«Le ammonizioni di Mattarella sulla concorrenza sono sacrosante ma non possono riguardare un bene essenziale per il Comune come il nostro porto turistico». Marino Lembo, il sindaco di Capri, stoppa subito ogni polemica: «Abbiamo affidato la gestione del nostro porto turistico per 10 anni ad una società in house, la Ptc, completamente controllata dal Comune di Capri. Il porto è stato costruito a cavallo degli anni 60/70 con i soldi dei capresi ed è giusto che siano solo e soltanto i capresi i proprietari del loro porto turistico».
Dopo la totale acquisizione da Invitalia, il Comune di Capri continua a difendere il porto con determinazione pur sapendo che gli appetiti intorno a questa infrastruttura sono tantissimi. Basti pensare che, anche recentemente, hanno fatto sentire forti pressioni persino fondi di investimenti internazionali a cui, evidentemente, farebbe gioco fregiarsi di una gestione con il logo dell'isola più famosa al mondo. Ed ecco, allora, le contromisure che, come ha sottolineato anche l'assessore Paola Mazzina, vogliono tutelare un bene essenziale per l'Isola.
Già, il risultato. Tutti soddisfatti a Capri per il voto all'unanimità nonostante i campanelli di allarme che erano risuonati anche alla vigilia del Consiglio Comunale. Gli stessi consiglieri comunali, infatti, fanno notare che era stata notificata a tutti una nota con cui la Navigazione Libera del Golfo, arrivata seconda nella gara di acquisizione delle quote di Invitalia, sottolineava i rischi della strada prescelta dagli amministratori comunali.
«Come noto - evidenziava il documento, citato anche in Consiglio Comunale - la disciplina della legge 5.8.2022, n. 118 e la giurisprudenza pacifica del Consiglio di Stato e del G.A. in generale, conducono a ritenere che in tema di concessioni demaniali marittime non sia applicabile la proroga prevista dall'art. 10-quater del D.L. 29.12.2022, n. 198 e quindi le stesse devono ritenersi scadute alla data del 31.12.2023. La conseguenza di tale complesso normativo è la necessità di assegnare le concessioni attraverso una procedura di gara pubblica e trasparente, rispettosa della disciplina dell'Unione Europea. In tale ambito, occorre che il Comune valuti l'indizione di una procedura di gara con riferimento alla concessione demaniale del porto turistico di Capri, concessione anch'essa in scadenza al 31.12.2023. A tal fine, la scrivente, in raggruppamento con primari operatori del settore, gestori di porti a livello nazionale e internazionale, manifesta il proprio interesse alla partecipazione alla suddetta procedura ed è sin d'ora disponibile a presentare un Piano di Investimento, nell'ambito di un Piano Economico Finanziario, alla vostra valutazione, nonché a proporre un project financing, ovvero a partecipare a qualunque procedura il Comune intendesse attivare. Si rimane disponibili a cooperare ad una gestione associata nelle forme ritenute più opportune, con la società comunale che attualmente gestisce il porto turistico». Il Comune ha scelto l'altra strada. Ora si tratta di capire se ci saranno ulteriori passi.