LA VIOLENZA

Stupro al Parco Verde di Caivano: nove arresti

L'operazione congiunta delle Procure di Napoli Nord e dei minorenni

Stupro al Parco Verde di Caivano: nove arresti
Stupro al Parco Verde di Caivano: nove arresti
Martedì 26 Settembre 2023, 09:09 - Ultimo agg. 27 Settembre, 06:00

Al via la bonifica dell'ex centro sportivo Delphinia

«Dobbiamo fare in modo che quella parte di Caivano, il Parco Verde, diventi un laboratorio, per creare un modello da esportare». Lo ha detto il commissario per Caivano, Fabio Ciciliano, nella puntata in onda stasera di 'Porta a porta', annunciando che domani sarà dato il via alla bonifica dell'ex centro sportivo Delphinia. «Per iniziare una bonifica importante e massiva è necessario tutelare gli operatori - ha proseguito Ciciliano, commentando la foto di numerose siringhe raccolte nel sito - e l'attività propedeutica è terminata appunto oggi». Anche da domani saranno in azione i militari del Genio dell'Esercito e si lavorerà affinche il centro sia restituto alla comunità facendo «bene e presto»: «bisogna evitare che tra cinque anni ci si ritrovi intorno al tavolo a parlare di una nuova Delphinia». Ciciliano ha detto, infine, «di voler restituire il centro entro la fine di maggio» prossimo in modo da avviare dei campi estivi alla chiusura delle scuole. 

Le reazioni al Parco Verde

Al Parco Verde di Caivano dopo il blitz notturno che ha portato in carcere i nove ragazzini del branco la gente si dice «stupita». Ma quello che si percepisce, in realtà, è insofferenza. I residenti del rione sorto dopo il terremoto del 1980 e destinato ad ospitare gli sfollati di Napoli attaccano: «Solo due degli indagati abitano qui, gli altri sono di Caivano», a marcare una distanza che va ben oltre a quella geografica. 

La reazione della famiglie delle vittime

«La famiglia dei miei assistiti nell'apprendere dell'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale per i minori e da quello ordinario, hanno pianto perché finalmente nella loro sofferenza silenziosa hanno incominciato a vedere i primi barlumi di una luce di speranza». Lo ha detto l'avvocato Clara Niola, che assiste i familiari di una delle vittime degli stupri di Caivano. 

Il pm: salvare vittime e genitori

«Le bimbe vittime degli abusi hanno già iniziato dei percorsi, così come le loro famiglie, ma è presto per dire se e quando potranno tornare in famiglia». Lo ha detto ad Aversa, negli uffici della Procura di Napoli Nord, il procuratore dei minori di Napoli Maria de Luzenberger Milnersheim, che ha poi spiegato che «è ancora presto per dire se questi percorsi verranno fatti fuori Caivano».

«Rafforzare i servizi sociali»

«Il nostro ufficio non ha avuto alcuna segnalazione di situazioni di degrado relative alla famiglie dei minori coinvolti nei fatti di Caivano, tanto delle vittime che dei presunti responsabili. Ma ciò non vuol dire che i servizi di sociali di Caivano siano assenti, anzi fanno un lavoro a 360 gradi per numerose Procure, ma sono davvero pochi, e vanno rafforzati». Lo ha detto il procuratore dei minori di Napoli, Maria de Luzenberger Milnersheim, durante la conferenza stampa tenutasi ad Aversa.

Recuperati cinque video

I video ritenuti di interesse investigativo sono complessivamente cinque, individuati sui dispositivi sequestrati, due hanno contenuti identici, uno è stato registrato durante una videochiamata che in diretta riprendeva gli abusi.

Il messaggio anonimo su Instagram

«Apri gli occhi con tua sorella perché ha dei video sporchi con dei ragazzi, io sono un tuo amico». È stato un messaggio anonimo, inviato via Instagram al fratello di una delle due cuginette vittime di abusi, a scoperchiare il vaso degli orrori che da mesi si perpetravano a Caivano. Dopo avere ricevuto questo avvertimento, il ragazzo ha lanciato l'allarme e i genitori delle due cuginette hanno acquisito le prime informazioni dalle figlie le quali, inizialmente, riferiscono sono una parte degli abusi di natura sessuale subiti, parlano anche di minacce, violenze e dei video girati dai ragazzi di nascosto e senza consenso. Queste dichiarazioni si trasformeranno poi in una denuncia formalizzata in tarda serata ai carabinieri che poi, nel corso delle indagini, identificano come responsabili della registrazione dei video due ragazzi - un minorenne e un maggiorenne - configurando per loro la produzione di materiale a contenuto pedopornografico.

L'ordinanza di custodia cautelare del gip

Sono fatti «gravi e reiterati», commessi con «brutale approfittamento» di vittime «deboli e in tenera età» e «con modalità subdole ai limiti della crudeltà». Così nell'ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale per i minorenni di Napoli, Umberto Lucarelli, vengono definite le violenze sessuali subìte dalle due cuginette a Caivano. I nove indagati, secondo il giudice, «privi di scrupoli» e dalle personalità «assolutamente inquietanti», erano «convinti di poter soggiogare ancora per chissà quanto tempo» le vittime, «certi che il senso di 'vergognà loro inculcato, attraverso la minaccia di diffondere i video delle violenze o di 'dirlo al padrè avrebbe assicurato loro l'impunità».

Il procuratore dei minori: «Lo Stato c'è»

«Ho sentito dire che a Caivano lo Stato non c'è, eppure i genitori delle due bimbe vittime si sono presentati con le loro figlie alle 9 di sera alla caserma dei carabinieri, e qui hanno lasciato le loro bimbe, che sono state affidate ad un carabiniere donna, che ha raccolto per prima i loro drammatici racconti, e ha scritto la relazione di servizio su cui si sono basate le indagini». Lo ha detto il procuratore dei minori di Napoli, Maria de Luzenberger Milnersheim, durante la conferenza stampa sugli arresti per gli stupri di Caivano. 

«Innumerevoli abusi sessuali»

Sono «innumerevoli» gli abusi sessuali subìti dalle due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano: le violenze di gruppo sono avvenute tutte in un immobile abbandonato, definito dalle vittime «capanna», in «vico dei tossici». Negli atti dell'inchiesta si legge che «le violenze sessuali di gruppo» si sono verificate «innumerevoli nell'arco di soli due mesi», tra giugno e luglio scorsi e sarebbero di sicuro proseguite se la madre di una delle due giovani vittime e il padre dell'altro non avessero dato il via all'inchiesta con le loro denunce. 

L'interazione tra i due uffici giudiziari

Secondo le due Procure, «l'esecuzione delle misure cautelari disposte dai Gip costituisce una conferma della validità indiziaria degli elementi acquisiti sino a questo momento, i cui esiti verranno corroborati da ulteriori attività in corso di esecuzione.

La tempestività della risposta giudiziaria - viene aggiunto - è frutto dell'efficace interazione fra i due uffici giudiziari e dell'operoso impegno investigativo della compagnia carabinieri di Caivano e della locale stazione che hanno lavorato senza sosta insieme agli inquirenti per ricostruire le vicende». 

«Acquisiti elementi univoci di riscontro»

«Durante le attività di indagine, tuttora in corso di approfondimento - sottolineano gli inquirenti nella conferenza stampa - veniva acquisita documentazione sanitaria, fatti sopralluoghi e sequestrati i telefoni cellulari in uso agli indagati, successivamente sottoposti ad analisi». E così le indagini hanno consentito di acquisire «elementi univoci di riscontro alle dichiarazioni delle minorenni, essendo stati peraltro rinvenuti dei video riproducenti alcuni episodi di abusi sessuali descritti dalle vittime».

Il ruolo delle bambine

Dopo la denuncia delle famiglie, la Procura minorile ha delegato ai servizi sociali la verifica urgente delle condizioni familiari delle bambine, «ai fini della loro messa in protezione». Le piccole sono state quindi nuovamente ascoltate e in questa fase avrebbero consentito di individuare in foto i presunti autori degli abusi, indicando in maniera precisa i ruoli che ciascuno degli indagati aveva assunto. 

La conferenza stampa in Procura

L'inchiesta sfociata oggi in nove misure di custodia cautelare nei confronti di sette minorenni e due maggiorenni per aver violentato due cugine di 10 e 12 anni a Caivano, è nata «dalle denunce presentate dal padre di una delle piccole e dalla madre dell'altra», che hanno riferito ai carabinieri «delle violenze che le figlie avrebbero subito nei due mesi precedenti e del timore di una possibile diffusione di video riproducenti gli abusi». È quanto riferiscono gli inquirenti (Procura per i minorenni di Napoli e Procura di Napoli Nord), che spiegano come in primo luogo sono state ascoltate le giovanissime vittime. 

Don Patriciello: «Ferite indelebili»

Le vicende che hanno riguardato il parco Verde di Caivano «sono ferite indelebili». Lo ha detto don Maurizio Patriciello parlando dei fatti accaduti di recente ma anche in passato al Parco Verde di Caivano. «Pensate a tutte le famiglie coinvolte», ha detto ancora il parroco.

Il prefetto Palomba: «L'attenzione non cesserà»

Gli arresti di questa mattina «sono un segnale importantissimo e l'attenzione non cesserà». Lo ha detto all'Ansa il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, parlando del blitz dei carabinieri di oggi nell'ambito dell'indagine sulle violenze ai danni delle due cuginette del Parco Verde.

Il prefetto ha visitato il villaggio della legalità che è stato allestito lungo le strade del Parco Verde dalla polizia di Stato. L'attenzione proseguirà, ha detto ancora il prefetto «e si svilupperà anche su altri profili» con attività in favore dei giovani. Il prefetto ha anche assicurato che si proseguirà anche con il censimento delle abitazioni, «censimento dettagliato ovviamente differenziando quelle che possono essere delle situazioni di fragilità rispetto alle situazioni propriamente abusive. Faremo un lavoro che è stato fatto a Pizzofalcone».

Il questore di Napoli: «È il giorno della svolta»

«Oggi è un giorno importante perché dal punto di vista repressivo si è data una svolta ad una vicenda dolorosissima». È quanto ha detto il questore di Napoli, Maurizio Agricola parlando con i giornalisti a margine della visita al villaggio della legalità che la polizia di Stato - con alcune sue specialità - ha allestito lungo viale Margherita nel parco Verde di Caivano. «Noi siamo qui oggi per un'affermazione di legalità», ha proseguito il questore «e per un'educazione alla legalità che è un'attività multidisciplinare ».

Prefetto e questore incontrano don Patriciello

Il questore di Napoli, Maurizio Agricola, e il prefetto, Claudio Palomba hanno incontrato don Maurizio Patriciello nella parrocchia del Sacro Cuore di Caivano. Successivamente i tre hanno raggiunto il villaggio della legalità allestito dalla polizia a Caivano per sensibilizzare i ragazzi sui temi, appunto, della legalità. Annunciata la presenza di oltre mille giovani studenti, provenienti dalle scuole di Caivano e da quelle dei comuni limitrofi, che incontreranno le diverse specialità e articolazioni della polizia tra cui la postale, la stradale, la ferroviaria, la polizia scientifica, gli atleti delle Fiamme oro, gli artificieri, i cinofili e i Nibbio dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. 

Per la violenza nei confronti delle cuginette del Parco Verde di Caivano i carabinieri di Napoli hanno eseguito 9 misure cautelari a carico di sette minorenni e due maggiorenni. Alle 11 alle Procura di Napoli Nord si terrà una conferenza stampa. 

La vicenda degli stupri di Caivano, su cui indagano le due Procure di Napoli Nord e dei minorenni che hanno emnesso nove ordinanze di custodia cautelare, emerse alla fine dello scorso mese di agosto. Due cuginette di 10 e 12 anni, secondo la ricostruzione degli inquirenti, furono portate all'interno di un centro sportivo abbandonato, il Delphinia, dove sono ora iniziati lavori di ristrutturazione per il suo completamento entro la primavera del 2024, e violentate da un gruppo di giovani. Ma quello sarebbe stato solo uno degli episodi di violenza, che si sarebbero ripetuti a lungo nel tempo. Alla svolta di oggi si è arrivati anche dopo il sequestro di diversi telefonini degli indagati.

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