I dem nella tormenta, lascia anche il segretario: in bilico il patto con il M5s

Veleni nella maggioranza dopo l'ingresso di consiglieri eletti con il centrodestra

Fabrizio Sciorio e Antonio Iodice
Fabrizio Sciorio e Antonio Iodice
di Maria Rosaria Ferrara
Giovedì 8 Giugno 2023, 08:37
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Giorni di caos nel Partito democratico. Dopo l'addio del presidente del circolo Antonio Iodice, a lasciare è anche il segretario Fabrizio Sciorio. Entrambi eletti appena due mesi fa durante l'ultimo congresso. «Ho comunicato la decisione anche al segretario provinciale - fa sapere Sciorio -. Continuerò da semplice militante a sostenere i valori e gli ideali originari del Partito democratico».

Sciorio e Iodice erano stati eletti all'unanimità ma in questi 70 giorni sarebbero venute a galla le criticità del circolo e dell'amministrazione a guida Pd, al punto da portare i due a lasciare gli incarichi. Iodice, già europarlamentare e deputato, aveva spiegato che le dimissioni erano dovute al fatto di «non aver ricevuto alcuna collaborazione da parte di chi nel Pd ricopre cariche istituzionali e di non aver avuto in questi due mesi agibilità politica per poter dare un vero contributo». Sciorio non entra nel dettaglio di cosa lo abbia spinto a lasciare dopo così poco tempo la guida democrat ma le motivazioni sono strettamente politiche e sulla stessa lunghezza d'onda di Iodice. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato senza dubbio l'ingresso di due consiglieri di centrodestra in maggioranza, Paolo Liccardo e Mario Maisto. Nel Partito democratico molti sono rimasti spiazzati da questa mossa perché hanno spiegato di non essere stati messi a conoscenza di questo ingresso che ha particolare peso politico, essendo l'amministrazione targata Pd-Movimento 5 stelle.
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«Da dopo le elezioni assistiamo allo scollamento tra circolo locale, gruppo consiliare e amministrazione Pirozzi. Dispiace che agli occhi della città moltissime decisioni attribuite al Pd, poiché la guida della coalizione è di un nostro esponente, siano totalmente sconosciute al gruppo dirigente - spiega Marco Sepe, della direzione metropolitana dem -. Il segretario e il presidente hanno preso atto della mancanza di volontà da parte del sindaco di aprire un serio dibattito sull'andamento amministrativo e sulle politiche da mettere in campo nei prossimi anni. Il cambiamento culturale cui mirava la segreteria metropolitana, attraverso la coalizione PD-M5S, non è mai stato messo in campo, prediligendo un metodo obsoleto che continua a fare riferimento ai desiderata di singoli consiglieri» tuona Sepe, riferimento dell'area Schlein a Giugliano.

Ma mentre il Partito democratico perde pezzi ormai da tempo, a partire dagli abbandoni del gruppo dell'ex sindaco Poziello o del candidato alle primarie Pacilio, e di molti che sono stati protagonisti negli anni ma hanno abdicato, c'è chi ne approfitta per rafforzare il proprio asse. È il caso di Azione che, seppur ha registrato malumori e dimissioni di esponenti del direttivo come Felice Galluccio, ha formato la «Federazione dei moderati» con Giugliano bene comune, Centro democratico, Insieme per Giugliano, Rete e Giugliano sul serio. Domani arriverà in città il deputato Matteo Richetti. «Insieme agli alleati, ci sentiamo protagonisti di questa grande coalizione e avvertiamo forte il peso del ruolo che occupiamo nelle istituzioni e sul territorio - commenta il consigliere Rosario Ragosta -, proiettando l'azione di questa stagione di buon governo sul lungo periodo al fianco del primo cittadino Nicola Pirozzi».
 

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