La pizza a metro di Vico Equense divide la Costiera sorrentina: lite tra il Comune e gli eredi di Luigi Dell'Amura

Ma questa disputa non ha nessuna ragione di esistere: la Pizza a metro è Vico Equense come Vico Equense è la Pizza a metro

La pizza a metro di Vico Equense
La pizza a metro di Vico Equense
di Antonino Pane
Giovedì 11 Maggio 2023, 11:00
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Il premio settimanale per i bambini della penisola sorrentina è sempre stato uno, la Pizza a metro. Un'abitudine che, grazie alla genialità di Luigi Dell'Amura, è diventata endemica e ha varcato anche i confini della Campania. La Pizza a metro è buona, è gustosa, è diversa da quelle che si sfornano ormai ovunque e, proprio per questo è, e rimarrà, unica. Ma la Pizza a metro è a Vico Equense e questo particolare arricchisce ancora di più il suo fascino. Ai piedi del Faito e delle colline più belle della Costiera, si va a mangiare la Pizza a metro anche per ammirare le straordinarie bellezze di un paesaggio verde affacciato sul mare o, semplicemente, per passeggiare, dopo la pizza, per gustare un buon gelato, anche questo vorticosamente salito nella scala del gusto.

E allora, se tutto questo è vero, la disputa nata tra il Comune di Vico Equense e gli eredi Dell'Amura sulla tutela del marchio Pizza a metro, non ha nessuna ragione di esistere. La Pizza a metro è Vico Equense come Vico Equense è la Pizza a metro

Ma perché tanto clamore per aver aggiunto Vico nella denominazione, che diventa così Pizza Vico al metro? I più non se lo spiegano perché è la parola metro che fa la differenza, che denota una buona pizza e un bel posto dove gustarla.

Luigi Dell'Amura questo lo sapeva benissimo tant'è, che pure avendo le possibilità, è a Vico Equense che ha investito realizzando uno dei più grandi punti di ritrovo culinario di tutto il Mezzogiorno. Voleva stare a Vico Equense perché sapeva che il suo marchio, registrato, era lì che era nato, ed era lì che era radicato.

Un legame così profondo da portare, nel 1960, addirittura alla creazione dell'Università della Pizza, una sorta di sede per tutti coloro che volevano studiare il suo procedimento unico per la realizzazione di un prodotto cotto in maniera originale e di forma lunga anziché circolare. «I corsi di formazione tenuti presso la struttura - rivendicano con giusto orgoglio i Dell'Amura - hanno consentito a centinaia di apprendisti di imparare le tecniche del mestiere e di entrare in possesso di un attestato dalla valenza unica. Oggi l'Università della pizza costituisce un punto di riferimento nel panorama gastronomico nazionale. A Pizza a metro la pizza regna sovrana. Il ristorante offre, però, anche numerose specialità gastronomiche appartenenti alla tradizione partenopea. Oltre a una grandissima varietà di pizze, molti sono i piatti tipici rigorosamente preparati a mano con prodotti freschi e di prima scelta».

E poi la storia, gli aneddoti, i personaggi. La galleria fotografica che possono esibire i Dell'Amura attraversa tutti i continenti. Attori, cantanti, personaggi politici, tutti hanno fatto tappa in quella che Luigi Dell'Amura dagli anni Cinquanta in poi, ha considerato il centro del mondo. Pensate, eppure - si racconta - che la ricetta di oggi fu creata da Luigi Dell'Amura nei primi anni Cinquanta, mentre l'idea della Pizza a metro la ebbe anche prima, negli anni Trenta.

Ma torniamo ad oggi. Anche il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, pur confermando che la Denominazione Comunale di Origine serve a tutelare il territorio e sui prodotti (qualcuno già scippato purtroppo!!!), ha precisato che «la Denominazione Comunale di Origine (De.Co.) è un'attestazione che può essere attribuita da un Comune per riconoscere, promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari e artigianali, locali e particolarmente caratteristici del proprio territorio. Scegliemmo per annunciare il progetto il ristorante Pizza a metro perché siamo legati alla storia di un prodotto che grazie all'intuizione del fondatore Luigi Dell'Amura è diventato un'eccellenza simbolo di condivisione e convivialità conosciuto in tutto il mondo». Insomma merito al merito di Luigi Dell'Amura innanzitutto.

Un simbolo costruito con pazienza e tenacia che è apprezzato in tutto il comparto della ristorazione e della ricettività della penisola sorrentina. «Da giovane - dice Alfonso Iaccarino, maestro della grande gastronomia stellata - andavo sempre volentieri alla Pizza a metro e devo dire che la famiglia Dell'Amura ha avuto un'idea geniale. Hanno saputo dare vita, grazie alla curiosità che destava, ad un fenomeno di massa che ha generato centinaia di imitazioni, nonostante il marchio fosse registrato. Si tratta di un vero e proprio oggetto di culto per i turisti, tanto che ha contribuito a diffondere la pizza nel mondo, anche per i colori che richiamano quelli della nostra bandiera. Un cibo sano, sinonimo di artigianalità e genuinità, che non ha nulla a che vedere con quella che vendono le grandi catene estere».

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E Peppe Aversa, altro chef super premiato: «Nei miei ricordi di infanzia la Pizza a metro si identificava con il locale di Gigino, a Vico Equense, dove andavo in compagnia dei miei genitori. Un appuntamento atteso che rappresentava un momento di gioia ed emozione anche legato alla singolarità di vedere arrivare queste pizze lunghissime che poi venivano tagliate accanto al tavolo».

Infanzia e ricordi anche per Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi. «Con i miei genitori era una tappa fissa il ristorante di Gigino a Vico Equense. Una pizza diversa da quella classica napoletana, ma ugualmente molto buona. Un prodotto particolare poi diventato un simbolo della nostra terra». 

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