Campi Flegrei, l'assalto dei (finti) feriti: «Gli ospedali sono pronti»

Primo stress test: a Giugliano 50 accessi in mezz'ora, a Frattamaggiore 30 in quindici minuti

L'esercitazione nell'ospedale di Giugliano
L'esercitazione nell'ospedale di Giugliano
di Marilicia Salvia
Venerdì 6 Ottobre 2023, 23:31 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 18:25
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La Provinciale che da Napoli entra a Giugliano è intasata e il reticolo di stradine interne non rassicura chi punta al Pronto Soccorso in tutta fretta, ma da queste parti si è abituati a fare miracoli e così l’esercitazione che ieri mattina ha coinvolto medici e infermieri del San Giuliano si chiude con numeri più che lusinghieri: accogliere, assistere e smistare cinquanta (finti) pazienti nell’arco di appena trenta minuti è una performance da record anche per un ospedale di frontiera come questo, presidio sanitario di otto popolosissimi comuni dell’area a nord di Napoli e adattato in quello che doveva essere un edificio scolastico nel cuore del centro storico della terza città della Campania.

Cinquanta accessi in mezz’ora al San Giuliano di Giugliano, trenta in quindici minuti al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, tutti gestiti dal personale contemporaneamente ai casi di pazienti “veri”, ai quali è stata assicurata senza interruzione l’assistenza necessaria: uno “stress test” di tutto rispetto che ha confortato i dirigenti dell’Asl Napoli 2 Nord, pronti a ripetere l’esperimento questa mattina al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli prima di stendere un bilancio più compiuto dell’iniziativa. Una specie di fiction che per la verità va in scena un paio di volte l’anno, ma che stavolta si è dipanata sotto gli occhi di decine di telecamere e giornalisti. Perché stavolta l’emergenza non è più solo un’evanescente ipotesi, è un nemico con un nome e un volto - un terremoto, un’eruzione, un’esplosione, qualcosa di terribile insomma legato al bradisismo in corso nei Campi Flegrei - e tutti lo sentono arrivare, anche se potrebbe non arrivare mai. «Noi ci faremo trovare pronti», dice la dottoressa Maria Rosaria Basile, responsabile dell’unità di crisi dell’Asl 2 Nord, che per tutta la mattinata dà indicazioni, controlla registri, verifica che le operazioni del triage si svolgano correttamente. 

Tra le 10.40 e le 11.10 al Pronto soccorso di Giugliano sciamano finti feriti, in faccia e sulle gambe segni rossi per simulare il sangue, qualcuno finge una gamba rotta, un altro, spostato dalla barella dell’ambulanza a quella ospedaliera con delicatezza e attenzione, inscena i sintomi di una sindrome da schiacciamento. A “recitare” sono gli allievi della Scuola per infermieri della Federico II che ha sede a Frattamaggiore, «sono stati bravissimi a immedesimarsi - dice la dottoressa Basile - era necessario che ad ognuno di loro fosse dedicato il tempo e l’attenzione adeguati al caso lamentato». Non è stata, insomma, una corsa generica a “riempire” il Pronto Soccorso ma la ricostruzione realistica e fedele di quello che potrebbe succedere, e soprattutto di quale sarebbe la reazione delle strutture sanitarie, in uno scenario catastrofico. «Piano di massiccio afflusso», lo definisce Luigi Langella, direttore medico del 118 dell’Asl 2 Nord, che ha un messaggio preciso per i potenziali utenti: «Anche in una maxiemergenza, è bene sempre rivolgersi prioritariamente al 118, che conoscendo la situazione dei diversi Pronto soccorso potrà indirizzare al meglio i pazienti».

I quali però all’ospedale arriveranno con l’ambulanza in minima percentuale, come d’altronde accade ogni giorno nella realtà. «In media sette pazienti su dieci vengono accompagnati da un parente o un amico in auto», spiega la dottoressa Basile. Anche ieri, nella simulazione, il parcheggio si è affollato velocemente, con il decisivo aiuto della chiusura di un paio di strade nei pressi. In caso di effettiva necessità «la viabilità - spiega ancora Langella - sarebbe riorganizzata con il contributo di forze dell’ordine e Protezione civile». 

 

Nella saletta del triage, intanto, si sente urlare qualcuno: è il solo momento critico della mattinata, la protesta di un gruppo di malati autentici spaventati dall’improvviso arrivo di tanti “concorrenti”. «Non devono passare prima - dice un anziano - io sto aspettando da un’ora». Gli spiegano che non ha niente da temere, ma l’incidente serve per ribadire la decisione di separare gli spazi: «Le eventuali vittime dell’ipotetica emergenza saranno gestite separatamente, con un triage autonomo», dice la Basile. Ma basteranno, per tutte queste necessità, medici e infermieri in organico? La domanda è retorica, non c’è ospedale della Campania (e non solo) che possa dirsi al completo. «Nei Pronto Soccorso affluiranno immediatamente tutti, anche chi è in servizio nei reparti», dice Basile: «L’esercitazione di Giugliano e Frattamaggiore da questo punto di vista ci ha dato buone indicazioni. Anche se dovremo migliorare il sistema di comunicazione, a Fratta in certe aree non funziona il wifi e dobbiamo potenziare il sistema radio tra le centrali operative considerando che nella crisi le linee telefoniche potrebbero saltare». Quanto al personale, si farà in quattro, come fa ogni giorno, o in otto, come nel periodo del Covid. «I malati saranno trasportati negli ospedali con posti liberi e strutture idonee alle diverse necessità», conclude la responsabile dell’unità di crisi. 

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A potenziare le terapie intensive ha già pensato il governatore Vincenzo De Luca, che annuncia la destinazione agli ospedali della Nord 2, in particolare quello di Pozzuoli, di «tutti i posti letto che abbiamo realizzato a Napoli, Caserta e Salerno per il Covid». Presto, dice sempre De Luca, cominceranno anche le esercitazioni per l’evacuazione dei nosocomi. Mentre per fine novembre è annunciata la presentazione di un team di “operatori in ambienti ostili”: «Una cinquantina tra medici, infermieri e autisti, formati e allenati per soccorrere sul posto le vittime di catastrofi», spiegano Fabio D’Aniello, medico, e Ciro Palladino, infermiere. Un’unità di primo soccorso dotata di mezzi anfibi e sofisticate apparecchiature cercapersone. La prima esercitazione è prevista a Qualiano. In perfetto stile fiction. Per essere pronti. Sperando di non doverlo essere mai. 

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