Circolo Posillipo, crolla storico tabù: sì alle donne per la Storia e la cassa

Circolo Posillipo, crolla storico tabù: sì alle donne per la Storia e la cassa
di Cristina Cennamo
Domenica 17 Settembre 2017, 00:00 - Ultimo agg. 09:13
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Le jeux sont fait, o quasi. Ieri mattina il consiglio direttivo del Circolo Posillipo ha deliberato l’ingresso delle donne nella compagine sociale: una rivoluzione copernicana per chi è avvezzo alle sale degli yacht club di tutto il mondo, dove in molti casi ancora oggi è addirittura interdetto anche l’accesso alle rappresentanti del gentil sesso. Ma dopo un lungo dibattito il presidente Enzo Semeraro è riuscito nell’impresa: a lui, quindi, si dovranno da oggi in poi le quote rosa, o forse sarebbe meglio definirle rossoverdine.

La decisione, infatti, è stata anche già comunicata all’assemblea dei garanti, la quale ha a sua volta approvato dando il via alla campagna acquisti, che dovrebbe servire, nelle intenzioni del presidente, anche a dare una boccata d’ossigeno alle finanze dello storico Circolo. Per la Storia, insomma, e per la cassa. Il vero banco di prova, a ogni modo, è ora quello dei soci, che saranno chiamati a votare come di consueto l’ammissione o meno dei nuovi iscritti e, in questo caso, delle nuove socie, già nel corso della prossima assemblea generale che si dovrebbe tenere a fine ottobre. Insomma, se l’ammissione è prevista c’è ancora la possibilità dell’ostracismo a oltranza da parte di qualche gruppo conservatore, che al momento della decisione finale potrebbe rimandare a casa le signore accampando motivazioni di vario genere.

«Mi auguro di non dover assistere a scene di questo genere - commenta Semeraro - perché in quel caso sarei ovviamente costretto a rassegnare le dimissioni da presidente di questo circolo». Insomma, o con me o senza di me. E certo, va detto, la strada intrapresa da Semeraro è coraggiosa. Una decina di anni fa ci aveva provato Antonio Mazzone, che stimava in cinquecento il numero delle habitué della balneazione, ma dopo un lungo tira e molla la cosa finì, come spesso accade, nel calderone delle polemiche di sempre. Ma oggi, forse, i tempi sono maturi. O almeno così sembra a Semeraro, che ha provveduto nelle ultime settimane a sondare garbatamente il terreno.

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