirurgici alla testa ma sta meglio e presto sarà risvegliata.

Quando martedì scorso la piccola Assunta è arrivata in pronto soccorso con le sue gambe ma la testa insanguinata, nella testa e nel cuore del personale sono passate veloci le immagini terribili della piccola Noemi che il 3 maggio del 2019, anche lei come Assunta, arrivò al Santobono con un proiettile che le aveva attraversato un polmone sfiorando per miracolo il midollo spinale e il cuore. 

Assunta come Noemi dunque, due bambine colpite da innocenti e vive per miracolo. «Oggi effettueremo una Tac di controllo e se il quadro clinico risulterà in miglioramento, come costantemente registrato nelle ultime 48 ore, inizieremo a risvegliarla gradualmente per poi liberarla dal respiratore - avverte Geremia Zito, primario della rianimazione dell’ospedale pediatrico dell’Arenella – siamo molto fiduciosi che non abbia riportato danni ma dovrà certamente essere sostenuta per la tragica esperienza vissuta.

I piccoli hanno grandi risorse». 

Il proiettile che ha raggiunto la bambina alla testa si era conficcato in un piccolo anfratto, dell’osso sfenoide del cranio. Per grazia divina, nel suo tragico tragitto, non ha incontrato strutture vitali. «La prima operazione è stata dunque necessaria per estrarre quell’ogiva - spiega il direttore generale del Santobono, che è un medico, Rodolfo Cotenna. La seconda operazione è stata poi necessaria per drenare l’edema cerebrale conseguente al trauma cranico subìto». Per evitare che l’ematoma potesse provocare danni è stato dunque posizionato un tubicino di drenaggio tra interno ed esterno del cranio che ha consentito infatti alla piccola di migliorare costantemente. Tutto insomma è andato per il meglio. La piccola leonessa è pronta ora per tornare piano piano alla sua vita, all’affetto della famiglia, ai suoi giochi e attività quotidiane.

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«Una differenza, tra Assunta e Noemi, l’abbiamo notata - conclude Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Santobono - quattro anni fa ci fu un’eco mediatica della vicenda di Noemi che porto qui schiere di giornalisti, di cittadini desiderosi di partecipare e mandare un segno di solidarietà. Questa volta l’episodio, altrettanto grave, non ha suscitato lo stesso clamore. Per un verso questo evita l’assedio che in alcuni casi può intralciare l’attività dell’ospedale. Dall’altro bisogna rimarcare con forza queste due storie sono figlie dello stesso degrado civile che esplode con inaudita violenza nel quotidiano di famiglie e di bambini innocenti che porteranno per sempre i segni almeno psicologici, se non anche fisici, di questa inaccettabile violenza sotto le cui radici non bisogna stancarsi di scavare per evitare che tutto questo si ripeta».

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