Circumvesuviana, troppi passaggi a livello: treni e binari da incubo

Sulla rete Eav 270 transiti in città, a Camposano ieri incidente con un Tir

Una strada paralizzata dal passaggio del treno Eav
Una strada paralizzata dal passaggio del treno Eav
di Francesco Gravetti
Venerdì 1 Dicembre 2023, 08:12 - Ultimo agg. 10:30
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Ci mancava il camion pirata in Circumvesuviana, che danneggia il passaggio a livello, blocca la linea aerea e quindi la circolazione per circa un'ora e poi scappa via senza fermarsi. È accaduto ieri mattina all'altezza di Camposano, lungo la tratta Napoli-Nola-Baiano: l'autocarro ha tranciato il trefolo di guardia, cioè il filo di acciaio posto a protezione della linea di alimentazione elettrica dei treni, che è caduto sulla linea aerea facendo saltare le sottostazioni elettriche di Nola e Roccarainola.

I tempi di ripristino sono stati rapidi e la circolazione è stata riattivata dopo circa un'ora, ma l'incidente ha messo ancora una volta sotto i riflettori la questione dei passaggi a livello.

Una ferita aperta per tutta l'Eav e per la Circumvesuviana in particolare, che è una metropolitana a cielo aperto e quasi ogni giorno fa i conti con episodi come quello di ieri, guasti vari che ritardano l'apertura delle sbarre o ne impediscono la chiusura, viabilità che va in tilt, critiche e polemiche. 

Il fatto è che i passaggi a livello sono strutture delicate, che necessitano di manutenzione costante e spesso si trovano in luoghi complicati, troppo trafficati o difficili da raggiungere. «Meglio chiuderli ogni volta che è possibile», ragionano i dirigenti di Eav, dove peraltro esiste una unità operativa che si occupa stabilmente di dialogare con i privati o gli enti pubblici e individuare soluzioni che portino alla chiusura delle sbarre e a percorsi alternativi per automobili e pedoni. In totale su tutte le linee Eav i passaggi a livello sono 270: 86 sulle linee Suburbane, 11 su quelle Flegree e 173 su quelle Vesuviane. Di questi, in Circumvesuviana, una decina sono Soa, ossia regolati solo da segnalatori ottici e acustici, senza barriere. Ottanta, invece, sono privati, si affacciano cioè su appezzamenti di terra o anche case. Da quando è stato dato incarico alla unità operativa (quattro anni fa) sono stati soppressi 15 passaggi a livello.

Tra qualche giorno si procederà alla soppressione di un altro passaggio a livello privato, nel Comune di Alvignano (provincia di Caserta, linee ex Alifana), mentre altri sei verranno chiusi nel Comune di Alife, linea Santa Maria Capua Vetere-Piedimonte Matese. Del resto, i soldi non mancano, almeno per questo problema: all'inizio di novembre è stata indetta una gara di appalto per interventi di soppressione passaggi al livello della rete ferroviaria Eav, dell'importo di 17 milioni di euro. Il punto è che non tutti vogliono che i passaggi a livello spariscano: cambiano i percorsi e le abitudini dei cittadini, viene stravolta la viabilità e non sempre tutto ciò piace ai Comuni con i quali Eav interloquisce.

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Il caso di Castellammare di Stabia è emblematico: per eliminare le sbarre di via Cosenza è necessario realizzare un sottopasso che praticamente nessuno vuole. Commercianti, cittadini e politici sono contro il cantiere (destinato ad essere aperto per almeno tre anni) e contro gli effetti del sottopassaggio, che finirebbe per isolare quella zona. Il ritrovamento recente di reperti archeologici, poi, ha reso ancora più complicata la vicenda.

Ma se Castellammare si tiene stretto il suo passaggio a livello, c'è un altro Comune che di strade bloccate in attesa che passi il treno non ne può più: è Poggiomarino, dove per il fatto che la città è attraversata da due linee della Circum i passaggi a livello sono ben 14. Un record che è anche una tortura. Non c'è amministrazione che non abbia provato a mettere fine alla storia infinita dei passaggi a livello. Spiega l'attuale sindaco Maurizio Falanga: «Abbiamo avuto molte interlocuzioni con Eav e stiamo per inviare una nota scritta con l'ennesima lamentela. In passato abbiamo addirittura provato a chiedere la chiusura della tratta tra Sarno e Poggiomarino con la sostituzione dei treni con i bus, ma comprendiamo che è complicato. Certo, siamo allo stremo». 

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