Napoli, ex mercato ittico tra clochard e rifiuti: «Abbiamo paura»

Napoli, ex mercato ittico tra clochard e rifiuti: «Abbiamo paura»
di Alessandra Martino
Mercoledì 27 Aprile 2022, 13:34 - Ultimo agg. 19:55
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L'accampamento degli invisibili di via Duca degli Abruzzi è pieno. A distanza di mesi, lo storico ex mercato ittico di Napoli continua ad essere un dormitorio a cielo aperto, nonostante le denunce dei residenti.

«È un continuo dispiacere umano, vedere persone dormire, mangiare, vivere perennemente tra i rifiuti. Non possiamo passeggiare in strada - spiega un residente - perché ci ritroviamo intorno, ci seguono queste persone senza mascherina, sporche, non è colpa loro, ci mancherebbe. Ma neanche nostra. Siamo stanchi di subire tutto questo».  

Tende, brandine e giacigli circondano l’edificio progettato da Luigi Cosenza, chiuso oramai da diversi anni ed inserito in un contesto urbano dove i progetti sono su carta ma nella realtà c’è poco: il parco della Marinella per esempio.

Circa trenta persone di nazionalità diverse, per lo più extracomunitari, vivono in condizioni di degrado davanti ai locali in passato destinati alla vendita dei frutti di mare. 

«Solo chi vive qui, può capire cosa significa abitare con queste persone perché tutti i ben pensanti - denuncia Rosaria, una residente - che si indignano quando noi esausti, diciamo che devono andare via, non hanno idea di questa convivenza con queste persone».

«A tutte le ore del giorno e della notte li vedi in giro, luridi, abbandonati a sé stessi che fanno bisogni ovunque -aggiunge Rosaria - La scorsa settimana sono uscita da un negozio al corso Lucci è passato uno di loro, mi ha riconosciuta e ha iniziato a fare gesti osceni e a dire parole molto colorite e per paura sono rientrata in negozio aspettando che andasse via». 

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Gli accessi alla struttura, gioiello dell'architettura degli anni venti, sono stati chiusi e quasi sigillati.

Ma c'è sempre qualcuno che riesce a intrufolarsi in quella che è ormai una discarica e un incubo per i residenti. Da tempo denunciano il degrado della zona.

«L’altra mattina all’interno dell’ex mercato c’erano due uomini in accappatoio - spiega Rosaria - sembravano essere a proprio agio in quella discarica. Quasi come se fossero a casa loro».

I cittadini, resocontano delle risse quotidiane tra immigratati che affogano la propria disperazione in bottiglie di alcolici a basso costo. E denunciano le decine di appelli inascoltati dalle istituzioni, Comune in primis.

«Sollecito il Comune da anni - sottolinea ancora Rosaria sempre più amareggiata - Mando video, immagini, scrivo lettere ma nessuno interviene. Mando reclami all’ufficio relazioni con il pubblico quando ci sono problemi con i rifiuti o situazioni di degrado come questa. Prima mi rispondevano adesso silenzio assoluto».

«Viviamo blindati in case con veduta sulla discarica - continua Rosaria - Non abbiamo nulla contro di loro, non riamo razzisti, ma stanno sempre a bere vino, si lanciano bottiglie addosso, litigano. E qui c'è anche la succursale della scuola comprensiva Capuozzo».

 

Alcune persone della zona, inoltre, hanno raccontato di aver paura di esporsi in prima persona su questo delicato tema a causa delle minacce, atti vandalici che hanno ricevuto da parte dei senza fissa dimora, quando hanno iniziato a denunciare la situazione degradata del quartiere.

«Io ho paura. Quando porto il cane in strada, mi guardo attorno e cerco di camminare dove ci sono più macchine e persone. Poche settimane fa, in pieno giorno sul Ponte della Maddalena una donna è stata aggredita da uno di loro», conclude Rosaria. 

Sul caso è intervenuto anche il presidente della II municipalità, Roberto Marino: «Noi ci stiamo occupando del problema sul tutto il territorio napoletano. Stiamo affrontando questa vicenda, però, ovviamente dovrebbe essere affrontata in modo più strutturale.  E quindi, attraverso quelle che sono i canali istituzionali».

«Noi sicuramente avremo un confronto con l'assessorato in merito a questa problematica, che a Napoli, purtroppo, è all'ordine del giorno - spiega Marino - Dobbiamo capire bene con l'assessorato quali sono le modalità da mettere in campo. A breve chiederemo all’assessorato un incontro per affrontare questa strada, questa emergenza».

«Questa è un’emergenza civica e sociale - aggiunge il presidente della II municipalità - perché dobbiamo ricordare che queste persone hanno anche la loro dignità che deve essere tutelata».

«Ci sono persone che spesso e volentieri non accettano di essere aiutate questo bisogna ricordarlo - ricorda Marino - Abbiamo provato ad aiutare dei clochard portandoli in un centro accoglienza e loro dopo poco sono andati via e noi purtroppo non possiamo costringerli perché c’è la libera circolazione dei singoli soggetti. Quindi è una problematica che coinvolge anche questioni giuridiche».

«Noi della II municipalità ci faremo promotori di un incontro con l’assessorato e con la commissione consiliare di competenza», ha concluso.

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