Cicciano, arrestato Giovanni Corrado: mazzetta da 100mila euro

L'e sindaco era ai domiciliari per corruzione

Nuova bufera su Corrado Mazzetta da 100mila euro l'ex sindaco finisce in cella
Nuova bufera su Corrado Mazzetta da 100mila euro l'ex sindaco finisce in cella
di Carmen Fusco
Giovedì 1 Febbraio 2024, 08:29 - Ultimo agg. 17:14
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Il 2 per cento del valore dell'affare immobiliare che un imprenditore di Cicciano avrebbe realizzato grazie all'intercessione degli amministratori comunali i quali, in cambio del complimento (vale a dire della mazzetta), si sarebbero prodigati per accelerare la procedura relativa ad un'autorizzazione edilizia per la rapida realizzazione di capannoni nell'area industriale. Più o meno centomila euro rispetto a un'operazione da 5 milioni.

Soldi che in parte sarebbero stati anche già intascati e che ieri hanno portato all'esecuzione di un'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip del tribunale di Nola su richiesta della Procura diretta da Marco Del Gaudio. È così che i carabinieri della compagnia di Nola, coordinati dal maggiore Gerardo De Siena, hanno bussato alla porta dell'ex sindaco di Cicciano Giovanni Corrado per notificargli la misura della custodia in carcere: già agli arresti domiciliari da settembre per via di un'altra inchiesta che lo vede protagonista, ora si trova in una cella di Poggioreale. Coinvolti anche due attuali consiglieri di opposizione, che all'epoca dei fatti sostenevano invece la maggioranza guidata da Corrado. Si tratta di Gennaro D'Avanzo, ora agli arresti domiciliari e di Raffaele Arvonio che ha il divieto di dimora in Campania. Ai domiciliari anche Franco Martiniello, l'imprenditore che avrebbe fatto da tramite tra gli amministratori locali e il costruttore interessato all'affare dell'area industriale.

Quest'ultimo risulta indagato e, sempre ieri, è stato destinatario di un decreto di perquisizione e sequestro. 

I protagonisti dell'ennesima bufera giudiziaria che si è abbattuta su Cicciano sono gravemente indiziati, in concorso, del reato di induzione indebita a dare o a promettere utilità, oltre che di ricettazione. Accuse pesanti per le quali è bene chiarire i destinatari restano presunti innocenti fino a sentenza definitiva. Le indagini condotte dal nucleo operativo radiomobile della compagnia di Nola sono partite ad agosto 2022 e proseguite fino a giugno 2023. Pochi giorni prima, il 27 maggio, i carabinieri erano già intervenuti per sequestrare atti, pc e telefonini. Un blitz organizzato pochissimi giorni dopo le elezioni che sancirono la sconfitta dell'ex sindaco, relegato all'opposizione insieme agli altri due consiglieri comunali ritenuti dagli inquirenti suoi sodali. Le urne consegnarono la fascia a Giuseppe Caccavale, ma il risultato fu impugnato dall'ex maggioranza che denunciò brogli ed irregolarità. Sulla vicenda pende il giudizio del Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi nel merito di una vicenda che potrebbe paventare il ritorno alle urne nelle sezioni dove si sarebbero addensate le ombre.

Una circostanza che, insieme all'inchiesta che a settembre aveva portato Corrado ai domiciliari, sempre per ipotesi corruttive riguardanti il cambio di destinazione d'uso di alcuni edifici, avrebbe rafforzato la necessità della custodia in carcere, «unica scrive il gip Fortuna Basile nell'ordinanza realmente in grado di sradicarlo dal contesto territoriale di riferimento permettendo di neutralizzare efficacemente il pericolo di recidiva». Non solo. L'eventuale rielezione, in caso di nuovo ricorso alle urne, «comporterebbe continue ingerenze nella gestione della pubblica funzione da parte degli indagati con il rischio di analoghe condotte». Ad incastrare gli amministratori una intensa attività di intelligence condotta anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali: non è sfuggito ai carabinieri nemmeno il fruscio delle banconote captato durante il conteggio da parte dei beneficiari. 

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