Il Parco del Vesuvio come una discarica: «Ora le telecamere»

Ancora sversamenti, gli attivisti: «Zona franca per i criminali»

Il Parco del Vesuvio diventato discarica: «Ora le telecamere»
Il Parco del Vesuvio diventato discarica: «Ora le telecamere»
di Francesca Mari
Domenica 18 Febbraio 2024, 11:27 - Ultimo agg. 12:50
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La carcassa di un'auto ferma lì da due anni, da sembrare messa apposta come un'installazione d'arte contemporanea. Essa stessa diventata pattumiera per rifiuti di ogni tipo. È una delle auto rubate e poi abbandonate nel Parco del Vesuvio. Poi pneumatici, scarti edili, mobili, elettrodomestici, giocattoli, latte di vernici, lastre di eternit, tubi e qualsiasi altro rifiuto di grandi o piccole dimensioni abbandonati nelle pinete del Parco.

Questa volta teatro di tale spettacolo pietoso è via Carlo Pisacane e terreni attigui, a Trecase.

Cambia l'ambientazione, ma non il contenuto né tantomeno la regia. Autori di questo scempio, ormai annoso, degli sversamenti abusivi nel Parco del Vesuvio sono sempre i soliti criminali che, purtroppo, restano impuniti. Che si tratti di privati cittadini, commercianti, prezzolati per smaltire rifiuti o svuota cantine, i responsabili degli sversamenti selvaggi sanno come, quando e dove muoversi. 

Conoscono le aree meno sorvegliate, arrivano con auto o altri mezzi, come gli Apecar, lasciano di tutto e vanno via indisturbati. Uno scempio che da anni non si riesce ad arrestare, un marchio a fuoco per una delle aree protette più belle del mondo, ma con ancora troppi nodi da sciogliere. Tra Comuni, che, è bene ribadirlo, hanno la competenza dei rifiuti ma non riescono ad attivare una strategia efficace ed Ente parco nazionale del Vesuvio che cerca di sensibilizzare sindaci e cittadini, spesso senza risultato, il problema resta. Se gli sversamenti riguardano alcune aree di tutti i 13 Comuni ricadenti nel Parco, stavolta trattandosi di Trecase è una bella gatta da pelare per Raffaele De Luca, non solo sindaco della cittadina all'ombra del Vesuvio, ma anche presidente dell'Ente Parco nazionale. 

A denunciare lo scempio il collettivo «Volontari per il Vesuvio», un gruppo di giovani attivisti cui apparteneva anche Giovanni Battiloro, il reporter tra i quattro amici di Torre del Greco uccisi nel 2018 dal crollo del Ponte Morandi. «Questa zona ultimamente è teatro di numerosi sversamenti illeciti - ha detto Andrea Ascione del collettivo - che si sommano a quelli già presenti e segnalati invano (a parte la rimozione di un paio di carcasse di automobili). Stiamo assistendo ad un incremento di reati non solo ambientali alle falde del Parco. Recentemente la zona detta Fruscio a Boscotrecase, non lontano da qui e da una riserva naturale, è diventata zona franca per molti delinquenti, dove si incendiano auto usate per rapine, discarica di documenti e targhe di auto rubate. Nonostante le numerose segnalazioni e denunce poco o nulla è stato fatto. La malavita ringrazia il Parco del Vesuvio, sempre più a sua disposizione». 

 

«Lo scarico indiscriminato dei rifiuti - dice Raffaele De Luc a- è una piaga delle nostre territorialità, dove gli scarichi abusivi avvengono frequentemente. Ccome sindaco di Trecase posso dire che la cosiddetta strada panoramica, prosecuzione di via Pisacane, è stata inserita nel progetto in gara con i fondi del Pnrr e ne è stata già finanziata la riqualificazione. Tutta la strada sarà interessata da un sistema di videosorveglianza che costituirà un deterrente forte. Se i rifiuti insistono su aree pubbliche interverremo come Comune, se su terreni privati diffideremo i proprietari ad intervenire». «Come presidente del Parco- conclude De Luca - ritengo che il fenomeno dello scarico indiscriminato è un fenomeno criminale, per il danno che si crea ad un polmone naturale che è il nostro Parco. Ma è anche un fenomeno culturale: tante sono le iniziative messe in campo dal Parco per interagire con le scuole». 

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