Ercolano, stalking dai pedinamenti alle minacce: «Devi essere mia, ti sfregio con l'acido»

La denuncia della donna che fa arrestare lo stalker

Ercolano, stalking dai pedinamenti alle minacce: «Devi essere mia, ti sfregio con l'acido»
di Carla Cataldo
Giovedì 30 Novembre 2023, 23:05 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 07:36
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Le minacce, i pedinamenti. L’amore che diventa ossessione, tormento, violenza. «Se non sei mia non sarai di nessun altro», ripete quella voce al telefono, tra messaggi e chiamate. Un tormento senza fine andato avanti per mesi. Un’altra storia drammatica che, senza l’intervento delle forze dell’ordine, poteva trasformarsi nell’ennesima tragedia, l’ennesimo femminicidio. E così nei giorni del dibattito su patriarcato e diritti delle donne, arriva dalla provincia di Napoli l’ultimo spaccato di una realtà che ha ormai raggiunto i crismi dell’emergenza vera e propria. 

Siamo a Ercolano, la città degli scavi. La protagonista è L.B., trentaquattro anni. Una donna come tante, con i suoi sogni e le sue passioni. Una donna che da qualche tempo è però finita nel tunnel di una relazione tossica. Lui si chiama C.G., di anni ne ha 36 e vive nella vicina città di Portici.

All’inizio è una storia come tante. L’affetto, la passione, l’amore nascondono anche i difetti e le ossessioni più terribili. Si va avanti così per qualche mese fino a quando il vaso non trabocca. Lei dice basta. Vuole chiudere quella storia senza risentimenti, come tra persone normali. Ma lui non si arrende. E qui comincia l’incubo vero e proprio.

Prima i messaggi lasciati su chat e segreterie, poi i pedinamenti nel cuore della notte fino all’abitazione della ragazza, e infine i raid intimidatori contro la sua autovettura. Ma è solo l’inizio. Arrivano le minacce, anche di morte: «Sei solo mia o di nessuno», ripete quella voce rabbiosa dall’altro capo del telefono. «Ti ammazzo», «non mi puoi lasciare», «ti sfiguro con l’acido»: alcune delle frasi topiche racchiuse nelle pagine dell’inchiesta lampo coordinata dalla Procura di Napoli e condotta dai carabinieri della tenenza di Ercolano. Un fascicolo confluito nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip ed eseguita dai militari dell’Arma. Secondo gli inquirenti, dal racconto della vittima e dai riscontri effettuati grazie all’analisi del cellulare della ragazza sarebbero emersi a carico del sospettato gravi indizi di colpevolezza in ordine all’accusa di stalking. Accuse confermate dal giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’arresto. Accuse tutte da chiarire, siamo soltanto all’alba del procedimento, e dalle quali il trentaseienne potrà difendersi nei vari step processuali raccontando la sua verità. 

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Una storia che però, se confermata, rappresenta l’ennesimo tassello di una catena di violenze spezzata, in questi anni, dal tempestivo intervento delle forze dell’ordine. I numeri degli arresti per maltrattamenti e stalking sono cresciuti in maniera esponenziale, soprattutto nella provincia di Napoli dove da sempre si registrano dati preoccupanti su questo fronte. Merito del grande lavoro di sensibilizzazione svolto dagli investigatori sul territorio. Un lavoro che ha spinto decine di donne a denunciare. A raccontare la propria storia. A uscire da quel tunnel di violenza e terrore dal quale, troppo spesso, vengono fuori tragedie come quella della povera Giulia Cecchettin o di Vincenza Angrisano.

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