Università Federico II, primi 799 anni con Alberto Angela: «Ho vinto anche io il mio scudetto»

«Venire a Napoli è come entrare in un sogno: io non sono napoletano ma qui mi sento a casa»

Alberto Angela a Napoli
Alberto Angela a Napoli
di Alessio Liberini
Lunedì 5 Giugno 2023, 18:00 - Ultimo agg. 6 Giugno, 07:48
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Alberto Angela lascia l'Aula Magna Storica dell’Ateneo federiciano come una vera e propria rockstar. Tra una gioia collettiva che coinvolge ogni tipo di ammiratore: docenti, ricercatori, studenti ed autorità civili e politiche. Prima di andare via, seguito come un'ombra da un gremito numero di sostenitori che chiedono selfie e consegnano doni al divulgatore scientifico più popolare del Paese, si concede anche un breve tour nel limitrofo Museo di Mineralogia, accompagnato dal rettore Matteo Lorito e dal direttore del centro musei delle scienze naturali e fisiche, Piergiulio Cappelletti.

È terminata così la prima giornata di festa dell’Università Federico II di Napoli che stamane, in concomitanza con l’anniversario della sua istituzione, ha aperto le celebrazioni per i primi 799 anni dell’ateneo pubblico più antico del mondo. A dare il via alle danze, che tra eventi e spettacoli si concluderanno il prossimo 19 giugno 2023, è stato il conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Geologia e Geologia Applicata ad il già cittadino onorario di Napoli, Alberto Angela.

«Ho vinto anche io il mio scudetto» racconta, vistosamente emozionato, il noto divulgatore scientifico figlio del compianto Piero Angela prima di svolgere la sua Lectio magistralis sul tema della geologia con un focus sulla Campania. La cerimonia - introdotta dal Rettore Matteo Lorito e dal Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse, Vincenzo Morra - è stata preceduta dalla Laudatio effettuata dal Professore di Paleontologia e Paleoecologia, Pasquale Raia.

«Ad Alberto, ed a Piero (non me ne volere Alberto se ancora lo cito) – ha spiegato Raia - noi studiosi delle scienze della Terra, noi geologi, paleontologi ed antropologi, non dobbiamo solo la diffusione delle nostre scoperte, gli dobbiamo una società migliore, ed anche più attenta alle tematiche, alle ricerche a cui abbiamo dedicato la vita».

Perché, come ricorda lo stesso paleontologo e divulgatore scientifico in apertura della Lectio magistralis, «siamo tutti sulla stessa rotta, quella di trasmettere la conoscenza». Un concetto che Angela, iniziando la discussione davanti alla vasta platea presente in Aula Magna, rafforza citando una frase dell’archeologo, presente in sala, Antonio De Simone: «La conoscenza è come il pane va condiviso».

«Questa laurea – osserva - ha un significato particolare dal momento che con la geologia ho dialogato molto ma anche perché è uno dei modi per capire il nostro tempo. E chi abita a Napoli lo può capire molto bene: Napoli è infatti una metafora di quanto la geologia possa influenzare addirittura il modo di pensare».

«La Campania – evidenzia Angela a margine della cerimonia - è un luogo dove la geologia è molto attiva e dove però sono nate delle civiltà. Forse noi dovremmo prendere esempio da questo passato per capire come riuscire ad attraversare questa tempesta che è già cominciata. Io penso che l'unico modo per riuscire ad affrontare questa tempesta sia la conoscenza, la preparazione, le lauree, ma anche aiutare i ragazzi che si laureano dando loro un futuro dove lavorare e far convergere queste conoscenze, la ricerca di base e la ricerca specializzata. Tutto questo è fondamentale per riuscire ad andare avanti e a scommettere sulle nuove sfide che arriveranno. Saranno delle sfide difficilissime e solo una grande preparazione potrà aiutarci ad attraversare questo momento. Noi oggi viviamo il presente, ma io penso soprattutto ai ragazzi, ai bambini che sono adesso a scuola».

 

Chi da sempre ha scelto di intraprendere queste essenziali sfide è però la stessa Università Federico II di Napoli che ora, nel giorno in cui l’ateneo spegne le sue prime 799 candeline, guarda già al suo futuro: «Quella di oggi – chiarisce il rettore, Matteo Lorito - è una laurea importante che arriva in un giorno importante. Oggi potremo dire che è il primo giorno dei nostri 800 anni, abbiamo completato i nostri 799 anni, e non c'era modo migliore per iniziare questo percorso fino al 5 giugno 2024 con una laurea honoris causa ad Alberto Angela».

Una personalità di rilevante spessore culturale, grazie al suo prezioso e minuzioso lavoro di divulgazione scientifica, nota anche per essere da sempre vicina a Napoli. Città dove Angela, oltre alla cittadinanza onoraria, aveva già acquisito, nel 2019, una prima laurea ad honorem in Archeologia conferitagli dall’università Suor Orsola Benincasa.

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«Venire a Napoli è come entrare in un sogno – spiega lo stesso Angela - Io non sono napoletano, ma mi sento a casa. Napoli è una famiglia che nel tempo ha accolto persone molto diverse. La storia di Napoli è fatta da tante storie negli ultimi millenni. Questa città ha la grande capacità di abbracciarti e di non farti sentire straniero.

Questo è quello che potrei dire a chi me lo chiede della mia esperienza di Napoli, è stata una grande scoperta, però soprattutto mi sento a casa ogni volta che vengo qua ed è una sensazione straordinaria».

A ribadire questo profondo legame con Partenopee è stato anche il primo cittadino, presente alla cerimonia, Gaetano Manfredi: «Alberto Angela – osserva l’ex rettore della Federico II - oltre a essere una grande personalità è un grande amico di Napoli, è un testimonial di Napoli e un cittadino onorario di Napoli, quindi a noi fa piacere che ci sia questo riconoscimento accademico perché è un modo per stringere ancora di più un legame di amicizia e di vicinanza con Alberto Angela. Un’occasione importante in un momento di rilancio della città e di nuova centralità internazionale».

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