Caivano, il commissario del governo Ciciliano all'inaugurazione dell'anno scolastico del Parco Verde

La cerimonia all'Istituto comprensivo IC3 del Parco Verde

Il commissario alla riqualificazione Fabio Ciciliano con don Maurizio Patriciello
Il commissario alla riqualificazione Fabio Ciciliano con don Maurizio Patriciello
Mercoledì 13 Settembre 2023, 10:50 - Ultimo agg. 19:24
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Arriva a Caivano Fabio Ciciliano, commissario straordinario designato dal governo per l'individuazione di un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio comunale. Ciciliano si è recato all'Istituto comprensivo IC3 del Parco Verde in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico 2023-2024.

Si tratta della prima visita ufficiale di Ciciliano a Caivano dopo la sua nomina a commissario straordinario, voluta dal governo per la gestione dei fondi destinati al piano di interventi con l'obiettivo di fronteggiare le situazioni di degrado e disagio giovanile, fenomeni presenti in particolare proprio nel Parco Verde.

«La mia presenza qui serve per testimoniare che la presenza dello Stato, che in realtà si è un po' allentata in quest'ultimo periodo, c'è sempre stata» ha il commissario straordinario. «È cruciale e fondamentale cominciare dalla scuola - ha spiegato Ciciliano - la scuola fa nascere e fa crescere gli adulti di domani, e cominciare adesso per dare speranza ai ragazzi di Caivano e del Parco Verde è sicuramente il migliore inizio che possiamo augurarci tutti».  

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«Sono qui da 19 anni e finché crederò nel mio lavoro resterò qua». A dirlo è Bartolomeo Perna, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Ic3 del Parco Verde.

Interpellato sull'utilità dell'intervento del Governo Meloni, Perna ha risposto: «Condivido tutte le scelte del Governo. Io ho la 'malattia' di essere di sinistra, ma ho grandi speranze in questo Governo, che finalmente ci mette la faccia e la presenza. Non si tratta di essere di destra o di sinistra. Io non ho mai visto in questa scuola tante autorità e oggi sono qui. Io ho la speranza che tutto cambi. È una rinascita per Caivano e per tutte le Caivano che ci sono in Italia, perché dobbiamo ricordarci anche degli altri luoghi. Questa città deve dare l'esempio a tutte le altre Caivano che ci sono nel Paese, quelle periferie che fino ad oggi hanno lavorato a mani nude per portare la legalità e la scuola in quei quartieri dove non è ben vista».

«La luce a Caivano è stata accesa tante volte, il problema è che poi si spegne» ha invece detto Maria de Luzenberger, procuratrice minorile di Napoli, presente alla cerimonia. La procuratrice ha ricordato che «nel periodo di Fortuna, e un anno prima anche del piccolo Antonio morto cadendo praticamente dalla stessa finestra di Fortuna, la luce si è accesa e si accese molto. Purtroppo io vedo che il problema della violenza sui minori è un problema che in qualche modo non si riesce a far passare». De Luzenberger ha sottolineato che «si parla tanto di violenza contro le donne in famiglia, ma molto poco della violenza assistita, dei danni che provoca sui bambini. I nostri autori di reato sono il più delle volte ragazzi che hanno passati di violenze in famiglia. Poi sono anche ragazzi che hanno frequentato poco la scuola, e qui c'è l'importanza della scuola. Bisogna accendere una luce sul mondo dell'infanzia e sulle violenze, sono successe tante cose in questo territorio che hanno visto vittime bambini, pensiamo un attimo alla crescita che possono avere i loro amichetti, i loro fratellini. Per questo ci vuole veramente più sostegno e più sentinelle». 

«La cerimonia di oggi non è solo una testimonianza, ma è un momento di festa per continuare un percorso che non si è mai interrotto. Ci siamo e ci saremo» ha detto Ettore Acerra, direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Campania. Acerra ha sottolineato l'importanza del «percorso che segue le scuole non solo di Caivano, ma di tutti i territori complessi con una serie di interventi che sono già compresi nei provvedimenti ministeriali, che l'Ufficio scolastico regionale vuole seguire da vicino per accompagnare le scuole. Il territorio di Caivano è comunque vivo e vivace dal punto di vista dell'offerta formativa e vorremmo, come Ufficio scolastico regionale, lavorare insieme. La parola d'ordine oggi dev'essere 'insieme', con tutti i soggetti che ci possono dare una mano, insieme con i ragazzi e con le famiglie». Interpellato sulla possibilità di accorpamenti degli istituti scolastici presenti a Caivano, il direttore dell'Usr Campania risponde «con i numeri: il comune di Caivano ha 5.700 tra alunni e studenti e 6 scuole, quindi anche volendo applicare alla lettera i criteri nazionali ci siamo. Non c'è la necessità di accorpare, anzi c'è l'esigenza di valorizzare e razionalizzare. I numeri sono indubitabili, sono quelli di una comunità scolastica che regge questi numeri e regge 6 istituzioni scolastiche».

«Che il nostro presidente della Regione dica che a Caivano al Parco Verde lo Stato non c'è è un'affermazione di una gravità inaudita. Un conto è se la dice il parroco o un cittadino, un'altra se la dice l'onorevole De Luca. Dobbiamo metterci d'accordo: se lo Stato non c'è, lo Stato deve ritornare, ma se ci è stato detto che non c'è vuol dire che c'è stato qualche problema» ha detto don Maurizio Patriciello. «Tutto il bene che c'è va messo in evidenza - ha aggiunto don Patriciello - non si mette in discussione e nessuno lo metterà mai in dubbio. Ma il bene che c'è a Caivano non toglie che abbiamo problemi seri al Parco Verde e a Caivano. Chiunque voglia fare l'aut aut è fuori luogo, c'è bisogno invece di un 'et et', perché quello che è successo in questi giorni è una cosa grave».

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha avuto un colloquio telefonico con il parroco della chiesa di San Paolo Apostolo. «Il ministro - ha raccontato don Patriciello - mi ha detto che il presidente del Consiglio ha chiesto a tutti i ministri di avere uno sguardo particolare su Caivano. Lei, ministro del Turismo, mi ha chiesto cosa potesse fare. 'Puoi fare tanto', le ho detto. Prendi questi bambini, portali in giro per l'Italia con le loro famiglie, fai loro vedere che esiste un altro mondo, altre città. La camorra vuole il ghetto, il silenzio, il buio, noi dobbiamo volere il contrario del buio».

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