Napoli, la Feltrinelli di Chiaia dimezzata: riaprirà tra cinque mesi ma solo sul piano strada

Serrande abbassate, al via il restauro; clienti disorientati: «Ora dove andiamo?»

Chiude la Feltrinelli di Chiaia
Chiude la Feltrinelli di Chiaia
di Gennaro Di Biase
Martedì 17 Gennaio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 07:57
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L’addio alla storica sala delle presentazioni al piano meno 2 del civico 23 di Via Santa Caterina, quella della libreria più grande di Chiaia, è ben più di un’ipotesi: l’intenzione viene confermata dalla stessa Feltrinelli. C’è un’aria strana, in piazza dei Martiri. La saracinesca abbassata della libreria getta il cuore di Chiaia in una specie di limbo, di precarietà e smarrimento non solo culturali, ma anche sociali. La libreria, assicurano dal colosso dell’editoria nazionale, «riaprirà certamente in piazza dei Martiri. Tra maggio e giugno, a seconda delle tempistiche dovute alle progettazioni degli architetti».

Le voci sull’addio di Feltrinelli in piazza dei Martiri, insomma, vengono fermamente smentite. Resta però il fatto che Chiaia, di certo, sarà in gran parte orfana della cultura almeno fino alla conclusione del restyling. Un «ammodernamento» della libreria che porterà alla chiusura definitiva del bar - come scritto su queste pagine nelle scorse settimane - ma anche a un «ridimensionamento degli spazi» che, confermano dalla Feltrinelli - toglierà alla libreria «quello che è l’attuale piano meno due». Per intenderci, parliamo dell’area delle presentazioni di libri che in questi anni sono andate in scena in uno dei salotti culturali più noti di Napoli. 

Importante precisare subito che la libreria di piazza dei Martiri, una volta completati i lavori di ristrutturazione, «continuerà ad accogliere al suo interno uno spazio per gli eventi», sottolineano ancora dalla Feltrinelli.

Verosimilmente - ma è solo un’ipotesi – le presentazioni avranno luogo nell’area che fino all’inizio di gennaio era occupata dal bar, i cui «costi di gestione, con la pandemia e il caro energia - come era trapelato dallo staff di Feltrinelli – erano diventati difficili da sostenere per l’attività di ristorazione».

Il discorso dei costi, naturalmente, vale anche per l’affitto, e si situa nel contesto del calo vendite di libri nel Mezzogiorno, che attualmente – secondo i dati forniti dall’Aie – copre solo il 5% del mercato nazionale, contro un 22% del Nord e un 16% del Centro Italia. Ed è proprio nell’ottica di una razionalizzazione della spesa che «il piano meno due», salvo imprevisti, «verrà destinato ad altre attività», estranee alla Feltrinelli. Il progetto di ripensamento della libreria, infatti, è in corso d’opera. «La superficie di vendita – aggiungono dalla casa editrice – resterà invariata». E questa scelta sarà affiancata a quella del ridimensionamento degli spazi. E, dunque, di una riduzione dei costi generali di gestione dell’attività.

Sarà un restyling di «ammodernamento». Un modo per proiettare il libro nel linguaggio delle giovani generazioni. Cultura e social, libri e TikTok, riflessione filosofica e influencer. Questi binomi, stando alle leggi attuali del mercato nella società digitale, non possono più essere ignorati. Il lay-out del progetto non è ancora pronto, come accennato sopra, ma si sa che la nuova libreria di Chiaia sarà oggetto di una ristrutturazione che la farà assomigliare alle Feltrinelli di ultima generazione di Roma o Milano. La libreria, infatti, verrà ripensata per essere contemporanea e al passo coi tempi, «con innovazioni anche digitali». Nel dettaglio, dovrebbe prendere corpo un’area per TikToker e per gli influencer del libro. Sono le esigenze del mercato: e anche la letteratura, che pure ai massimi livelli è un atto di creazione gratuito, ci sta - giocoforza - facendo i conti. 

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Vox populi scatenate, in queste ore, a Chiaia. Tra via Bisignano, via Chiaia e piazza dei Martiri si rincorrono le idee più svariate sul nuovo assetto dei locali in ristrutturazione. C’è chi dice che il piano più in basso della libreria possa diventare un parcheggio, ma l’ipotesi per ora viene smentita dagli imprenditori. «I costi per gli automobilisti sarebbero troppo alti». Altri commercianti, in zona, parlano di una più che probabile «differenziazione dell’offerta commerciale», sempre relativa al piano inferiore, dal momento che - giova ribadirlo - «la superficie di vendita dei libri resterà invariata dopo la ristrutturazione», assicurano dalla Feltrinelli. Di sicuro, il ridimensionamento dei costi (e di conseguenza degli spazi occupati dalla libreria) è reale, e deriva da un’esigenza di mercato altrettanto reale, che si sta applicando anche alla letteratura. E cioè, all’istinto di immaginare. 

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