Napoli, ecco il Mann del futuro: al via i lavori di recupero nei depositi sotterranei

«Il museo della città completa il suo racconto con le sezioni Cuma e Neapolis, collegandole alla Preistoria, alla Piana campana e alla Magna Grecia»

Paolo Giulierini
Paolo Giulierini
di Alessio Liberini
Venerdì 22 Settembre 2023, 18:09 - Ultimo agg. 23 Settembre, 19:40
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Il Mann si proietta verso il suo futuro con l’avvio dei lavori di recupero dei depositi posti ai piani interrati del museo. Intanto i flussi di visitatori stanno pian piano tornando alle stagioni d’oro del pre pandemia. E nella prima metà di settembre gli ingressi, circa 420mila, hanno già superato il totale raggiunto nel 2022 con un incremento del 32 percento. «Per la fine dell’anno si pensa di sforare il limite dei 500mila» fa sapere il direttore Paolo Giulierini che il prossimo 30 settembre vedrà scadere il suo secondo mandato dopo otto anni alla guida del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: «Come si dice in gergo calcistico io sono a diposizione del mister» precisa il direttore confermando la volontà di una nuova candidatura.

Nel mentre, il museo archeologico noto in tutto il mondo guarda fin da subito al suo orizzonte con l'apertura, ufficializzata stamane, del grande cantiere dei sotterranei. Un mastodontico progetto di riqualificazione, finanziato con circa 12milioni di euro di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020, partorito per rilanciare ancor di più il sito attraverso un nuovo livello di fruizione in stretta connessione con la città. La conclusione dei lavori è prevista in circa tre anni.

 

A fare il punto della situazione - illustrando gli andamenti della riqualificazione generale, la valorizzazione dei depositi, le collezioni in fase di riapertura e il riallestimento già nel corso dell'autunno 2023 e gli sviluppi sul restauro del mosaico di Alessandro - è stato lo stesso direttore Paolo Giulierini.

«Sarà sicuramente un futuro radioso per il Mann – chiarisce – ci sono tutte le caratteristiche per proseguire una serie di progetti che non sono utopici ma già in corso di svolgimento o coperti da finanziamenti. In tal senso mi preme sottolineare il grande investimento fatto per i sotterranei che consentirà, in termini di topografia, di equiparare il Mann al Louvre e far sì che questi sotterranei siano uno snodo per le metropolitane, un centro di servizi e un luogo dove si faranno esposizioni o si potranno vedere i depositi delle Cavaiole».

Gli interventi prevedono infatti anche la riqualificazione del cosiddetto giardino delle Cavaiole, tra il Museo e piazza Cavour, che sarà liberato dall'attuale cancellata di chiusura per assumere la funzione di piazza pubblica.  «Il Mann del futuro agisce nella dimensione sotterranea tipica di Napoli – prosegue Giulierini – aggiungendo una grande nota di modernità ai servizi dell’istituto che guarda soprattutto ai suoi cittadini con l’idea che il museo sia la casa di tutti».

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Nel frattempo, tra cantieri ed interventi di riallestimento, si chiude il cerchio per il 2023: «Il museo della città – conclude il direttore - completa il suo racconto con le sezioni Cuma e Neapolis, collegandole alla Preistoria, alla Piana campana, alla Magna Grecia. E tornano a brillare gli ori, le gemme e la numismatica. Nel segno di Alessandro e del restauro del suo mosaico, è in arrivo a ottobre al museo la macchina della grande impresa: l'opera sarà capovolta per verificare le condizioni della malta di 2000 anni fa. Proprio dai depositi, al centro della valorizzazione, parte il progetto Il tesoro della Legalità, con Procura di Napoli, Carabinieri, Federico II, che è anche un'idea per Palazzo Fuga. II Mann del futuro non potrà che continuare ad essere propulsore e aggregatore del Quartiere della cultura, in dialogo fattivo con le istituzioni territoriali sui progetti già avanzati per Galleria Principe e Colosimo, mentre sono ben 52 i siti Extramann in rete e si apre l'interessante collaborazione con la Stazione marittima». 

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