Cuore, all'ospedale di Nola il robot che salva la vita

La tecnologia per le aritmie cardiache sarà la più moderna e avanzata d'Italia

Cuore, all'ospedale di Nola il robot che salva la vita
Cuore, all'ospedale di Nola il robot che salva la vita
di Carmen Fusco
Venerdì 17 Maggio 2024, 08:59
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L'unica struttura sanitaria del centro sud a trattare le pericolose aritmie cardiache con un robot, sicuramente la prima in Italia a detenere quello più moderno ed avanzato: all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola parte il primo programma di cardiologia robotica. Una tecnologia in grado di fornire senza margini di errore la mappa elettrica del cuore individuando con precisione millimetrica le aritmie patologiche. Non un semplice vezzo ma il modo per salvare vite, per trattare il paziente in sicurezza e con celerità e anche, il che non guasta, per snellire le lunghe liste d'attesa che anche in questo caso sono affollate da centinaia di pazienti. Un primato che, in una struttura sanitaria che in passato è balzata agli onori della cronaca più per casi di mala sanità che per esempi virtuosi, assume ancor di più il valore di una inversione di tendenza in un presidio che è punto di riferimento per oltre cinquecentomila utenti e che per la presenza di numerose realtà industriali ed importati arterie stradali spesso e volentieri sconta gli affanni delle strutture di emergenza.

Ecco perché lunedì mattina ad inaugurare il nuovo acquisto del reparto guidato dal primario Luigi Caliendo ci sarà il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca che, in compagnia del direttore generale dell'Asl Na 3 Sud Giuseppe Russo, sarà protagonista del D-day della sanità pubblica nella vasta area sulla quale estende la propria competenza.

Un tour che dopo Nola toccherà anche Sorrento dove, dopo diciotto mesi, verrà riaperto il reparto di rianimazione, rimasto chiuso per circa 18 mesi per consentire il trasferimento al primo piano del presidio sanitario.

Ma torniamo a Nola dove potranno vantare un sistema all'avanguardia definito "Genesis Robotic Magnetic Navigation". Cosa sia e soprattutto cosa faccia lo spiega Luigi Caliendo: «Si tratta di una tecnologia avanzata che sfrutta la risonanza magnetica per riprodurre la mappa elettrica del cuore e che consente di intervenire in maniera precisa e veloce, senza creare problemi al paziente e soprattutto senza esporre né lui né il personale sanitario ad alcuna radiazione». Il motivo della scelta di dotare l'ospedale Santa Maria della Pietà della migliore tecnologia è presto detto: «Abbiamo acquisito spiega ancora il primario una consistente esperienza nella cura delle aritmie».
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Una patologia, quella che viene individuata dal robot cardiologo, che rappresenta un pericolo per la sopravvivenza e per la salute delle persone: basti pensare che la fibrillazione atriale, la più frequente e la più pericolosa tra le aritmie, è in alta percentuale causa di ictus. In un contesto, non solo territoriale, ma mondiale, dove si muore di cuore più che di ogni altra causa, il robot diventa così un valido alleato nella cura delle persone. Il tutto in un reparto che con l'emodinamica fa parte della rete regionale dell'infarto del miocardio insieme con meno di altre otto strutture in tutta la Campania. Un fiore all'occhiello del nosocomio cittadino dove attualmente lavorano venti medici, tra i quali molti giovani, e quaranta infermieri.

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