Morto un neonato, indagati tre medici: «Gravissima asfissia»

Il decesso il 28 marzo dopo 35 giorni di agonia la Asl napoli 3 sud:«Piena fiducian ella magistratura»

L’ospedale S.Leonardo
L’ospedale S.Leonardo
di Dario Sautto
Giovedì 4 Aprile 2024, 23:45 - Ultimo agg. 6 Aprile, 09:41
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Un parto che si è improvvisamente complicato, un primo arresto cardiocircolatorio subito dopo la nascita, quasi quaranta giorni in terapia intensiva neonatale, infine l’esito più triste. È stata aperta un’inchiesta sulla morte di un neonato di poco più di un mese, deceduto all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dopo aver lottato per 35 giorni in seguito a complicanze nel corso del parto naturale. La Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituti Andreana Ambrosino e Marta Agostini) ha disposto il sequestro della cartella clinica e l’autopsia sul corpicino del bimbo, figlio di due giovani genitori oplontini residenti nella periferia di Torre Annunziata.

Come atto dovuto, sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di tre medici dell’equipe del reparto di Ginecologia dell’ospedale stabiese, dove – tra mille complicanze – lo scorso 22 febbraio era nato il bambino, la cui salute sarebbe stata minata al momento del parto da un nodo al cordone ombelicale. In sede di denuncia, i genitori – assistiti dall’avvocato Gennaro Ausiello – hanno spiegato nel dettaglio come la gravidanza fosse arrivata regolarmente a compimento delle 40 settimane e fosse giunta addirittura a 42. Dopo alcuni tentativi di induzione al parto naturale, poi, finalmente il piccolo è nato, ma – secondo quanto hanno denunciato i genitori – avrebbe immediatamente accusato un arresto cardiocircolatorio, durato svariato minuti. Quando il cuoricino ha ripreso a battere, i medici hanno constatato seri danni neurologici e al funzionamento degli organi interni. Il neonato, dunque, è stato subito ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Leonardo, dove i medici hanno tentato di salvargli la vita.

Purtroppo, ormai debilitato, il neonato ha smesso di vivere dopo 35 giorni, lo scorso 28 marzo, durante la settimana Santa.

I genitori del piccolo hanno subito sporto denuncia e la Procura ha ordinato il sequestro della cartella clinica e disposto l'autopsia sul corpicino del piccolo, che è stata eseguita a inizio settimana. Dopo il funerale nella chiesa di San Michele a Rovigliano, scegliendo la riservatezza, i genitori hanno voluto raccontare il loro dramma, per chiedere l’accertamento della verità e capire se ci siano eventuali responsabilità per la morte del bimbo che, durante tutta la gestazione, non avrebbe mai mostrato alcun problema, nonostante i controlli medici periodici. Secondo il dottor Roberto Cinelli, direttore della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, si sarebbe verificata una «gravissima asfissia perinatale legata ad una estrazione difficile per la presenza di un nodo vero di cordone ombelicale» che, nei giorni successivi, avrebbe portato ad una «gravissima encefalopatia ipossico-ischemica con insufficienza multi organo e necessità di ventilazione meccanica continua» fino al decesso del neonato.

Dalla direzione dell’Asl Napoli 3 Sud, invece, c’è «piena fiducia nel lavoro della magistratura» ma soprattutto «vicinanza alla famiglia» del piccolo, deceduto dopo poco più di un mese. Viste le relazioni mediche, dall’Azienda sanitaria fanno sapere che non ci sarà una inchiesta interna e si attenderanno gli esiti dell’esame autoptico. L’autopsia è stata eseguita dal collegio di periti formato dal medico legale Nicola Maria Giorgio, dall’anatomopatologo Antonio Mirabella, dal neonatologo Giovanni Sica e dalla ginecologa Antonia Giudicepietro. Ora serviranno novanta giorni agli specialisti nominati dalla Procura di Torre Annunziata per stabilire con esattezza le cause della morte del neonato e stabilire eventuali responsabilità. «Aspettiamo con fiducia l'esito delle indagini per capire il perché di questa tragedia» ha detto l’avvocato Ausiello per conto dei genitori del piccolo.

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