Castellammare. Dopo la condanna all'ergastolo arrivata in primo grado e la richiesta di confermare il carcere a vita per i due imputati, è ripartito da zero l'infinito processo d'appello per due uomini accusati di aver partecipato all'omicidio di Raffaele Carolei. Un delitto consumato nel 2012 a Castellammare di Stabia, nell'ambito del clan D'Alessandro, chiuso con la sparizione del cadavere, probabilmente gettato nel fiume Sarno.
I due imputati sono Giovanni Savarese e Gaetano Vitale, entrambi pregiudicati del Centro Antico di Castellammare, ritenuti legati ai D'Alessandro.
Dopo una lunga e complessa istruttoria, con l'introduzione di nuovi verbali degli stessi collaboratori, oggi i giudici hanno ordinato nuove discussioni di accusa e difensori, proprio in seguito all'ammissione di nuove prove difensive. La Procura generale di Napoli ha nuovamente chiesto ai giudici della Corte d'Assise d'Appello e ai giurati di condannare all'ergastolo Savarese e Vitale, come già avvenuto al termine del processo di primo grado.
Stesse conclusioni arrivate già mesi fa. Alla prossima udienza, fissata ai primi di dicembre, sono previste le discussioni del collegio difensivo formato dagli avvocati Antonio de Martino, Giuliano Sorrentino e Carlo Taormina. Quest'ultimo, nelle scorse settimane ha duramente attaccato uno dei fratelli Rapicano ritenendolo «un falso collaboratore di giustizia» e chiedendo che venisse celebrato nuovamente il processo di secondo grado, con nuove discussioni delle parti.