E' chiuso da ormai troppi anni, oltre una decina, e nel corso del tempo si è trasformato in discarica a cielo aperto. Sono state rubate le grate in ferro ed ultimamente, sotto gli occhi di tutti, è diventato anche luogo di ritrovo per clochard e tossicodipendenti. Il parco Falcone e Borsellino a Pianura, un grande polmone verde al centro del quartiere flegreo, sembra essere terra di nessuno ed oggetto di contesa tra più enti ed associazioni. Una “patata bollente” che forse a breve, potrebbe finire di passare di mano in mano. Il progetto c'è ed i soldi per la riqualificazione, circa trecento mila euro, sarebbero stati recuperati dal vecchio “contratto di quartiere” che prevedeva ristrutturazioni e messe in sicurezza delle aree più degradate, per una cifra pari ad otto miliardi delle vecchie lire. Un progetto ambizioso – discusso e valutato anche dagli architetti del comune di Napoli – che il vicepresidente della IX Municipalità Giorgio Birra, afferma essere pronto a partire.
«Siamo riusciti a riprendere una parte di quei fondi – afferma Birra – che furono stanziati per il cosiddetto “contratto di quartiere”.
Intanto però il parco, diventato terra di nessuno, è stato più volte curato da associazioni e gruppi come quello denominato “80126” che in maniera spontanea e gratuita ha ripulito più volte gli spazi verdi dall'immondizia che li ricoprivano. «E' importante – afferma il giornalista Armando De Martino – che ci siano persone che si prendano cura del proprio spazio. Di una delle aree più abbandonate di una municipalità che adesso speriamo possa essere recuperata. I cittadini di Pianura necessitano di un parco pubblico che possa accogliere i più piccoli che troppo spesso sono in strada. C'è bisogno di fare presto per il bene, la sicurezza e la serenità di tutti».