De Luca e la manifestazione per la pace, Napoli si divide: «Sì alla piazza ma niente ambiguità»

De Luca e la manifestazione per la pace, Napoli si divide: «Sì alla piazza ma niente ambiguità»
di Valerio Esca
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 15:00 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 07:30
5 Minuti di Lettura

La città si divide sulla manifestazione per la pace promossa dal governatore. Sull'iniziativa del 28 ottobre, che dovrebbe tenersi a piazza Matteotti, si accende il dibattito sulla presunta «ambiguità» del presidente della Regione: «Non entreremo nel merito del conflitto e di valutazioni più politiche» ha detto Vincenzo De Luca durante un incontro organizzativo. Auspicando che ci siano più bandiere della pace, che di partito».

Tranchant Costanzo Jannotti Pecci, numero uno di Palazzo Partanna, che interviene - ci tiene a specificarlo - a titolo personale. «Tutti desiderano la pace. Non è necessario promuovere una manifestazione per testimoniarlo. Su una questione così importante l'iniziativa, se mai, può dividere piuttosto che unire. Qual è il suo significato? Chiedere alla Russia di abbandonare i territori occupati? Non mi pare. Lanciare a Zelensky un messaggio subliminale: accetta la situazione e vieni a patti con Putin? Smettere di finanziare e armare la resistenza ucraina? Occorre, piuttosto - aggiunge l'imprenditore -, sostenere quanto fatto sino ad oggi dal Governo e indurre quello che verrà a fare altrettanto. La pace, purtroppo, ha un prezzo. Arrendersi potrebbe essere visto come il male minore, se non fosse il segnale di una debolezza tale da invogliarlo a riprovarci». Insorge lo scrittore Maurizio de Giovanni: «Se dici pace stai chiedendo a Zelensky di arrendersi. Come si fa a non essere considerata ambigua questa posizione. Cosa dovrebbe accadere: che Putin dica scusate mi sono pentito mi ritiro?, oppure che Zelensky dica qui ci sono le chiavi, Russia prenditi l'Ucraina perché non voglio più morti?. La pace? Ovvio che vogliamo la pace, ma da febbraio, non da adesso». «Chiediamoci - insiste de Giovanni - se dobbiamo fornire armi o no all'Ucraina. Mi sembra un po' ipocrita chiedere la pace in questa situazione». «La pace la vogliamo tutti, ci aspettiamo in piazza anche tante bandiere ucraine - sostiene il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola -.

La pace si deve volere sempre in due. Il conflitto lo stiamo pagando anche noi, non in termini di bombardamenti, ma in termini economici». Del conflitto che ne pensa? «Oggi sicuramente sono schierato con l'Ucraina». 

Antonio Garofalo, che si insedierà tra poche settimane come nuovo rettore dell'Università Parthenope, sottolinea come «al punto in cui siamo arrivati è assolutamente opportuno un compromesso di pace». «La manifestazione - ribadisce - può stimolare la considerazione del Governo, rispetto anche alla Commissione europea, di andare in questa direzione. Non c'è più tempo da perdere». Nel giro di pochi giorni verranno definiti i dettagli della manifestazione, per la quale stanno arrivando centinaia di adesioni, anche da piccole associazioni e singoli cittadini. Spunta anche l'ipotesi teatro Augusteo in caso di pioggia. «Che si faccia la manifestazione mi pare un fatto positivo e valuto favorevolmente che De Luca si sia mosso con tempestività - è il pensiero del filosofo Roberto Esposito -. Ma avrei fatto una specificazione interna associando la ricerca della pace a quello che è un po' ovvio, ma è bene sia detto, l'appoggio all'Ucraina soprattutto in questo momento che è sotto attacco. Forse è ancora possibile per De Luca aggiungere una nota in questo senso». Il magistrato Aldo De Chiara rimarca invece: «Al di là delle finalità sottese penso che manifestare per una pace negoziata, che ovviamente tenga conto dello status quo ante al 24 febbraio 2022, sia una cosa da condividere. Poi ognuno ha diritto di sostenere iniziative altre, ma dovremmo stare nella testa delle persone». Getta acqua sul fuoco l'imprenditrice Rossella Paliotto: «Le polemiche sollevate sono inutili. Noi dobbiamo marciare per augurarci che finisca il conflitto bellico che sta portando morti sia tra gli ucraini che tra i russi. Per me la pace non ha bandiere, se non quelle arcobaleno. Non ci si schiera per gli uni e per altri altrimenti la pace diventa impossibile». 

Video

Una visione condivisa anche dalla consigliera dell'Ordine dei medici e presidente della scuola di Medicina e chirurgia della Federico II, Maria Triassi: «Il momento è talmente drammatico e pericoloso che le iniziative devono essere per la pace. Non è il momento di dire chi ha torto e chi ha ragione». I due senatori Valeria Valente del Pd e Sergio Rastrelli di Fratelli d'Italia si trovano su sponde opposte: «Di fronte all'escalation russa in Ucraina - ha evidenziato Valente - ben vengano tutte le piazze per chiedere la pace. Nessuna equidistanza però: c'è un popolo, quello ucraino guidato da Zelensky, che chiede libertà e democrazia e Putin che nega libertà e democrazia». Parola a Rastrelli: «È un'iniziativa che non convince affatto, e che rischia di essere solo ulteriormente divisiva se non controproducente. Nello scenario drammatico che stiamo vivendo, la nobiltà degli intenti deve tradursi nella chiarezza delle posizioni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA