Alla Federico II la prima giornata dello studente: «Il domani lo costruiamo oggi»

Il rettore Matteo Lorito: «Festeggiamo questa comunità piena di talento, entusiasmo e capacità di fare»

L'evento nel complesso Santi Marcellino e Festo
L'evento nel complesso Santi Marcellino e Festo
di Alessio Liberini
Giovedì 8 Giugno 2023, 19:36
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«Siamo pronti per far risuonare la nostra voce e lasciare il segno nel mondo perché quello che saremo domani lo costruiamo oggi». È con l’invito a guardare alle sfide che ci riserva il futuro, lanciato dalla presidentessa del Consiglio studentesco Daniela Baselice, che è partita stamane la primissima «Giornata dello studente federiciano». Una vera e propria festa di “orgoglio studentesco”, al suo esordio assoluto, promossa dall’ateneo partenopeo nel corso delle celebrazioni per i 799 anni della nascita a Napoli dell’università pubblica più antica del mondo.

Nell’incantevole cornice del Complesso dei Santi Marcellino e Festo si alternano le voci emozionate degli studenti di oggi e di ieri, attraverso musica, teatro, prosa, sport, parole e immagini di quella vita che scorre, dal lontano 1224, in parallelo con la carriera universitaria.

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«Oggi – racconta il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito - sono gli studenti che festeggiano il loro ateneo e che ci dimostrano la floridità e la bellezza di questa comunità in termini di talento, entusiasmo e capacità di fare dentro e fuori le aule.

Un nuovo format che lanciamo quest'anno e che serve a mostrare a tutti quanto è bello essere parte della nostra comunità ma è anche un momento d'orgoglio per far capire a tutti, docenti e studenti, che siamo una grande comunità che si muove insieme, una comunità in cui siamo pronti a tenderci, a muoverci insieme per raggiungere risultati».

Risultati che per migliaia di ragazzi e ragazze sono diventati, nel corso dei secoli, traguardi di vita raggiunti e sfide superate. Nel solco della lungimirante lettera fondativa redatta a Siracusa da Federico II ottocento anni or sono. Un prezioso testamento dove l’imperatore svevo ribadiva a tutti la centralità dello studente all’interno di quello che per l’epoca rappresentava una rivoluzione nei percorsi di formazione già presenti nel mondo occidentale.

«L’idea della "Giornata dello studente federiciano" – spiega la prorettrice e ideatrice della manifestazione, Rita Mastrullo - nasce proprio dalla volontà di mettere gli studenti al centro delle celebrazioni: ci avviamo a festeggiare ottocento anni di storia e gli studenti, che oggi testimoniano il senso d'appartenenza all'ateneo, rappresentano da secoli il nostro motore principale».

A fare da fulcro alla festa, trasmessa anche in diretta streaming dalla radio dell’università, sono stati proprio gli studenti attraverso le testimonianze dei momenti vissuti nelle e oltre le aule di studio. Tra le numerose voci non sono poi mancati i racconti dei tanti laureati o laureandi noti al grande pubblico: come la campionessa paralimpica di nuoto, Angela Procida, la promessa del tennis, Elio Ramaglia e l'attrice di «Mare Fuori», Giovanna Sannino.

«Effettivamente in pochi sanno che sono anche una studentessa federiciana» osserva Giovanna, conosciuta dai più per il ruolo di Carmela nella serie televisiva. «In realtà – ammette sorridente la giovane attrice - quando decisi di intraprendere questo mestiere, molto incerto, del mondo dello spettacolo mi è stato praticamente imposto di studiare: una scelta che all’inizio non ho apprezzato tantissimo ma poi col passare del tempo posso dire di essermi totalmente ricreduta. Ed ora, grazie ai miei genitori che mi hanno indirizzata verso il percorso universitario, ho riscoperto una passione bellissima fatta di curiosità e conoscenza».

Non è solo un caso difatti che dopo la laurea in Lettere Moderne, discussa solo qualche mese fa con una tesi in "Storia del Teatro” realizzata attraverso una ricerca sulle forme di teatro sociale, «ho scelto di proseguire gli studi, ancora qui alla Federico II, iscrivendomi alla magistrale di Filologia Moderna».

Nel corso della giornata hanno portato le loro storie di studio e soprattutto di riscatto, testimoniando la centralità di Napoli e del suo più antico ateneo all’interno del più ampio contesto del Mediterraneo allargato, anche tanti studenti provenienti da diverse nazionalità. Per alcuni, come Omar Marong, 25enne originario del Gambia e laureato in Scienze Politiche, il successo nella carriera universitaria va ben oltre la semplice soddisfazione per aver raggiunto un traguardo importante nel mondo dello studio diventando, a tutti gli effetti, un significativo strumento di emancipazione sociale.

«Mi sono imbarcato su un barcone ad appena 16 anni – ricorda - per realizzare un sogno che avevo nel cassetto fin da piccolo: studiare al fine di riuscire a diventare un uomo migliore in grado di poter portare la voce di tutte quelle persone che per molti sono ancora invisibili». E così, dopo aver attraversato il deserto prima ed il mare poi, «su un gommone con 121 persone, sette delle quali hanno perso la vita durante il viaggio», è riuscito a realizzare un primo grande sogno: «Ora però non voglio fermarmi – promette Omar - ho già iniziato la laurea magistrale in relazioni internazionali e continuerò ad andare avanti nel mio percorso fin quando non realizzerò il mio sogno finale: quello di diventare il presidente del Gambia per cambiare in meglio il mio Paese tormentato da un ventennio di dittatura».

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