Napoli Est, bene comunale in rovina a Barra: migliaia di euro per la bonifica

Napoli Est, bene comunale in rovina a Barra: migliaia di euro per la bonifica
di Alessandro Bottone
Martedì 12 Luglio 2022, 20:24
4 Minuti di Lettura

Palazzo San Giacomo è costretto a spendere migliaia di euro per la messa in sicurezza e la bonifica del bene comunale del quartiere Barra da tempo abbandonato e inutilizzabile. Si tratta dei locali dell’ex magazzino tra via Argine e via delle Industrie, nella zona orientale di Napoli, che, negli ultimi mesi, sono stati utilizzati per sversare illecitamente rifiuti. Inoltre, gli spazi sono diventati, per qualche tempo, luogo di precaria accoglienza per senza fissa dimora e sono stati interessati da due grossi incendi. Si interviene con urgenza per rimuovere i rifiuti e mettere in atto le necessarie verifiche sulla sicurezza dell'edificio.

La struttura pubblica «versa attualmente in uno stato di accentuato degrado, connesso anche all'accumulo di una notevole quantità di rifiuti che si presentano in parte combusti» in seguito agli incendi verificatisi nell'autunno del 2020 e ad aprile 2022. La struttura - abbandonata da diversi anni - nel 2018 è stata inserita nel piano di valorizzazione insieme ad altri edifici comunali.

In pratica, l'immobile è stato messo all'asta. Esso è composto da due corpi di fabbrica collegati da un'area scoperta, entrambi in pessimo stato di conservazione secondo l'analisi di un esperto. Gli oltre 1.700 metri quadrati sono stati valutati per 536mila euro secondo l'analisi condotta oltre cinque anni fa.

Video

Il bene affaccia direttamente sulla trafficata via Argine e risulta difficilmente accessibile ai pedoni ma non ai senzatetto e a coloro che hanno utilizzato gli spazi per abbandonare materiali di ogni genere che, in parte, sono stati interessati dai roghi. Proprio per questo l'immobile è stato oggetto di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria che ha, in particolare, evidenziato la violazione del divieto di abbandono di rifiuti. Ora Palazzo San Giacomo interviene «per ottemperare a quanto richiesto dall'autorità giudiziaria»: dunque, è  indispensabile la rimozione dei rifiuti e, altresì, è necessario avviare le attività preliminari per la verifica delle condizioni conservative dell'immobile e per la «predisposizione di apprestamenti per la realizzazione in sicurezza delle attività connesse allo smaltimento rifiuti», si legge negli atti approvati negli ultimi giorni dalla giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi.

Si procederà su due livelli: con le attività preliminari di verifica e messa in sicurezza dei diversi locali dell'immobile di via Argine che ha ormai perso appetibilità. I lavori manutentivi - per le attività di verifica e messa in sicurezza delle facciate esterne dell’edificio - interesseranno la società partecipata Napoli Servizi e sono stati stimati in 99mila euro. Contestualmente, il servizio 'Igiene della città' procederà ad attivare i servizi di movimentazione, stoccaggio, caratterizzazione, rimozione e smaltimento dei rifiuti. Queste ultime attività saranno affidate all'azienda comunale ASIA Napoli per una somma di 162mila euro. Per “coprire” tali cifre si ricorre all'utilizzo del “fondo di riserva” in quanto si tratta di attività indispensabili per la pubblica incolumità e per la tutela della salute e, in particolare, per scongiurare il rischio di ulteriori roghi.

Quanto previsto per l’ex magazzino comunale non permetterà, in ogni caso, di rendere fruibile il bene comunale che non è risultato interessante per il mercato privato dopo l’asta decisa dalla passata giunta comunale. Servirebbero complessi e costosi lavori di recupero e riqualificazione per “riconsegnarlo” alla cittadinanza o, diversamente, occorre insistere sulla strada della dismissione ai privati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA