Napoli, degrado alla Ferrovia; c'è sos degli albergatori: «Da qui fuggono tutti»

Piazza Garibaldi, ecco l’ultima denuncia: «I clienti disdicono le camere per il caos»

Un immigrato si riposa su una vettura
Un immigrato si riposa su una vettura
di Melina Chiapparino
Lunedì 31 Luglio 2023, 07:18 - Ultimo agg. 1 Agosto, 07:10
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È boom di turisti a Napoli ma, per chi approda a piazza Garibaldi, l’immagine del capoluogo partenopeo non è certamente da cartolina. A pochi passi dalla stazione centrale lo scenario che si presenta agli occhi dei visitatori, infatti, ricorda più “una carta sporca” come cantava Pino Daniele e non è insolito che «degrado e incuria facciano scappare i turisti dalla piazza che dovrebbe rappresentare la porta della città».

A denunciarlo sono alcuni gestori delle strutture ricettive che affacciano sul quadrilatero di piazza Garibaldi, convinti che «se l’area urbana intorno alla stazione centrale continuerà ad essere abbandonata, le attività saranno costrette alla chiusura». Un’ipotesi temuta non solo per il danno economico e l’eventuale perdita di lavoro nel comparto che ruota intorno all’offerta turistica ma anche per l’impatto negativo che avrebbe su una delle città maggiormente visitata da stranieri e italiani. Per risolvere le criticità di piazza Garibaldi, però «bisogna, prima di tutto, fronteggiare l’avanzare irrefrenabile della povertà e del numero di immigrati sul territorio che si concentrano nell’area urbana della stazione» chiarisce Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali che sottolinea l’importanza di «aiuti e investimenti da parte del governo centrale». 

«Mancanza di sicurezza, frequenti episodi di risse tra stranieri, rifiuti sparsi ovunque e scene di degrado che quotidianamente consistono in gente che urina e defeca in strada». Queste sono le problematiche in cima alla lista delle priorità da risolvere per Davide Romano, 31enne napoletano che insieme ad altri imprenditori ha partecipato, qualche giorno fa, alla protesta dei commercianti che hanno affisso il cartello con la scritta «il turismo comincia da qui, più sicurezza a piazza Garibaldi».

«Le criticità che subiamo come gestori di attività ricettive non si limitano alle lamentele dei visitatori per la sporcizia in strada ma sta capitando che le persone chiedano il rimborso per andare via da piazza Garibaldi e alloggiare in altri quartieri» continua Romano che stima questo danno con una perdita di fatturato intorno al 30% annuo. «Questi casi riguardano il 90% di recensioni negative delle strutture che pur ottenendo ottimi voti per la pulizia e i servizi offerti, vengono penalizzate dal contesto perché le persone non si sentono al sicuro» conclude l’imprenditore che nella gestione di strutture ricettive in altri quartieri di Napoli, non registra alcuna difficoltà. 

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Le denunce degli imprenditori puntano il dito su determinate zone che, più di altre, diventano il luogo di risse e scontri per la concentrazione di gruppi di persone notevolmente alterate dall’alcool. «Lo spazio tra il civico 73 e 80 di piazza Garibaldi diventa, ogni sera, il luogo di ritrovo per abusi alcolici e spesso i tafferugli diventano liti a suon di bottiglie rotte e cocci di vetro» racconta Franco Iliade, un altro degli imprenditori che ha denunciato la situazione di «invivibilità della piazza».

«Questi episodi compromettono gravemente la tranquillità degli abitanti e dei tanti turisti che soggiornano nelle strutture ricettive» continua Iliade spiegando che «nonostante i visitatori apprezzino l’accoglienza delle strutture, c’è chi afferma di non voler più ritornare in questa zona che dovrebbe essere la porta di ingresso di Napoli e non un ghetto periferico». C’è un altro aspetto che mette d’accordo i gestori di case vacanza e bed and breakfast, in merito «al restyling della piazza, inaugurata nel 2019, che non ha prodotto alcun cambiamento in positivo anzi ha contribuito a fare aumentare il degrado» afferma Ettore Ciardiello, anche lui deluso dall’abbandono di «una delle zone più strategiche della città». «Ogni giorno riceviamo segnalazioni come accaduto recentemente per la rottura dei vetri di un portone durante una rissa o le frequenti scene di stranieri che dormono sui cofani delle macchine in via Firenze e dintorni», fa sapere Agostino Ingenito, presidente Abbac, l’associazione di categoria indipendente per l’ospitalità extra alberghiera che auspica «un incontro con il Prefetto e il comitato per l’ordine e la sicurezza».

Se, da un lato, l’attività di repressione e controllo è stata riconosciuta come una priorità con il pattugliamento dalle ore 18 alle 24 da parte della polizia locale e la destinazione di tre volanti della polizia di Stato nell’area di piazza Garibaldi, dall’altro lato «occorrono interventi dal punto di vista socio-economico».

«Siamo al collasso per il gran numero di immigrati e minori senza accompagnamento che accogliamo in città» spiega Trapanese, assessore comunale al Welfare che sottolinea l’impegno dell’amministrazione «con l’investimento di 20 milioni di euro, 5 unità di strada e il raddoppiamento dei posti letto nei dormitori e nelle comunità di accoglienza». «Nonostante i nostri sforzi e la collaborazione con l’Asl Napoli 1 che ha messo a disposizione il residence dell’Ospedale del Mare, abbiamo bisogno di investimenti e aiuti dal governo centrale per fronteggiare numeri enormi» conclude Trapanese che, però, sottolinea come Napoli venga scelta in quanto città ricca di servizi e assistenza a cominciare dalla consulta comunule per gli Immigrati.

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