Mann, riconsegnata la vasca in porfido rosso: il web aveva scelto Napoli

La “grande tazza” in porfido rosso fu rinvenuta presso le Terme di Caracalla nel XVI secolo

Da sinistra: Enrico Bressan, Sergio Colella, il sindaco Gaetano Manfredi, Andrea Rigoni e Paolo Giulierini davanti la vasca
Da sinistra: Enrico Bressan, Sergio Colella, il sindaco Gaetano Manfredi, Andrea Rigoni e Paolo Giulierini davanti la vasca
di Vincenzo Cimmino
Giovedì 28 Settembre 2023, 15:30 - Ultimo agg. 29 Settembre, 07:04
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Torna a splendere da oggi, 28 settembre, la vasca in porfido rosso custodita nel Giardino delle Fontane del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Il meraviglioso reperto potrà essere ammirato da tutti i visitatori del Mann dopo un restauro durato circa tre mesi ed eseguito dalla Pantone Restauri di Roma. Realizzato con il contributo della Rigoni di Asiago in collaborazione con Fondaco Italia, il lavoro è stato svolto sotto la supervisione del Laboratorio del Mann con Mariateresa Operetto in qualità di responsabile.

L’Archeologico, insieme alla vasca, è stato al centro della settima tappa de “La natura nel cuore di …”, progetto portato avanti dalla Rigoni di Asiago e dalla Fondaco Italia. Napoli è stata scelta, dopo una votazione online, da ben 33.569 internauti: erano in lizza anche Verona e Perugia. 

Negli anni scorsi il progetto ha fatto tappa a Milano, Venezia, Roma, Matera, Firenze e Bergamo. La Rigoni di Asiago, attenta all’arte, alla cultura e alla storia, cerca di realizzare attraverso questi finanziamenti una sorta di museo itinerante, un modo per dare nuova vita a opere che non sembrano avere la giusta attenzione. 

La “grande tazza” in porfido rosso, un labrum, una vasca di fontana, è stata rinvenuta presso le Terme di Caracalla a Roma nel XVI secolo durante gli scavi condotti dalla famiglia Farnese. Datata alla prima metà del II secolo d.C., la vasca è registrata nell’inventario di Palazzo Farnese a Roma nel 1644. Ereditata da Carlo di Borbone per via materna, nel 1789 la tazza era registrata nell’inventario del Museum Herculanense di Portici.

Il viaggio del pregevolissimo monumento però non si arrestò lì.

Nel 1796 compare come insieme di frammenti nell’inventario del Nuovo Museo e Fabbrica della porcellana di Napoli e infine, dopo essere stata restaurata nel 1808, entrò definitivamente nel Real Museo Borbonico, “padre” del Mann. 

«Un ringraziamento alla Rigoni per aver scelto Napoli – dichiara Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli – Non appena abbiamo saputo di questa iniziativa abbiamo promosso la partecipazione dei nostri cittadini. Questo risultato di 33000 voti non è stato un caso: è stato un impegno da parte dei napoletani. È un bellissimo esempio di partenariato, pubblico-privato, di come il mecenatismo delle aziende, in questo caso una azienda del nord, ha voluto investire su uno straordinario monumento all’interno di un sito ancora più straordinario come il Museo Archeologico. Noi abbiamo sempre più bisogno di questo partenariato, di questa collaborazione con le imprese e con le imprese che hanno voglia, desiderio di investire e che condividono i nostri valori di salvaguardia dei beni monumentali. La scelta della tazza è stata molto significativa perché riqualifica uno spazio interno, uno spazio aperto, uno spazio verde. Noi abbiamo un grande progetto con il Mann che si articola su due poli, l’Albergo dei Poveri e la Galleria: avremo degli spazi aperti che condivideranno delle parti espositive, di divulgazione scientifica e culturale, ma anche delle parti di intrattenimento. Un grande polo pubblico all’interno di un distretto culturale che ha una serie di grandi realtà culturali e storiche della nostra città. Grazie per l’impegno». 

 

«Sono veramente felice di sbarcare a Napoli, nell’anno del centenario della mia azienda. – commenta Andrea Rigoni, presidente di Rigoni di Asiago Spa – La città partenopea è la settima tappa del nostro progetto “La natura nel cuore di …” che abbiamo iniziato nel 2015 in collaborazione con Fondaco Italia. Il mio personale rapporto con le opere d’arte, che abbiamo sin qui restaurato, è molto profondo e non nascondo di essere orgoglioso perché ad esse, siamo riusciti a dare un futuro migliore. In particolare, questa fontana in porfido rosso mi ha rapito riportandomi all’epoca dei grandi personaggi dell’antica Roma. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno votato questa città, contribuendo così alla rinascita di questa opera. Auspico che essa possa essere motivo di ulteriore interesse e curiosità, affinché sempre più persone vengano a visitare Napoli con il suo Mann, che rappresenta l’eccellenza della bellezza del nostro Paese!». 

«È un momento molto importante, saluto il sindaco di Napoli, saluto l’azienda Rigoni che ha così generosamente volto lo sguardo sul nostro Museo – dichiara Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – Questa è una tazza che proviene da Roma, in porfido e quindi di ambiente imperiale. Il porfido è una sorta di monopolio di stato: non tutti lo possono usare. Siamo di fronte a un grandissimo monumento che rappresenta la centralità di Napoli nell’archeologia in quanto la collezione Farnese da Roma venne qui perché Carlo di Borbone era una Farnese. C’è da sottolineare questo aspetto importante: il Museo sta cercando di dare sempre più un’offerta qualificata per i punti di aggregazione per le persone. È evidente che questo monumento fa parte di un richiamo simbolico al tema dell’acqua, tema al quale siamo molto attenti». 

«Sono particolarmente orgoglioso di aver realizzato questo restauro a Napoli all’interno del Mann – conclude Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia – perché all’impegno di Rigoni di Asiago si è aggiunta anche la forza di oltre 30.000 persone che, con il loro voto on line, hanno voluto confermare il valore e la centralità del patrimonio storico-artistico del nostro Paese. In questo particolare momento storico abbiamo bisogno di esempi positivi e concreti, abbiamo bisogno di messaggi valoriali, abbiamo bisogno di persone che, grazie al loro agire quotidiano serio, intraprendente, coerente e professionale contribuiscano ad attirare l’interesse in particolare, dei giovani. La responsabilità sociale d’impresa è una forma di cultura in forza della quale può e deve scaturire anche un rinnovato spirito di appartenenza e la consapevolezza che possiamo progettare un futuro (un nuovo rinascimento) soltanto se conosciamo e valorizziamo il nostro passato. Dal 2015 Andrea Rigoni e la sua azienda, che desidero ringraziare, con grande serietà e partecipazione, stanno rinnovando di anno in anno questo impegno che auspico con forza sia a tutti gli effetti un esempio al quale guardare con interesse e concretezza e che venga raccolto anche da altre imprese illuminate per implementare e rafforzare il non più derogabile rapporto pubblico-privato».

La promessa di restituire alla città la meravigliosa vasca in porfido rossa il 28 settembre 2023 è stata dunque mantenuta. L’appuntamento, ora, è per la prossima edizione de “La natura nel cuore di …”, la quale vedrà in gara le città di Ascoli, Mantova e Palermo.

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