Da tre anni senza uscire sul balcone, perché il terrazzo era invaso da rami e foglie. Così tre sere fa sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per restituire un po' di vivibilità a un giovane disabile. A denunciare l'accaduto è Luisa De Maria, mamma di Luigi, 23 anni, affetto da autismo, costretto a rimanere chiuso in casa perché gli veniva negato l'accesso sul balcone al primo piano dell'appartamento dove abita in via Arenaccia. Una vicenda dovuta all'assenza di manutenzione degli alberi di basso fusto, divenuti poi di alto fusto col passare del tempo. Fino a quando, esasperata, la madre del 23enne ha chiesto aiuto ai pompieri che sono intervenuti lunedì sera sfoltendo le piante e liberando il terrazzo.
Un vetro dietro al quale non riusciva a intravedere più nemmeno le auto in corsa. Un vetro che era diventato una barriera tra l'interno dell'appartamento al primo piano del civico 149 di via Arenaccia e il mondo esterno.
A mobilitarsi per Luigi è stato Armando Simeone, ex assessore all'ambiente della quarta Municipalità e portavoce del Comitato Lenzuola Bianche: «Già durante il primo lockdown mi sono attivato in casi del genere, dato che Comune e Municipalità vivono difficoltà per le potature per cui si affidano a ditte private o cooperative perché non riescono in questo momento a sopperire. Data l'urgenza per questa famiglia ho concordato l'intervento con il vigili del fuoco e con Asia che ha provveduto a rimuovere dal marciapiede le falciature dell'albero. Finalmente questo ragazzo potrà riaffacciarsi al balcone». Sul posto i pompieri del distaccamento orientale 2B col caposquadra Domenico Laizza e Salvatore Sapvone, che ha raccolto la segnalazione dalla sala operativa: «Siamo intervenuti per un albero pericolante, ma soprattutto per il disagio vissuto da questa famiglia per sfoltire la pianta e liberare il terrazzo. Era doveroso andare oltre le nostre competenze in segno di solidarietà, dato che Comune e Protezione civile hanno già altre emergenze da affrontare in questi giorni». Sul caso interviene Marco Gaudini, presidente commissione ambiente del Comune: «Questo avviene quando non si riesce a fare un'adeguata manutenzione nel tempo. In tal caso si tratta di alberi che dovrebbero arrivare ad un massimo di 3 metri di altezza, che invece hanno raggiunto i sette».