Sorrento, a mare balletto di divieti: la Costiera è a tuffi alterni

Da maggio analisi controverse e dubbi sugli improvvisi casi di inquinamento

La Costiera
La Costiera
di Massimiliano D'Esposito
Sabato 22 Luglio 2023, 08:33 - Ultimo agg. 09:27
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Schiuma e reflui fognari, batteri fecali e divieti di balneazione ad intermittenza. Sono le insidie per i bagnanti che scelgono le spiagge della penisola sorrentina. È senza dubbio un'estate difficile per chi ama il mare della Costiera. Le prime avvisaglie già nello scorso mese di maggio quando l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania decreta lo stop ai tuffi per il tratto di costa del Purgatorio, nel Comune di Meta, con il sindaco Giuseppe Tito che interviene subito vietando i bagni. Una decina di giorni dopo arrivano i risultati delle controanalisi che evidenziano il rientro nei parametri di legge per escherichia coli ed enterococchi intestinali e l'ordinanza può essere revocata.

A giugno scatta un nuovo allarme. Questa volta a preoccupare è la presenza di ampie chiazze di schiuma. Il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d'Esposito, parla di «inquinamento da probabili sversamenti fognari», mentre l'ex sindaco di Sorrento, di professione chimico, Raffaele Attardi, ritiene si tratti di «mucillagine innocua per la salute».

Manca però il riscontro dei test di laboratorio di Arpac che in quel periodo non ha in programma campionamenti in Costiera.

Al contrario di quanto accaduto una decina di giorni fa. È il 10 luglio quando i tecnici dell'Agenzia effettuano i controlli mensili presso la riviera di San Montano, a Massa Lubrense, proprio in concomitanza con uno sversamento di reflui segnalato da alcuni cittadini al Comune. I valori schizzano così alle stelle e il sindaco Lorenzo Balducelli non può fare altro che imporre il divieto di balneazione. Le successive verifiche della Gori all'impianto di depurazione della zona non evidenziano malfunzionamenti e nel giro di pochi giorni arrivano i risultati dei nuovi test Arpac: tutto nella norma e divieto revocato. 

L'amministrazione in ogni caso vuole vederci chiaro ritenendo che quanto accaduto possa essere la conseguenza di sversamenti illeciti. Vengono avviate verifiche finora senza risultato anche perché non è semplice individuare gli scarichi fuorilegge. L'attenzione nel frattempo si sposta sulla Marina Grande di Sorrento. Lungo la spiaggia dove sventola la Bandiera blu Fee i batteri fecali sono oltre la soglia di tolleranza come emerge dalle analisi del 12 luglio. Anche qui il primo cittadino Massimo Coppola deve imporre lo stop ai bagni. Vengono allertati i tecnici Gori che passano al setaccio il depuratore di zona peraltro prossimo alla dismissione.

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«Dalle verifiche non è emerso alcun problema», fanno sapere dall'ente. E in effetti Arpac ripete i controlli che confermano che l'emergenza è superata e il divieto viene revocato. Negli stessi giorni preoccupa anche lo specchio d'acqua di Sopramare, a Piano di Sorrento. In questo caso, però, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale si limita a «sconsigliare» i bagni poiché solo uno dei due test risulta positivo per la presenza di batteri fecali. Anche qui nel giro di pochi giorni si certifica il rientro nei parametri. Al momento, quindi, in penisola sorrentina c'è un solo tratto di costa dove la balneazione è vietata. Si tratta di Punta San Francesco a Sant'Agnello. Tratto di mare che alla vigilia della stagione è stato giudicato di «scarsa» qualità da Arpac in base alle rilevazioni effettuate nell'ultimo quinquennio. Ciò significa che anche in assenza di agenti inquinanti oltre i limiti di legge i tuffi rimangono vietati, almeno fino ad una revisione del giudizio.​

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