Caivano, il corteo nel parco Verde: «Fermiamo stupratori e spacciatori»

Presenti molti politici ma pochi cittadini. Don Patriciello: «Rocco Siffredi ha ragione, oscurare i siti porno per i minori»

Il corteo a Caivano
Il corteo a Caivano
Martedì 29 Agosto 2023, 18:20 - Ultimo agg. 30 Agosto, 00:01
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«Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco Verde», «Le bambine vanno amate, non stuprate», «Ricostruiamo il parco verde», «Per fermare la violenza servono pene severe». Con questi cartelli duecento persone, guidate da don Maurizio Patriciello, sfilano per le strade di Caivano dopo la violenza subita dalle due cuginette di 10 e 12 anni da parte di un gruppo di ragazzini. La manifestazione è partita dalla parrocchia di San Paolo Apostolo e proseguirà a piedi fino all'ex centro sportivo, luogo della terribile violenza.

Numerosi i rappresentanti del mondo del volontariato e delle associazioni, pochi i cittadini del quartiere. Ci sono quattro sindaci della zona, il deputato Francesco Borrelli, tra i promotori dell'iniziativa, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, l'assessore regionale alla Legalità Mario Morcone, l'ex presidente della Camera Roberto Fico, la sottosegretaria Pina Castiello. 

Tra i presenti anche un'anziana 85enne residente a Roma. «Ho letto di questa iniziativa - ha detto - e ho detto che non potevo mancare.

Don Patriciello merita il sostegno di tutti e se c'è da fare qualcosa sarò sempre in prima linea».

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«Sono d'accordo con quello che ha detto Rocco Siffredi: oscuriamo i siti porno per i ragazzini», ha dichiarato don Maurizio Patriciello all'avvio del corteo. Siffredi aveva detto di aderire alle parole del ministro Roccella secondo cui bisogna oscurare i siti porno. «Quei video per i bambini sono un pericolo enorme io do ragione a Siffredi e lo invito qui», ha detto ancora don Patriciello, aggiungendo che bisogna anche vigilare sui ragazzi «che utilizzano liberamente i telefonini ed hanno accesso a tutto».

«Alla Meloni, cui abbiamo il dovere di dire grazie per aver accettato il mio invito a venire qui, chiedo: ridate questo spazio ai bambini e mettete le famiglie in condizione di andare avantì», ha aggiunto il parroco. «Ci vuole un esercito di maestri elementari - ha detto - Il numero degli assistenti sociali deve essere quello che è sulla carta, i servizi sociali devono essere amici, devono rappresentare un supporto per le famiglie, non fare paura perché portano via i bambini. Mi auguro avvenga quanto accaduto con i carabinieri, oggi vicini alla gente del posto e visti non più in modo ostile. Vogliamo i vigili in strada, le telecamere. Siamo nel cuore di quella che è definita la terra dei fuochi, dove vengono a sversare rifiuti da ogni dove. I territori diventano ghetti e tutto questo porta a questo. Non ci rassegnamo certo, dobbiamo andare avanti e anche se salveremo un solo bambino avremo fatto tanto». 

Poi l'appello al Pontefice: «Papa Francesco, i giornalisti mi chiedono di invitarti qui al Parco Verde. Non so se ce la farai, ma sarebbe davvero bello». 

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